18 :: Vi giuro che non sono riuscita a dare un nome decente

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Ricordate la meravigliosa mattinata del Natale? Quella in cui vi alzate contenti, infilate i calzini pelosi e correte ad aprire i regali sotto l'albero? L'avete presente? Beh, la maggior parte degli studenti all'Accademia no.

«Sei sicura di sentirti bene, Melody?» chiese Aella, passando nuovamente il secchio alla ragazzina, che aveva assunto un colorito verdognolo. Quando era ritornata in camera dopo l'accaduto, aveva iniziato a sentirsi piuttosto debole e aveva freddo, cosa che aveva attribuito inizialmente al trauma ed anche al fatto che comunque nevicava fuori, quindi era più che comprensibile che tremasse. Poi aveva iniziato a vomitare, svegliando le due compagne di stanza.

Alexandra sospirò rumorosamente. «Cielo Aella, se sta vomitando vuol dire che qualcosa non va, ci hai pensato?» bofonchiò, incrociando le braccia. La rossa mimò con il labiale qualcosa come «È una domanda di circostanza», ma sapeva bene che la principessa non era arrabbiata, ma solamente un po' preoccupata e rude come al suo solito. «Non è che ieri hai mangiato qualcosa che ti ha fatto stare male?» domandò quindi la rossa, mettendole la mano sulla fronte. «Sei anche un po' calda, magari non hai digerito la zuppa di ieri e adesso stai male per quello»

«Probabile» mentì la più bassa, tra un conato e l'altro. Alexandra, però non era dello stesso avviso. «Scommetto che te l'ha passata Ryuu, ieri ha detto di avere un po' di mal di gola e boom, adesso sei ammalata» commentò, rimettendosi a sedere sul suo letto. Rimase in quella posizione qualche secondo, però, perché pensò che a Melody potesse servire un panno bagnato. «Oh, può darsi. Però, in quel caso, non dovremmo averla pure noi? Eravamo sedute al suo stesso tavolo» mormorò Aella, guardando la rosa uscire.

«Sarà un caso» commentò infine l'ammalata, prima di guardare con aria sconsolata il secchio.

Thisbe era sdraiata sul suo letto, con i piedi ancora fasciati. Era passato solo qualche giorno dalla punizione ma già non ne poteva più. L'ustione era abbastanza grave e sicuramente non si sarebbe risolta in un paio di settimane, ma la consolazione era che prima o poi si sarebbe risolta e forse anche senza cicatrici, ma non ci sperava troppo. Quella scuola si stava rivelando un inferno e l'idea di diventare un'eroina delle favole stava lentamente perdendo il suo fascino. Si rigirò su un fianco. Poteva sentire il respiro regolare di Lorina. Per un breve attimo pensò che fosse tutto un lungo, lunghissimo e strano sogno. E aveva anche delle prove, perché come potevano esistere figli di personaggi delle favole se nemmeno esistevano i personaggi in primis?

No, non poteva continuare a mentire a sé stessa. L'Accademia del Bene e del Male esisteva e lei era una studentessa regolare, che si era semplicemente cacciata nei pasticci...qualche volta. Doveva approfittare delle vacanze natalizie per studiare e non finire ultima per la terza volta. Non aveva idea di quale potesse essere la punizione per i bocciati, ma di certo non era esattamente piacevole. Alla fine finì per addormentarsi, consapevole di reincontrare la strana presenza dei suoi sogni.

«Come stai?» domandò la figura, ancora una volta di spalle, con eccentrici capelli verdi. Questa volta stava pulendo le guance ad un bambino con folti capelli castani che Thisbe non aveva mai visto. Ad ogni modo non si fece domande, o almeno, dopo aver visto ragazzi trasformarsi in animali e insegnanti lanciare incantesimi, nulla la stupiva più, figurarsi un ragazzino che poteva benissimo aver visto correre a Gavaldon. «Non saprei» rispose sinceramente la bionda. «Parlarne fa sempre bene, prova a capire cosa senti»

La ragazza rimase in silenzio per qualche secondo, poi si mise a gesticolare, cercando le parole giuste. «Sono emozioni contrastanti, un po' mi sento in colpa perché Ada non voleva venirci qui, un po' perché non ho ascoltato Lorina quando mi ha chiamato per parlarmi in bagno, poi mi sento stupida perché non riesco nemmeno a risalire la classifica scolastica e...e...»
«Capisco cosa stai provando, lo capisco benissimo. Ho passato esattamente tutto ciò che hai passato tu, ma ripensandoci adesso fa quasi ridere. Magari non adesso, magari non domani, ma verranno momenti migliori...e peggiori, ma li supererai, in qualche modo. Fidati di me»

ANEMOIA 1━ ✫⌒*・゚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora