Catene di platino Cap. IV

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Ero in ginocchio, ricordo benissimo, cercai di alzarmi ma non ci riuscii, ero come bloccato, legato, vidi in lontananza che tra tutto quel nero indistinto si distinguevano due occhi, purtroppo li riconobbi, erano gli stessi occhi del corvo, come avrei potuto dimenticarli?! Erano grossi, tutti neri tranne la solita sclera bianca; quei due occhi erano lì, che mi fissavano, sembravano compiaciuti e soddisfatti, come quelli di un pazzo mentre guarda la sua vittima agonizzante; a un certo punto iniziai a sentire un freddo penetrante ricoprirmi tutto il corpo e sentii una voce fioca, strozzata, ma allo stesso tempo (stranamente) melodiosa e dolce, insomma, avevo perso ogni capacità espressiva e distintiva, la voce disse una frase che mi fece rimescolare lo stomaco dallo spavento:"stai tranquillo e goditi il resto", dopo poco vidi sparire gli occhi e sentii il solito e dannato gracchio, ma sta volta molto più acuto,...mi svegliai di soprassalto sudato e spaventato.
Anche sta volta ebbi la sfortuna di svegliarmi troppo presto, erano le 2 di notte, sembrava che avessi dormito il tempo necessario per fare quello strano e inquietante sogno, ma presi quest'ipotesi  come una stronzata, quindi dopo essermi alzato, notai quasi con orrore....che la porta che chiusi prima di addormentarmi...era aperta, con ansia corsi a richiuderla,...mancavano forse 30 cm alla maniglia,...quando improvvisamente la maniglia cadde e rotolando per più o meno mezzo metro, così la raccolsi spaventato, alzai la testa,...quando intravidi in uno specchio di fronte a me una figura, era alta e immersa nell'oscurità della mia camera,...riuscii a distinguere solo gli occhi,...anche loro completamente neri tranne il contorno bianco, preso dallo spavento mi raggomitolai e chiusi gli occhi terrorizzato sperando di essere ancora in un sogno, nel frattempo mi accorsi che le luci stavano iniziando a sfarfallare e sentii la stessa voce del sogno pronunciare sta volta:"manca poco, cerca di stare al gioco..." Nel sentire quella voce proprio dietro di me iniziai a sudare freddo...senti che si stava avvicinando con passi lenti....ma.. dopo 3 passi, non sentii più nulla, preso dalla foga e pieno di adrenalina mi girai di scatto e lanciai la maniglia verso il letto,...ma vidi che invece di colpire quella figura, colpii un corvo, colpii bello stesso modo quello che mi sembrava lo stesso corvo di due giorni prima, confuso e terrorizzato mi avvicinai e mi accorsi,...che stavolta, il corvo non aveva occhi, scoppiai a piangere frustrato e lanciai il corvo dalla finestra, la finestra si chiuse da sola e alle mie spalle sentii la stessa voce dire:" così mi fai male...hmhm" fui come immobilizzato da quelle parole,...ancora una volta caddi a terra e prima di perdere i sensi vidi cadere a terra delle catene di un bianco luccicante, mentre sentivo di nuovo la stessa voce esclamare con tono soddisfatto:"non mi servono più per legarti al vero mondo", dopo di che tutto si spense...come la luce prima di dormire,...ma io...ora ho paura del buio...



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