20 :: [Metti il titolo]

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Hannah era piuttosto stanca quella sera, quindi quando aveva avuto l'occasione di buttarsi sul letto si era addormentata in meno di due minuti

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Hannah era piuttosto stanca quella sera, quindi quando aveva avuto l'occasione di buttarsi sul letto si era addormentata in meno di due minuti. L'unico problema era stato svegliarsi esattamente un minuto dopo l'inizio del sonno di bellezza, per colpa di un continuo bussare alla porta. «Avanti» biascicò, con la faccia affondata nel cuscino, convinta si trattasse di Morticia, o, al massimo, Ottilie. Invece quando la porta si aprì pensò di aver visto un fantasma e schizzò in aria, prima di riconoscere Thisbe.

La ragazza aveva gli occhi talmente rossi che la preside pensò di offrirle del collirio. I capelli erano arruffati, le gambe e le braccia livide ed era completamente zuppa di fango. La donna non se la sentì di mentirle. «Hai un aspetto terribile, tesoro» mormorò appena, squadrandola da capo a piedi. La divisa era praticamente distrutta. I fiocchetti dovevano essersi staccati per...qualunque cosa le fosse successa. Aspetta, perché diamine Thisbe era combinata così?! Qualcuno l'aveva aggredita?! «THISBE COSA TI È SUCCESSO?» strillò in preda al panico, agitando le braccia.

Butterfly, dalla camera accanto, diede un pugno al muro per farla smettere di urlare. «Se è stato un Mai Morticia mi sentirà! E mi sentirà per davvero!» proseguì a bassa voce. La bionda deglutì. Aveva pianto talmente tanto che le faceva male la gola ogni volta che deglutiva ed era sicura che non sarebbe riuscita a trattenere i singhiozzi se avesse aperto bocca. Tirò su col naso.

«Se non vuoi dirmelo va bene lo stesso. Anche se non riesci a dirmelo va bene. Vuoi un abbraccio?» chiese, avvicinandosi un po'. Per un attimo sperò che dicesse no solo per non sporcarsi la camicia da notte nuova, ma una sua studentessa aveva bisogno di aiuto e non si sarebbe tirata indietro. Thisbe annuì, sentendo gli occhi inumidirsi di nuovo. Tirò ancora su col naso in modo rumoroso, singhiozzando senza riuscire a fermarsi. Avrebbe voluto davvero risponderle con delle parole, ma in quel momento non riusciva a metterne insieme nessuna.

Si lasciò abbracciare e pensò davvero di voler tornare a Gavaldon. La selva non era nemmeno minimamente vicina a come se l'era immaginata. Aveva una vaga idea di come potesse essere l'Accademia, ma non pensava di trovare studenti morti ad infestarla, maledizioni e continui pianti. Non era così che doveva andare. Voleva semplicemente esplorarla per conto suo, incontrare fate o animali fantastici, non farsi mettere i piedi in testa da una ragazzina che aveva cercato di aiutare. Per un attimo aveva pensato di dire alla preside che era stata Ada.

Sarebbe stato giusto farla finire di nuovo nelle Sale del Malessere. Era stata cattiva con lei e meritava una punizione e l'unica cosa che l'aveva fermata dal denunciarla alla preside era il fatto che non riuscisse a smettere di singhiozzare. Le batteva anche troppo forte il cuore, come se stesse facendo qualcosa di sbagliato all'insaputa di tutti. Era una Sempre, no? I Sempre perdonano, non pensano alla vendetta.

Decise di staccarsi dall'abbraccio di sua spontanea volontà, osservando le macchie appiccicose che aveva creato sulla camicia della preside. «Vuoi farti un bagno?» chiese Hannah, osservando sconsolata il suo pigiama. Thisbe fece cenno di no. Era troppo stanca per farlo. Se non altro, almeno si stava calmando un po'. Inizialmente aveva pensato di andare nella sua stanza, ma avrebbe sporcato le lenzuola immacolate del suo letto e spaventato a morte le sue compagne. «Dimmi tu cosa vuoi fare»

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