Il lucore della sigaretta era l'unica cosa a rischiarare il buio. Il sole era calato in un tramonto violaceo. Il lago cominciava ad accendersi di lucciole.
E io ricordo il sudore sulla tua pelle che sapeva d'estate. Ma ancor più forte l'odore acre del tabacco, e le pigre volute di fumo.
E tu che fumavi, fumavi e avevi i capelli biondicci. E poi li avevi rossi, e poi biondi di nuovo. E cambiavan le stagioni e il mondo era sempre peggio. Ma il mio mondo eri tu, che fumavi in riva al lago.
E tutto cambiava, men che i tuoi occhi. Li avevi verdi, come li ha solo il demonio.
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L'infinita bellezza delle piccole cose
General FictionE' possibile raccontare un episodio, comunicare un'emozione o lasciare un ricordo nel breve spazio di appena un centinaio di parole? Io credo di sì, ed è per questo che mi sono voluto cimentare in questa raccolta di Drabble. Ci sono io, qua dentro...