Capitolo sesto

335 14 0
                                    

È notte fonda. Fabio è al mio fianco che dorme come un ghiro. Io non riesco a dormire, sto pensando ossessivamente a Luca. Anche mentre io e Fabio stavamo per andare al dunque non riuscivo a scacciare dalla mente quello stupido ragazzino e quindi non sono andata oltre. Perché? Cosa mi sta succedendo?
All'improvviso il mio cellulare si illumina; allungo una mano e lo prendo dal comodino della camera d'albergo.
Un messaggio da Luca. Non credo ai miei occhi: una semplice frase che mi fa sciogliere il cuore all'istante.

<Stanotte il mio letto sembra più grande...>

Non faccio in tempo a rispondere che il mio iPhone vibra di nuovo, sempre grazie a Luca.

<E il mio frigo è ancora vuoto>

Sento tanti piccoli brividi invadermi il corpo e un sorriso si forma sulle mie labbra. Senza pensare digito velocemente e invio.

<Vienimi a prendere *posizione*>

Mi alzo dal letto un po' troppo bruscamente tanto che Fabio si sveglia.
"Dove vai?" Chiede con la voce impastata mentre io mi sto rivestendo
"Senti stasera mi sono divertita ma non dovrà più succedere. Vivo a New York, insomma non ha senso..." cerco di convincerlo con una scusa più che banale; lui intanto si è seduto sul grande materasso e si sta stiracchiando.
"Lucrezia, la penso come te. Si oggi è stato divertente ma niente che valga la pena proseguire" le sue parole sono taglienti, sembra che le stia dicendo per ferirmi. Peccato che nessuno può ferirmi.
Prendo le ultime cose ed esco da quella stanza senza nemmeno rivolgergli un saluto.

———-
Apro lo sportello della sua macchina e mi lascio cadere pesantemente sul sedile del passeggero: è comunque notte fonda quindi sono stanca.
Lui mi rivolge uno sguardo che non riesco a decifrare ma che mi provoca un po' troppi brividi, poi parte verso -credo- casa sua.

Il viaggio sta procedendo in un silenzio assordante e l'imbarazzo mi sta soffocando. Forse dovrei essere io la prima a parlare, insomma io gli ho chiesto di passarmi a prendere. Ma cosa dovrei dirgli? Posso mai confessargli ciò che ho provato nelle ultime ore? Posso mai dirgli che non riesco a non pensare a lui? Sembrerei patetica a dir poco. Fatto sta che devo dire qualcosa. Lo vedo mentre cerca di accendersi una sigaretta così colgo l'occasione.
"Potresti non fumare in auto? Mi da molto fastidio l'odore del fumo..." la mia voce è insicura.
Lui smette immediatamente di usare l'accendino e lo posa non prima di aver tolto la sigaretta dalle sue labbra.
"Vabbuò" butta fuori una grande quantità d'aria facendomi capire che la mia richiesta lo infastidisce parecchio, ma alla fine mi ha accontentata ed è questo che conta.
"Lucrezia?" Mi richiama con fare autoritario
Emetto un verso mentre giro la testa alla mia sinistra, verso di lui.
"Sai, prima ero serio." Lo guardo con fare interrogativo nom capendo a cosa si riferisca e lui lo nota
"Stasera davvero mi mancavi." Completa la frase come se fosse la cosa più normale da dire, come se fosse qualcosa a cui non dare peso. E allora perché sento che il mio cuore sta battendo più forte? Perché si è formato un nodo allo stomaco? Perché la gola si è seccata?
Non riesco e soprattutto non so cosa rispondere così lascio cadere la conversazione, tornando al silenzio di poco prima.

Dopo un quarto d'ora siamo davanti al suo palazzo e in men che non si dica entriamo nel suo appartamento. Tra noi c'è il gelo, gelo che ho creato io chiaramente. Rimanere zitta dopo la sua mezza dichiarazione non è stata una bella mossa... per niente propio. Sicuramente mi prenderà per scema, cioè prima gli chiedo di passarmi a prendere e poi non ho nemmeno il coraggio di dirgli che anche lui mi mancava.

"Vuoi qualcosa da bere? Acqua o... Emh, ho solo dell'acqua." Ancora una volta è lui a rompere la tensione
"No grazie, sto a posto così" in tutta risposta lui si fionda sulle mie labbra, regalandomi un bacio dolcissimo. Le sue labbra premono delicatamente sulle mie mentre le sue mani si poggiano sui miei fianchi avvicinandomi a lui. Con i pollici mi accarezza il ventre, provocandomi una scarica elettrica potentissima. Io allungo le mie braccia e intreccio le mani dietro il suo collo, facendogli un piccolo grattino. La sua pelle brucia proprio come sento bruciare la mia. Ma non ho alcuna voglia di andare oltre, rischieremmo di rompere la magia creatasi tra noi.
Apro gli occhi e lui allontana le sue labbra mantenendo ancora gli occhi chiusi.
"Credo che tu mi piaccia parecchio Luli" mi bacia di nuovo "davvero tanto" un altro bacio a stampo.
Questa volta sono io ad allontanarmi per pronunciare quelle parole che tanto mi costano
"Anche tu mi piaci Luca" faccio un piccolo passo indietro "ed è per questo che dovremmo finirla ora" dico ciò muovendo la mano destra indicando prima lui e poi me.
Luca si allontana bruscamente guardandomi meglio occhi in modo serio
"Che vuol dire scusa? Se ci piacciamo entrambi, perché dovremmo finirla?" Il suo sguardo ora è confuso
"Luca io tra due giorni devo tornare a New York, lo sai. Che senso ha continuare? Ci affezioneremmo di più peggiorando le cose!" Cavolo le mie parole sono come delle lame anche per me stessa.
Lui se ne sta lì in piedi vicino alla porta d'ingresso a fissarmi come se avessi detto qualcosa di stupido, ma entrambi sappiamo che è la verità.
Lo supero ed entro nel soggiorno per poi sedermi sul divano in pelle nera che domina la stanza. Mi tolgo le scarpe col tacco e mi raggomitolo avvolgendomi una coperta addosso. Dopo qualche istante anche Luca fa il suo ingresso nel salotto.
"Rimani qui" mi dice
"Certo che resto qui stanotte, ormai è tardi"
"No. Intendo... rimani qui a Milano, con me" la sua voce esce in un sussurro, quasi come se sapesse di chiedere troppo. Io non posso abbandonare la mia vita per uno che conosco da un mese, non posso per lui.
"Ma che dici Lù? Secondo te è una cosa possibile?" Gli chiedo sconvolta con un pizzico d'ironia
"Si Lucrezia, secondo me lo puoi fare benissimo!" Si avvicina pericolosamente guardandomi dritto negli occhi "sempre se per te vale la pena restare qui, per me." Dice marcando le ultime due parole.
È così bello anche ora che è leggermente arrabbiato. I suoi occhi scuri incorniciati da quelle sopracciglia un po' troppo doppie mi stanno scrutando facendomi perdere la testa. Le sue labbra rosee sono perfette e sono delle calamite. Il taglio di capelli è ciò che lo rende unico e inimitabile. Ma la cosa che più adoro è il suo nasino all'insù, amo davvero riempirlo di baci.
Per non parlare del suo carattere forte e deciso, un'altra qualità per cui impazzisco. Cavolo, devo ammettere che in poco tempo Luca mi ha segnata per sempre.
Ma tutto ciò ne vale davvero la pena? Con lui potrei costruire il mio futuro? O la nostra è solo attrazione fisica?
"Allora Lucrezia? Vuoi restare qui con me?"
Non so nemmeno io come e perché, ma dalle mie labbra esce un semplicissimo "Si Luca, ne vali la pena."

Merda, ora si che sono fottuta!

Just one year of love|| Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora