la prima sera...

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Da quel giorno diventammo molto amici. Giocavamo sulla spiaggia a pallavolo, e anche se a volte non avevamo il pallone ci inventavamo sempre qualcosa da fare.
A mezzogiorno quando dovevo andare a casa per mangiare non vedevo l'ora di ritornare di nuovo in spiaggia, soprattutto per rivedere quegli occhi di un colore a me sconosciuto in cui mi ci perdevo solo a guardarli.

Passavamo tutta la mattina insieme, tutto il pomeriggio e la sera andavamo tutti insieme sul lungomare.

Mi ricordo ancora la prima sera che uscimmo insieme, l'appuntamento era alle 9:30 al bar del Lido della spiaggia.
Io fui la prima e poi venne Giovanni.
Quella sera fu la prima dove ci ritrovammo da soli,  ricordo che quando lui arrivò io cercai di togliere quello stupido sorriso dalle labbra.
Vedendolo arrivare il mio cuore non aveva più un battito normale, ma batteva così veloce che sembrava mi balzasse dal petto.
Ero seduta al tavolino, lui si avvicinó mi sorrise, mi diede un bacio sulla guancia, si sedette vicino a me e iniziammo a parlare: dei nostri hobby, del nostro passato, e di quello che vorremmo fare in futuro.
A dir la veritá non riuscivo ad ascoltarlo molto bene perché la mia attenzione era rivolta alle sue labbra e ai suoi splendidi occhi, cercavo di non farlo notare, di far finta che stessi capendo  tutto di quello che stava dicendo.

Ad un certo punto lui mi pose una domanda:
Hai mai amato qualcuno?
Amato sul serio noe feci un mezzo sorriso.
In che senso? domandó
Nel senso che AMARE è una parola grossa.  Amare è una parola molto breve che al suo interno ha molti significati,  pochi amano davvero una persona, amare vuol dire tenerci davvero a qualcuno,  fare di tutto per renderla felice, amarla a tal punto di donare la proprio vita a quella persona, cosi tanto da non riuscire a resistere nemmeno un secondo senza
E come mai non ancora l'hai trovata quella persona per la quale faresti di tutto? mi chiese e mi guardó incuriosito.
Non è che non l'ho trovata,  è solo che lei non ha trovato ancora me.

Dopo un po arrivarono gli altri.
Ci salutammo e ci incamminammo.

Arrivammo da una parte in cui c'era una specie di Luna Park. Comprai una crepes alla nutella, con tantissime scaglie di cocco al suo interno, poi mi feci un giro con Giada e Martina su una giostra "il Crazy dance". Era una giostra che girava su se stessa e a ogni giro andava sempre piu veloce.
All'inizio non volevo andarci perchè avevo un pó di paura non essendo mai andata ma poi Giada mi disse:
Sei una fifona
scommetti che ci vado? alzai la voce
Scommetto che non ci vai》rispose
Io allora presi coraggio e ci andai.

Fu bellissimo ma allo stesso tempo anche un po nauseante. Mi sentivo lo stomaco sottosopra, tuttavia dopo 20 minuti mi passò.

Procedendo incontrammo tanti negozi. Entrai in un negozio di bigiotteria e vidi un bracciale che mi piaceva molto però solo dopo mi ero resa conto di non aver portato i soldi, mi piaceva davvero tanto. A quel punto vedendo la mia tristezza sul mio volto Samuele lo prese e disse:
Non ti preoccupare te lo compro io
No, dai, Samuele non devi
Francesca, per te questo ed altrosi giró,  rientró nel negozio e mi comprò il bracciale. Lo ringraziai, lo abbracciai e mi girai verso gli altri e vidi Giovanni che stava guardando me e Samuele in un modo strano. Vidi  che era un po infastidito.

《 Giovanni,  ti vedo un po strano,  tutto bene? 》domandai

《Non preoccuparti, non è niente》e sorrise,  ma io capii che era un finto sorriso.

Tutta la sera Giovanni lo vidi un po giù.

"Forse sta cosi perché ho abbracciato Samuele?  O perché mi ha fatto un "regalo"? " pensai non sapendo dare una risposta.

Un amore impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora