Jack era un bambino di dieci anni. Fin da quando era piccino tutti lo consideravano bello.
Alto per la sua età e mingherlino. Un viso dolce e simpatico. Capelli castani chiari che appena tagliati sembravano ancora più chiari. Li teneva corti con il ciuffo irrigidito dal gel.
Il viso era un po' allungato con due occhioni castani e ciglia nere lunghe, il naso sottile e due labbra carnose. Era sempre sorridente tranne quando faceva i capricci, allora diventava tutto rosso, gli occhi gli si riempivano di lacrime e sulle labbra gli compariva una specie di smorfia che inteneriva sempre tutti.
Parlava bene per la sua età, alla sera leggeva sempre. Gli piacevano i fumetti e questo lo aveva aiutato ad esprimersi con varietà. Suonava il pianoforte, sapeva sciare bene perchè aveva fatto per tanti anni il corso e sapeva nuotare come un pesciolino. Mary e John lo avevano seguito tanto e stimolato fin da quando era piccino e rispetto ai suoi coetanei aveva quel qualcosa in più che a tanti induceva invidia.
Mary si era accorta che con il passare del tempo le mamme del quartiere li invitavano sempre meno ai loro pomeriggi di gioco. Lei era sempre gentile. Lui sempre simpatico, andava d'accordo con tutti, era di compagnia e i bambini lo accoglievano sempre con piacere ed affetto, ma Mary percepiva un po' di ostilità. Non da parte dei bambini, ma da parte delle altre mamme.
Nel gruppo vi erano cinque o sei maschietti, alcuni fratelli, e tre femminucce. Alcuni erano coetanei, uno o due più piccolini. Dopo scuola si incontravano nel parco del quartiere. I maschietti giocavano a calcio e insieme alle femmine giocavano a nascondino, a rincorrersi, a guardia e ladri. A volte litigavano, si arruffavano, ma dopo poco ricominciavano a divertirsi.
Le mamme sedute sulle panchine chiacchieravano e osservavano i loro cuccioli. Mary a volte si fermava lì con loro e partecipava ai discorsi, per carattere era un po' schiva, ma cercava di ascoltare tutti con il sorriso. Non andava volentieri, non aveva legato molto con nessuna mamma, era solitaria ed essersi trasferiti a Weston Hills per la scuola non aveva migliorato i rapporti.
Jack era molto legato ai suoi amici e quindi Mary si sacrificava volentieri.
Mary si era accorta che Jack aveva un debole per Sarah, quando la vedeva andava un pò in confusione, anche perchè crescendo diventava sempre più bella. Sul suo fresco visetto spiccavano i suoi occhini grandi e azzurri, ma ciò che attiravo lo sguardo era il suo sorriso raggiante e tenerissimo.
I pomeriggi di gioco al parco lo sfinivano, il divertimento era assicurato.
Quel pomeriggio però accadde qualcosa, nulla di che, di poco conto. I bimbi curiosi chiesero a Jack di chi fosse quella bellissima Porsche che era entrata e uscita più volte da casa sua nell'ultima settimana. Jack non seppe spiegare, anzi rimase colpito e incuriosito anche li dalla cosa e disse: "appena arrivo a casa chiedo".
Poi arrivato a casa se ne dimenticò, preso dal cagnolino che chiedeva la sua attenzione.