capitolo primo

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-Che cosa ci fai tu qui?-
Una voce fredda, glaciale e distaccata giungeva alle mie orecchie in modo confuso, come se sia io che il mio interlocutore fossimo stati sott'acqua.

-É per Newt-, fu tutto ciò che riuscii a pronunciare. Scoprii non appena aprii bocca, che parlare mi richiedeva uno sforzo immenso.

Ero immersa nell'oscurità, nel gelo, nel buio più totale.

-Le tue intenzioni sono nobili, Nicole. Suppongo che il tuo coraggio sia da ammirare, considerate le circostanze-

La mia testa sembrava sul punto di esplodere, ma non avevo alcuna intenzione di cedere.
Dovevo resistere, ero troppo vicina.

-Tuttavia-, proseguì la voce estranea in tono autorevole, -ritengo fondamentale che i tuoi sforzi non vadano sprecati, e di conseguenza devo avvertirti. Ciò che stai facendo, per quanto ammirevole ed audace, deve rimanere segreto ad ogni costo. Se loro sapessero chi sei e da dove provieni, potrebbero prenderla nel modo sbagliato, uno in particolare. Così facendo, perderesti ogni occasione di salvarlo, dal momento in cui potrebbe non riporre più alcuna fiducia, alcun rispetto nei tuoi confronti. Perderebbero la concentrazione, tutti loro, e non c'è cosa più rischiosa-

Seppure confusa e frastornata, capivo ciò che la voce mi voleva comunicare.
Non riuscii a rispondere, ma questa parve capire ugualmente.

Ci fu silenzio per qualche istante.

-Molto bene, allora. Il tuo viaggio sta per concludersi; tieni bene a mente le mie parole, umana imprudente-

Non ebbi il tempo di riflettere su quell'ultima, breve frase, perché improvvisamente il gelo che mi circondava divenne meno intenso, fino a scomparire del tutto permettendomi di percepire nuovamente il mio corpo.
I miei polmoni si riempirono d'aria in un colpo, ed inarcai la schiena, spalancando gli occhi di soprassalto, ansimante.

La luce del sole, calda ed accecante, mi colpì in pieno volto, facendomi ridurre gli occhi a due fessure.
Mi guardai attorno, senza fiato.
Una ventina, forse una trentina di ragazzi, erano in piedi di fronte a me, ognuno con la stessa espressione compiaciuta stampata in faccia.
L'aria profumava di fiori, era tiepida come la brezza di una calda giornata estiva, e mi circondava.
Non ricordavo di aver provato nulla di tanto piacevole da molto tempo, era come se avessi trattenuto il respiro per secoli prima di poter tornare finalmente a respirare a pieni polmoni.

Il mio cuore era impazzito, la testa mi girava incredibilmente e non riuscivo davvero a smettere di ansimare.

-Hai ragione, Newt. È un'altra ragazza-, una voce divertita e un po' stranita emerse dal gruppo di ragazzi di fronte a me.
Mi voltai di scatto, e alla mia destra incrociai due occhi scuri e caldi, rassicuranti.

-Newt-

Il mio cuore, se possibile, impazzí ancora di più, mentre vedevo il volto del biondino contorcersi per la sorpresa.
Allora era successo davvero. Avevo shiftato, dopo tanti tentativi falliti, nella radura.

Una fitta polemica emerse attorno a me, ma non riuscii a cogliere alcuna parola distinta; la mia testa era pesante, i miei battiti improvvisamente sembravano assenti, ed il mio intero corpo pareva andare a fuoco, come se avessi trascorso delle ore intere sotto ad un sole cocente.

Le urla dei ragazzi si fecero sempre più indistinte, mentre mi afflosciavo di nuovo sul pavimento metallico della scatola in cui mi trovavo, senza smettere di fissare negli occhi la ragione per cui ero venuta lì.
Poi, il buio mi immerse nuovamente, e le mie forze mi abbandonarono totalmente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 07, 2021 ⏰

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