Strinsi la mano della mia amica, per paura di perderla, o peggio, di restare sola in mezzo a tutta quella gente travestita che mi guardava.
Odiavo essere guardata, essere al centro dell'attenzione non faceva per me, ma avevo solo 18 anni e cristo, dovevo vivere, invecchiare e ridere con i miei amici, ricordando esperienze come questa.
Sospirai facendo scivolare via dalla mia mente tutti i pensieri negativi che avevo in quell'istante.
La musica assordante iniziò a entrarmi dentro la testa, mi faceva sentire il cuore in gola e tutte quelle luci facevano muovere piano le persone intorno a me, si muovevano a tratti ed erano così buffi che non potei fare a meno di ridere.
Urlai, anche se non si sentii per niente, la musica era troppo assordante, ma urlai lo stesso, liberando i polmoni da tutto quello stress e quel nervoso che avevano; urlai facendo fuoriuscire tutta la polvere di libri che avevo aspirato in tutta la mia vita.
Mi feci trasportare da quelle canzoni che nessuno avrebbe mai trovato nella playlist di una ragazza come me, mossi i fianchi chiudendo gli occhi e iniziai ad ondeggiare i fianchi; non mi preoccupavo neanche di essere patetica, o di apparire come un elefante imbranato, mi stavo divertendo, ed era l'unica cosa di cui mi importava realmente.
Ballavo, ed i minuti scorrevano come lo goccioline di suore lungo il mio collo; aprii gli occhi trovando Ella di fronte a me, con gli occhi chiusi che sorrideva e ballava, mi avvicinai a lei, e urlai contro il suo orecchio per farmi sentire
-Vado a prendere qualcosa da bere, torno subito!-
Mi fece solo un segno con la testa e capii che non si sarebbe trovata male, alzai gli occhi al cielo e facendomi spazio fra tutti quei corpi ammassati e sudati andai verso l'open bar, feci un pò di fila per poi trovarmi di fronte ad un ragazzo, mi sorrise ed io dimenticai persino come mi chiamavo.
-Ehi dolcezza, cosa ti faccio?- chiese sorridente, cristo, quel sorriso, potevo impazzire.
Vidi che aspettava una mia risposta, ma non sapevo nulla in materia, mi limitai ad una scrollata di spalle ed un sorriso timido.
-Fai tu, basta che non sia troppo forte- chiesi, e lui con un cenno di approvazione si mise all'opera.
Poco dopo mi diede un bicchiere fresco contro la mia mano accaldata, lo ringraziai.
Sorrise di nuovo.
Ancora incantata da quel sorriso feci per andarmene ma, sfigata come solo poche al mondo, mi scontrai contro il petto di un ragazzo, il cocktaill mi finii addosso, spalancai la bocca sentendo il ghiaccio finire dentro la mia scollatura, alzai lo sguardo inbestialita guardando un ragazzo mascherato guardarmi con le scuse pronte dalle labbra.
Non gli diedi neanche tempo di parlare, andai verso i bagni, coppie che si baciavano ovunque.
Per un istante mi chiesi se si conoscevano realmente, almeno per la metà di loro, o se si sarebbero ricordati il giorno dopo di ciò che era successo.
Scossi la testa e aprii la porta che portava al bagno.
Alzai lo sguardo, e sgranai gli occhi.
Una ragazza con il vestitino alzato seduta sul marmo freddo del bagno, con la testa contro una parte del muro mentre un ragazzo si muoveva contro lei, tenendo le labbra attaccate al suo collo.
Mi tappai la bocca per non urlare.
La ragazza si voltò e mi vide, fu lei a cacciare un urlo strozzato.
Entrambi si voltarono, mi fissarono ed io mi sentii al posto sbagliato, nel momento sbagliato.
Il ragazzo teneva ancora la maschera, si fece indietro e vidi la ragazza fare una smorfia, credo di dolore, non ne ero sicura, ma mi dispiacque molto per lei.
-Tutto qui? Solo per l'apparsa di questa stupida ragazza impicciona che non sa bussare?- disse la tipa, evidentemente nervosa.
-Scusa, ma fino a prova contraria il bagno è pubblico.- ribattei calma, stringendomi nelle spalle.
Fui attraversata da una sua occhiata, era gelida, e mi fece venire la pelle d'oca, lei si voltò verso il ragazzo, lui guardava la scena sorridendo e scuotendo il volto.
La ragazza si ricompose scendendo e sistemandosi il vestito, con passo felpato si avvicinò a me, ebbi paura.
Pensai che volesse picchiarmi, invece si limitò a darmi una spallata ed ad uscire dal bagno.
Mi toccai la spalla, facendo una piccola smorfia.
-Ahia- dissi semplicemente e alzai lo sguardo, notando il ragazzo guardarmi.
Lo ignorai arrossendo e mi avvicinai al lavandino, quello più lontano dalla scena che si era appena presentata ai miei occhi, portai le mani sotto il getto freddo dell'acqua e chiusi gli occhi per un breve istante.
Quando riaprii gli occhi notai il ragazzo appoggiato al muro dalla parte opposta, i nostri occhi si incontrarono attraverso lo specchio.
L'unico rumore presente in quell'istante era lo scorrere dell'acqua fredda, proprio come i suoi occhi.
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BOOM, SECONDO CAPITOLO, SPERO CHE VI PIACCIA, A ME PIACE TANTISSIMO, ALMENO, NELLA MIA MENTE E' BELLISSIMO, ANCHE AGLI UNICORNI CHE SVOLAZZANO DI CONTINUO NELLA MIA TESTA PIACCIONO.. OKAY, LA SMETTO.
METTERO' IL TERZO FRA MH.. DUE GIORNI.
-with love, A.
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Find me.
RomanceSituazioni simili non erano nuove per me, sapevo come dovevo comportarmi, sapevo cosa dovevo fare; ma nonostante tutto, i suoi occhi mi mettevano in allerta, dovevo stare attenta, quella maschera che portava, sicuro come la morte, non la portava sol...