II

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A interrompere quel silenzio fu la mia pancia che brontolava, lui alzo lo sguardo verso di me poi smise di scrivere e si alzò, camminò fino al suo zaino e tiro fuori qualcosa, successivamente venne verso di me e mi porse una pagnotta un po' bruciacchiata; io guardai prima la pagnotta poi lui - non posso accettare-  dissi guardandolo fisso negli occhi - da quanti giorni non mangi ?-  - da quattro o cinque, non mi ricordo bene-  - ecco appunto prendi- mi fece cenno di prenderla - e tu da quanto non mangi?- chiesi -da ieri sera, sono riuscito a trovare un pagnotta come questa, dai su prendila- me la porse e io la presi, la annusai, era pane vero e non come quello che trovavo io, diedi un morso, poi un altro e un altro ancora me la gustai fino alla fine; nel frattempo Seamus si era riseduto e aspettava che finissi e dopo aver finito mi chiese:- quanti siete in casa?- io non risposi subito ma appena apri bocca dissi: - sono sola, ma non per mia volontà- feci una breve pausa - mio padre essendo un mago lo hanno portato in un'altra città più adatta a lui, mia madre essendo una babbana è stata resa schiava per loro, mia sorella più piccola non ce l'ha fatta è morta di fame e così sono rimasta da sola... tu? sei da solo?- - si... mio padre è un babbano e allora lo hanno reso schiavo e mia madre è una strega quindi l'hanno portata in un'altra città-. Aspettammo in silenzio la sirena che ci avvisava che potevamo riuscire, mi ero resa conto che quella era la prima volta che parlavo con qualcuno dopo la battaglia di Hogwarts, la battaglia ...  solo a pensare che qualche mese prima ero a Hogwarts a "imparare", più che altro  cercavo di non fare arrabbiare i Carrow, poi è successa la guerra, volevo cancellare quel momento. Mi addormentai sul divano, il mattino seguente mi svegliai con il suono della sirena; aprii un'occhio e vidi Seamus seduto per terra a scrutare una cartina appoggiata sul tavolino -buongiorno- mi disse rivolgendo lo sguardo verso di me -giorno- risposi nel frattempo mi misi a sedere e mi stiracchiai, mi sono alzata e mi sono diretta verso il lavandino -funziona?- lui si girò verso di me - si, i bicchieri sono lì sopra- e mi indicò col dito una mensola in alto - grazie- mi misi in punta di piedi e aprii lo sportello, cercando di non cadere mi sporsi ancora più in alto per prendere un bicchiere - aspetta, te lo prendo io- Seamus si alzo e si diresse verso di me allungò una mano e prese un bicchiere  - ecco- me lo porse- grazie- sussurrai, aprii l'acqua e ne bevvi un po'. - eri assetata!- disse, si era riposizionato sul tavolino - se non posso mangiare bevo- risposi - che fai?- chiesi - cerco dei territori di caccia- mi ero diretta verso di lui - prova dietro la collina- ne avevo sentito parlare da dei mercanti, la caccia da noi era proibita solo i cacciatori potevano praticarla - sei un cacciatore?- - no, ma se voglio procurarmi da mangiare devo fare così - disse mentre preparava lo zaino - ora devo andare, rimani quanto vuoi- - oh. . . ehm allora vado anche io, devo andare al mercato nero per vedere se riesco a procurarmi qualcosa- mi guardò - ti accompagno ma solo perché andiamo nello stesso posto- si diresse verso la porta -andiamo?!-.

Qualche minuto dopo ci ritrovammo al mercato. Lui era andato verso un banco del pesce si avvicinò al venditore e gli sussurrò all'orecchio e se ne andarono insieme, mi aveva incuriosito però non li seguii, non volevo guai.  Mi girai e mi diressi verso il banco del pane della signora Light - Buongiorno -   la signora Light mi osservò e fece un bel sorriso - Buongiorno cara, vuole prendere qualcosa?- la signora Light era una vecchietta così gentile, teneva i cappelli raccolti in uno chignon, gli occhi di un azzurro chiaro che mi davano sempre una grande serenità, e quel sorriso così innocente e gentile; Vendeva il miglior pane di tutta la città, si era guadagnata il rispetto di tutti e nessuno osava farle del male. Un giorno mentre tornavo a casa mi aveva chiesto se la potevo aiutare con il pane, io avevo detto che ci avrei pensato, certo questo significava un pasto tutte le sere - signora Light, sono venuta ad accettare la sua offerta- il suo sorriso si ampliò - oh sono così contenta, puoi iniziare da oggi- mi fece cenno di andare dietro il bancone con lei - la volevo ringraziare, significa molto per me- - oh cara, su mettiti questo- mi porse un grembiule, me lo misi e iniziai a lavorare. Dopo qualche ora mi spiego tutto, e incominciai a vendere. - ecco a lei- dissi a una signora - prego mi dica- un signore anziano guardò il bancone e proprio in quel momento senti qualcuno urlare - LADRO- proveniva dall'altra parte del mercato - io non sono un ladro- riconobbi quella voce - ah si allora svuota le tasche-. - mi scusi sarò subito da lei- mi sono diretta verso quella parte, mi feci largo tra la folla e lo vidi << Seamus>> il signore che urlava era Gold un uomo di mezza età che vendeva merce utile per la caccia, molto arrogante e spregevole attaccato al denaro più di ogni altra cosa; stava davanti a lui con una mazza in mano sua moglie dietro impaurita - non hai sentito ho detto SVUOTA.LE.TASCHE. -  Seamus fece una smorfia e mise una mano all'interno dei jeans e tirò fuori un coltellino e glielo porse - lo sapevo - strinse la mazza e la alzo -NO- urlai e mi ritrovai tra loro due -Iris levati di mezzo devo dare una lezione a questo ladro- -NO- - ma che fai?- mi sussurro Seamus, non gli risposi- te lo pago Gold- lui mi guardò e fece una risatina - ah si e con quali soldi- tirai fuori dalla tasca del grembiule il poco denaro che ero riuscita a guadagnare, fulminai Seamus con lo sguardo - questo potrebbe bastare?- Gold guardò il gruzzoletto nella mia mano - si- disse con una voce sprezzante - sparite - non esitai e tirai Seamus fuori dal fienile.

La terza guerra magicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora