Capitolo 1

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                                                  TI RACCONTO UNA STORIA

Audrey entrò dalla porta di casa e la chiuse con forza, salì velocemente le scale e si chiuse in camera sua, Chiara bussò alla porta.

<< Tesoro, posso entrare?>> chiese con gentilezza.

<< Va bene...>> rispose. Appena entrata vide la figlia seduta sul letto, viso rivolto verso il cuscino che teneva tra le mani e le lacrime agli occhi.

<< Ti va di raccontarmi cosa è successo?>> le disse, e Audrey fece un cenno di negazione col volto.

<< Parlare con qualcuno ti potrebbe aiutare, ma se hai bisogno di tempo va bene, io sono giù ok?>> e si allontanò per uscire dalla stanza, stava per chiudere la porta fino a quando la figlia si affrettò a dire...

<< Basta! Non crederò più nell'amicizia e non cederò più al fascino dell'amore! È tutta una menzogna creata dall'uomo per avere qualcosa in cui confidare e per cui vivere!>>. Chiara si sedette sul bordo del letto di Audrey le asciugò le lacrime, e l'abbracciò.

<< Sai, quando avevo la tua età ho subito molte delusioni, sia in amore che in amicizia ma poi tutto è andato per il verso giusto, l'arma migliore contro di esse è il sorriso>>

<< Nulla potrebbe mai farmi cambiare idea>> le rispose con fermezza.

<< Io invece credo proprio di sì, ora ti racconterò una storia..>>

Chiara Brooks

Un giorno come tanti altri, aprii gli occhi e ciò che vidi fu solo la luce che filtrava dalle finestre e si posava sulla scrivania di fronte a me, girai la visuale sul comodino e guardai l'ora, sgranai gli occhi e..

<<Cavolo!! Ma sono già le 7:30, come faccio ad essere sempre in ritardo!>>.

Mi alzai velocemente dal letto e corsi in bagno, mi lavai il viso e i denti e mi pettinai i capelli, aprii l'armadio e presi la prima cosa che vidi nell'armadio, scarpe e via giù per le scale.

Scesi al piano inferiore di casa e come sempre i miei genitori erano già andati a lavorare, sembrava che facessero solo quello nella loro vita! Ovviamente non si erano nemmeno preoccupati di svegliarmi prima... cappotto, zaino in spalla e si va. Al suono della campanella ero ancora fuori scuola, mi misi a correre per i corridoi per arrivare prima del professore in classe, ma ovviamente...

<< Signorina Brooks, sempre in ritardo lei! Le abitudini sono dure a morire, a quanto vedo>>

<< Prof. Mi dispiace veramente tanto, non ricapiterà più>> dissi sapendo che ovviamente sarebbe accaduto di nuovo.

Mi sedetti nell'ultimo banco vuoto, accanto a Chloe, lei sempre meravigliosa, con i suoi capelli ondulati, un viso così perfetto da farla sembrare una bambola di porcellana, i suoi occhi verdi che risplendono alla luce del sole e il suo modo di fare erano e sono tutt'ora di un'eleganza innata. Chloe non sopportava quando arrivavo in ritardo, ogni volta mi diceva"il farsi aspettare funziona solo con i ragazzi per farsi desiderare, la puntualità è già un buon biglietto da visita, perciò cerca di non ritardare ogni giorno della tua vita".

<< Ma come è possibile che arrivi sempre in ritardo! Ti avrò chiamata almeno 5 volte >> mi disse Chloe sottovoce e leggermente irritata.

<<Lo so Chloe, ma non ho sentito assolutamente nulla, né te e nemmeno le sveglie>>

<<Chiara, lasciala stare è solo frustata perché lei e Nicholas hanno litigato>> disse Sophie.

<<Sophie! Io ti confido certe cose e tu le sperperi a chiunque! Senza offesa Chiara, giuro che te lo avrei detto>> si difese Chloe.

<<Non ti preoccupare... Ma posso sapere perchè avete litigato?>>

<< Te lo dico più tardi a fine lezione...>> mi rispose.

Finimmo la lezione senza parlarci più, fino al suono della campanella quando Nicholas si presentò fuori dalla porta per parlare con Chloe, lei senza pensarci un attimo si precipitò alla porta, si parlarono solo per qualche minuto, poi Chloe diede un bacio a Nicholas e correndo venne da noi.

<< Ragazze ho un bellissimo regalo per voi!>> disse Chloe.

<< Frena un attimo, mi puoi spiegare il motivo per il quale tu e Nicholas avete litigato?>> ancora confusa dal discorso fatto un'ora prima di getto risposi così.

<< Una cavolata Chia, praticamente ieri sera gli chiesi di uscire e mi rispose che era troppo stanco, ma poi dalle storie Instagram dei suoi amici scoprii che era andato a fare serata in un locale, allora per farsi perdonare ci ha invitate tutte e tre nello stesso locale! Allora venite?>> mi disse.

<< Certo che veniamo!!>> <<Chloe non so dovrei studiare...>> dicemmo nello stesso momento io e Sophie.

<< Dai Chiara! Sembri una monaca di clausura! Stai sempre a casa a studiare in attesa che i tuoi genitori tornino a casa, non penso che cambierà qualcosa se per stasera sei tu quella che torna a casa un po' più tardi del solito.>> disse Sophie, e Chloe fece un cenno di affermazione.

<< Va bene dai mi avete convinta>>

<< Perfetto! Allora andiamo a fare un po' di shopping e poi tutte a casa mia?>> disse Chloe con aria convincente, ed io e Sophie annuimmo. Suonò la seconda campanella e ci incamminammo verso la prossima classe.

Nel cammino per tornare in classe, notai un ragazzo con lo sguardo rivolto verso il basso, occhi azzurri, così chiari quasi da sembrare trasparenti, capelli scuri.. Ci scambiammo degli sguardi, penso di non averlo mai visto, ma è questo suo essere misterioso a renderlo intrigante. 

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