Incomprensioni

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La mattina seguente...

Non so bene che ore sono, ma presumo sia presto siccome si può vedere l'alba fuori dalla finestra. Sta notte non ho dormito ormai non ci spero più che la notte io possa dormire, però non potevo neanche alzarmi perché avevo addosso un'esemplare di Edoardo abbracciato ai miei fianchi per tutta la notte, nonché mi dispiaccia però poteva anche evitare a dirla tutta. Dopo circa un'ora vengono a svegliarci e io ero ancora intrappolata tra le braccia di Edoardo.

 Dopo circa un'ora vengono a svegliarci e io ero ancora intrappolata tra le braccia di Edoardo

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Comandante <<SVEGLIAAAA, SU RAGAZZI SVEGLIA>> 

Edoardo << o comandà nun rompè o' cazz purè oggì>> disse con ancora gli occhi chiusi 

Comandante << che è edoà hai fatto nottata sta sera>> dice guardandomi

Io <<ca' è comandànt si gelosò?>> dissi ridendo ma allo stesso tempo squadrandolo

<< Edoà dai alzati>> gli dissi io, lui apre gli occhi e si accorge che era letteralmente abbracciato a me si stacca e si alza, in tutto ciò Ciro si era già pure vestito e il comandante era ancora dentro la cella. Mi alzo e vado verso il comandante  e lui indietreggia un po' ma rimane serio per non far vedere la paura che ha negli occhi. <<Comandà  ca' ata ppe forzà rimanèr quà? si li dovevò ammazzà a tuttè e duje o' avreì fatt sta notta nò?! sta cheto>> dico con un sopracciglio alzato e con un ghigno sulla faccia, dopo di che mi vesto e poi accompagnati dalle guardie andiamo a fare colazione con le ragazze.

 <<Comandà  ca' ata ppe forzà rimanèr quà? si li dovevò ammazzà a tuttè e duje o' avreì fatt sta notta nò?! sta cheto>> dico con un sopracciglio alzato e con un ghigno sulla faccia, dopo di che mi vesto e poi accompagnati dalle guardie andiamo a f...

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A mensa...

Appena arriviamo non c'erano ancora le ragazze io mi siedo con a destra Edoardo e a sinistra Ciro, davanti Totò, Pino e Tano; ad un certo punto vedo arrivare le ragazze e Edoardo mi mette un braccio dietro il collo, mi si avvicina una ragazza dai capelli pel di carota, e mi dice <<troia vedi di stare lontano da Ciro>>

Io <<comm m'aggia chiamat?>> dissi io incazzata ma ancora seduta al tavolo

Viola<< troia>> in quel momento mi alzo salto giù dalla sedia  prendo il mio coltellino dalla tasca, sbatto Viola al muro e gli punto il coltellino alla gola, e gli dico <<nun teng capitò comm me aie chiamatà? parlà un''àltr vota malè cu me e sto bel faccìn te o' staccò chiarò?!>> e gli faccio un taglio sulla guancia, per mia fortuna non c'erano guardie in quel momento.  Dopo di che mi vado a rimettere seduta dov'ero prima mangio anche se quasi niente, nel frattempo Viola era svenuta e era stata portata in infermeria dalle guardie.

In cortile...

Dopo colazione ci portarono tutti fuori, mi siedo con Ciro e Edoardo su una panchina e prendo una sigaretta ma solo dopo mi accorgo di non avere l'accendino appresso, <<Cì aie l''accendinò?>>   gli domando

Ciro <<si tien>>, me lo porge (l'accendino) io lo prendo e accendo la sigaretta.

Ad un certo punto mentre mi stavo facendo beatamente i cazzi miei qualcuno mi tira una pallonata per fortuna che la presi prima che mi venisse addosso, la presi in mano e andai verso il campo squadrai tutti quanti come se volessi ucciderli e mi misi a fare dei palleggi.

Ad un certo punto mentre mi stavo facendo beatamente i cazzi miei qualcuno mi tira una pallonata per fortuna che la presi prima che mi venisse addosso, la presi in mano e andai verso il campo squadrai tutti quanti come se volessi ucciderli e mi mi...

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Passò più o meno un'ora e tornammo in cella prima del pranzo, mi arrivò una chiamata dal telefono che avevo fatto entrare qui illegalmente, così corsi nel bagno della cella e mi affrettai a rispondere.

Chiamata

Io: pronto

Luigi (padre): o' piccrè 

Io: we pà c'aggià fatt?

Luigi: nient nient nun t preoccupà, aggià accir o' comandant prim possibl

Io: mo' veco ca' fa', chello me sta ncopp'o' cazzo purè a me.

Luigi: vec ca dev fà

Io: o' pà na settmana e tèmpo m'aggia dà.

Subito dopo attaccai e tornai dagli altri, dovevo assolutamente chiedere una cosa a Ciro che è molto più aggiornato di me.

Io << Cì t'aggià parlà>> lui fece uscire tutti fuori tranne Edoardo;

Ciro << we Anna ric>>

Io <<o' comandànt tienè a qualcùn ca' sta ca' dìnt?>>

Ciro <<si pcché?>> 

Io <<rimm chi è?>>

Ciro <<Di Salvo, ma m ric a c te serv?>>

Io << aggià accir o' comandànt, me servè na' manò>> dissi sotto voce per non farmi sentire

Ciro << ij e Edo c stam>> 

Io << teng na semman e tempo m dev fa scoppià na rivort ij nun c sarò ppchè me mettran in isolament e Di Salvo lo portrann vij, ij poi a vad a pià e l'accir aggià capit?>>

Edoardo << comm fà a sapè do tengn a Di Salvo?>>

Io << chist nun song problem c pens ij>>

Ciro << e la direttric?>>

Io << ma chi punt e virgl? chella nun v fà nient o s no addà murì pur iss>>.



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MARE FUORI// EDOARDO CONTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora