Las Vegas

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Liam era disperato. Aveva passato ore a cercare un modo per rompere quel sigillo e aveva provato di tutto.
Sapeva che i licantropi non lo potevano rompere ma tentar non nuoce e lui si rifiutava di chiamare qualcuno del suo branco per aiutarlo.

Aveva provato con la mano o con i piedi, aveva provato a inginochiarsi a terra e soffiare, cosa che fu davvero imbarazzante, e aveva anche provato a lanciare cose contro la polvere sperando che si rompesse la striscia ma niente aveva funzionato. I vicini erano usciti di casa a richiamarlo almeno tre volte, urlandogli contro che loro volevano dormire, e Liam si era sempre dovuto trattenere per non urlargli contro a sua volta. Si limitava ad alzare il braccio a mo di scuse.

Era l'alba quando Liam si arrese, almeno per il momento, e decise di chiudere la porta. Non aveva alcuna intenzione di arrendersi e aspettare solamente che Theo tornasse a Beacon Hills, non quella volta, e mentre cervava un modo per aprire il sigillo un piano si era formato nella sua testa. Era stupido e completamente folle ma non aveva intenzione di darla vinta a quella stupida chimera.

I suoi amici, o chiunque potesse aiutarlo, non si sarebbero svegliati almeno per le prossime tre ore quindi salì velocemente le scale cominciando a prepare il borsone con il necessario. Infilò delle magliette, un paio di felpe, dei pantaloni e della bicheria. Prese il minimo indispensabile come lo spazzolino e il deodorante e una volta preso tutto cominciò a prepararsi. Aveva un diavolo per capello, l'unica cosa che voleva era tirare un pugno in faccia a Theo o spaccare qualsiasi altra cosa.

Liam prese il borsone quando fu pronto e scese le scale lanciando la borsa sul divano. Si preparò qualcosa di veloce per colazione, o almeno ci Provò perché era talmente arrabbiato che aveva frantumato ben quattro uova nel tentativo di aprirle e preparare delle uova strapazzate.
Alla fine venne comunque fuori una schifezza ma non gli importava. Non aveva comunque fame.

Verso le nove decise di provare un'ultima cosa prima di arrendersi e chiamare qualcuno per farsi aiutare. Era davvero stupido come tentativo, considerando che niente aveva funzionato prima, ma infondo non aveva niente da perdere se non la dignità.

Dal ripostiglio tirò fuori una aspirapolvere e aprì la porta d'ingresso, accendendo subito l'attrezzo. Inutile dire che non funzionò neanche quello e a peggiorare la situazione fu la signora Hastings che, uscita per annaffiare le sue aiuole, lo stava guardando stralunata.

<< Tutto bene caro? >> chiese la donna dall'altra parte della strada.

Liam le fece un cenno ed un pollice in su. << Solo pulizia signora Hastings. I suoi fiori sono davvero meravigliosi in questo periodo. >> rispose Liam rientrando velocemente in casa e portando con sé l'elettrodomestico. Liam lo ricacciò nel ripostiglio e andò a prendere il telefono.

Ora doveva solo decidere chi chiamare. Mason non era sicuramente la persona più indicata, per quanto si fidasse per lui sapeva che gli avrebbe fatto mille domande e avrebbe poi provato a fermarlo. Corey l'avrebbe detto subito a Mason e Alec non avrebbe potuto aiutarlo. Perciò la scelta ricade sulla sola persona possibile.

Nolan arrivò a casa sua dopo circa mezz'ora. Sembrava ancora stanco ma quando vide la situazione in cui si trovava tutta la stanchezza fu sostituita dalla sorpresa e forse da un pizzico di divertimento.

<< Che è successo? >> chiese Nolan raggiungendo la porta di casa rimanendo fuori, la sua macchina parcheggiata nel vialetto.

<< Theo. Puoi aprire? >> chiese irritato e teso, pronto a scattare verso il divano per prendere la borsa.

<< Theo? Perché ti ha rinchiuso qui? >> chiese ancora guardandosi intorno come se fosse la prima volta che vedeva che quella via.

<< Te lo spiego dopo, puoi aprire?! >> chiese più duramente. Nolan gli lanciò un'occhiata strana e Liam capì subito che aveva davvero esagerato. Era lì per aiutarlo dopotutto. << Scusa Nol, è stata una nottataccia. >>

Waves [Thiam] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora