III

11 1 0
                                    




Appena fummo fuori, presa dall'isteria, mi girai di scatto e lo guardai negli 'occhi - si può sapere che diamine ti è venuto in mente? dico io se ti vuoi fare ammazzare potresti almeno scegliere un modo più dignitoso, no? e guardami negli occhi quando ti parlo!- stava guardando il coltello che gli avevo "regalato" -lo restituirò così ti ridarò i soldi- io stavo in una posizione rigida: con le braccia conserte e le gambe tese - sei serio? così ci fai la figura del fesso e del codardo! e comunque non ti ridarà mai i soldi-  lui mi guardò e mi disse - io non sono un codardo, e sono in debito con te- - no non lo sei, tu hai salvato me e ora io ho salvato te, possiamo anche non vederci mai più. . . ognuno andrà per la sua strada-  mi girai e mi incamminai verso l'interno per ritornare al mio posto di lavoro - No aspetta- mi fermai di colpo ma non mi voltai - ho un'idea- -spara- -facciamo un'alleanza, io aiuto te e tu aiuti me. . . che ne dici?- mi girai di scatto - e sentiamo perché dovrei farlo?- lui mi guardò - noi due formiamo una bella squadra e in questo modo ci possiamo procurare più cibo. . . non dobbiamo per forza essere amici - non so perché ma la sua idea mi piaceva forse era il pensiero di un pasto tutte le sere o forse avere qualcuno con cui parlare e condividere opinioni, idee, pensieri. Non sarei stata più sola. - ok- feci una breve pausa ed è bastato per veder formare un sorrisetto sul suo bel faccino - non fare quel sorrisetto!!- - io non sto sorridendo, tu stai sorridendo- non me ne ero accorta ma avevo accennato un sorriso - beh non ti ci abituare-  - ok ok- stavamo in silenzio ma a un certo punto mi è sorta una domanda - Seamus- lui alzò la testa - si?- esitai un secondo, mi vergognavo di porre quella domanda ma la feci lo stesso - mi stavo chiedendo se potevamo abitare insieme. . . ecco vedi la mia abitazione è molto piccola ed è situata in una parte non molto affidabile della città- abbasso la testa pensieroso - si certo, andiamo a prendere le tue cose- -aspetta devo avvisare la signora light- . Rientrai e l'avvisai, lei mi lasciò andare a patto che fossi venuta il giorno seguente a preparare il pane, questo significava svegliarsi presto, ovviamente acetai e mi diede un pass per non avere problemi con i ghermidori a girare fuori orario. Ritornai di fuori -allora? andiamo?- mi scossi un secondo - arrivo-.    

Dopo un'ora eravamo arrivati davanti alla mia porta di casa, mi fermai di colpo, lui mi guardò - se vuoi ti aspetto qui - feci un respiro profondo - no tranquillo- aprii la porta ed entrammo, mi guardai intorno. Odiavo quel posto. - non scherzavi quando hai detto che era piccola- l'osservai attentamente e accennai un sorriso - non ci vorrà molto- presi dal vecchio armadio scassato un borsone e ci misi dentro quel poco che avevo. - ok ho fatto- prima di uscire mi guardai attorno, mi sentivo molto più leggera. Finalmente lasciavo quel posto tanto odiato. - lascia te la prendo io- disse Seamus mentre allungava una mano per prendere il mio borsone - oh no tranquillo- - insisto- disse mentre me la  prese e aprii la porta.

- ok ora andiamo nella mia umile dimora prima che suoni la sirena- io lo guardai perplessa - ma manca ancora tanto per il suono della sirena- -lo so - fece una breve pausa - ma dobbiamo attraversare la città e oggi è martedì- - cavolo, sbrighiamoci- il martedì, forse il giorno più odiato della settimana, i mangiamorte ci facevano una "visita molto gradita da tutti". Di solito ci radunavano tutti in piazza e assistevamo allo spettacolo che avevano messo in scena. La scorsa settimana per esempio avevano scoperto che un ragazzino aveva rubato a dei ghermidori del cibo e per punirlo lo avevano fatto nuotare insieme a degli  squali molto affamati e successivamente lo avevano sottoposto alla maledizione crucciato, lo so era da barbari ma purtroppo come capo alle esecuzioni ci avevano assegnato Belatrix Lestrange e suo nipote Draco Malfoy. Il ragazzo dai cappelli di color biondo platino, eravamo molto amici a hogwarts ma appena scoprii che era diventato un suo seguace mi allontanai. - ti vedo preoccupata- disse Seamus riportandomi alla realtà - a cosa stai pensando?- un altro pensiero mi attraverso la mente << e se qualcuno aveva raccontato quello che era successo giù al fienile>>, sembrava che Seamus avesse appena imparato la leggilimansia - tranquilla non mi succederà niente se ci vado di mezzo io ci vanno di mezzo tutti, capirebbero che cosa commercia la gente in quel mercato-  feci un sospiro di sollievo  - ok ora dobbiamo fare una corsa per arrivare in piazza in tempo, sei pronta?- mi disse Seamus mentre posava il borsone dentro casa - si -  io annui - ok allora andiamo- mi superò di corsa e mi allungò la mano, senza pensarci due volte l'afferrai e cominciammo a correre.

In poco tempo ci trovammo in piazza con il fiatone - uh non avevo mai corso così tanto. . . sono fuori forma - dissi mentre cercavo di riprendere fiato - già - disse Seamus guardava il palco, mi girai anche io -chissà cosa avranno in mente- dissi un po' dubbiosa e preoccupata - ehi tranquilla-. Cominciavano ad arrivare gli altri cittadini -FORZA- senti urlare - FATE SPAZIO- era una voce sprezzante e furiosa dal tono sembrava un po' felice, certo felice di trattarci come feccia, e anche disgustata. Più gente si ammassava più stavamo stretti, cominciava a mancarci l'aria. Ed eccoli, che entravano con un sorriso disgustato sul viso, Draco si avvicina al microfono con le mani in tasca nel suo completo nero, insieme a sua zia i cappelli sempre in disordine e con quell'aria di pazzia sul volto. -buona sera, buona sera a tutti-  disse Belatrix. Odiavo quella donna, odiavo i suoi modi e la sua voce, odiavo tutto di lei - questa settimana siete stati bravi complimenti- fece una breve pausa, questo era preoccupante, non significava niente di buono; L'ansia saliva e senza saperlo strinsi la mano di Seamus, lui non fece neanche un movimento, ricambiò il gesto. - A parte per una sola cosa- riprese, le voci nella piazza si fecero sentire, bisbigli niente di più - Per favore niente di grave. . . ma è comunque un gesto che dobbiamo punire- un ghermidore si avvicinò a loro e diede una busta sigillata a Draco, la aprì e spalanco gli occhi con un'aria sorpresa, guardò il ghermidore alle sue spalle bisbiglio qualcosa e poi si rigirò. Strinsi ancora più forte la mano di Seamus - chiamiamo sul palco Iris. . . Iris Harris- deglutì lentamente. Ero spaventata, lo ammetto, strinsi ancora più forte la mano mentre i ghermidori mi venivano a prendere. Lasciai andare a fatica quella mano calda e rassicurante mentre mi dirigevo sul palco.

   ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Ciao cari amici lettori,

come vi è sembrato il 3 capitolo? vi è piaciuto?

Il prossimo capitolo lo inizierò a breve non so se riesco a pubblicarlo entro questa settimana, ma sicuramente lo pubblicherò nella prossima . 

Fatemi  sapere se vi sta piacendo la storia.

Ci vediamo, alla prossima.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

La terza guerra magicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora