Capitolo 8

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Vedo Daisy uscire dalla grande porta girevole del palazzo ospitante in suo studio legale, il viso turbato non prospetta nulla di buono. Avremo tempo per parlare anche di questo...
<<Ma buongiorno avvocato.>> dico sorridendole sperando di rallegrarla, <<Ti dovrei fare causa per lo spavento che mi hai fatto prendere. Pensavo che il tuo cantante ti avesse rapita.>> dice allacciando un braccio intorno alle mie spalle per abbracciarmi velocemente. <<Ero occupata..>> le dico vaga ricevendo giustamente un'occhiata inquisitoria, tutto a tempo debito. <<Immagino che fossi anche in compagnia di qualcuno >> ammicca aprendo il portone della catena alimentare.

<<Quindi mi stai dicendo che dopo tutto il lavoro che hai fatto vogliono affiancarti questo qui a condividere il successo?>> chiedo allibita dalla decisione di suo padre, <<Quello che non riesco a capire è come mio padre abbia potuto farmi una cosa simile.>> dice confusa. Addento il mio panino vegetariano ancora meravigliata dalle dinamiche complicate del suo lavoro, a volte ringrazio il cielo di non aver intrapreso la strada dell'avvocatura.
<<Vabbè, cambiamo argomento. Non ci voglio più pensare! Piuttosto tu, come va con il tuo... Dovremmo inventare un nome in codice.>> dice guardandosi in giro nella paura che qualcuno ci possa ascoltare. <<Facciamo tuo cugino?>> invento sul momento trattenendo un sorriso, <<Ok, come va con mio cugino?>> chiede alzando un sopracciglio inquisitoria, <<Oh benissimo, ho passato la notte da lui.>> non riesco a trattenere un sorrisetto, <<Oddio, non dirmi che avete...>> esclama a bocca aperta la mia amica, annuisco con entusiasmo. <<Quindi voi due siete una coppia?>> l'incertezza si fa spazio dentro di me, lo siamo? No, almeno non finché non me lo chiederà. <<No, è successo... ma non è una cosa ufficiale.>> spiego cercando di convincere anche me che non me ne freghi nulla, <<E come è successo?>> dice interrogativa appoggiando il mento sulle mani in attesa della storia, <<Ecco... eravamo a casa sua. Stavamo guardando un film nella sala cinema quando ci siamo addormentati entrambi durante il film è una volta svegliati una cosa tira l'altra e l'abbiamo fatto.>> dico con un sorriso crescente sulle labbra, <<Beh, ti ci serviva. Era da un po' di tempo che non ti vedevo così serena. E bravo mio cugino!>>.
<<Toglimi una curiosità, ma adesso?>> Daisy è sempre capace di far diventar reali i miei interrogativi... <<E ora nulla, aspetto che mi richiami? Dovrei essere io a richiamarlo? Non lo so.>> dico confusa, una espressione perplessa sul volto di Daisy fa trasparire tutto il suo disappunto.
<<Olly, ma secondo te. Sei stata tu a farti sentire per prima la scorsa volta, ora tocca a lui. Spero veramente che ora che lo avete fatto non sparisca o sarebbe un vero idiota!>> dopo ogni singola parola mi rendo conto sempre di più che ha ragione, il primo passo ora è il suo.

E l'ultimo capitolo da studiare per l'esame l'ho terminato! Mi rimangono ancora due giorni per ripassare tutto, ottimo direi. Spero vivamente di riuscire a tornare a casa... Il telefono squilla ma non gli presto tanta attenzione e lascio che parta la segreteria. <<Ciao Olivetta, mi manchi già. Posso passare da te più tardi?>> una voce profonda lascia il messaggio facendomi partire un brivido lungo la colonna. <<Harry, pronto?>> dico alzando la cornetta, <<Olivetta, sapevo che fossi in ascolto.>> dice calmo, <<Ho appena finito di studiare. Se vuoi ora sono libera.>> dico al microfono. <<Sarò lì in men che non si dica.>> dice buttando giù, intanto preparo il tè...

Quando bussano alla porta so già chi sia, corro ad aprire trovandomi davanti Harry in tutta la sua bellezza. I capelli ricci più mossi del solito gli ricadono ribelli sulla fronte. Mi circonda senza preavviso la vita con un braccio e imprime sulle mie labbra un bacio inaspettato ma del tutto gradito. <<Dai entra prima che ti veda qualcuno!>> dico tirandolo dentro e andando a controllare l'acqua nel bollitore. <<Cosa stavi studiando?>> dice notando i libri sparsi sul tavolo, non ho avuto nemmeno il tempo di raccoglierli...
<<Anatomia.>> rispondo raggiungendolo con le tazze, <<Oh, io sono un ottimo insegnante di anatomia.>> esordisce con una battuta squallidissima, gli rivolgo un'occhiataccia. <<Signor Styles, bene la pratica da migliorare la teoria.>> ribatto imitando il tono del mio professore.

<<Ecco un po' di musica decente.>> dico mettendo un vinile dei Rolling Stones. Raggiungo Harry sul divano e iniziamo a baciarci, il sapore dei biscotti appena mangiati mi inebria ancora grazie al suo profumo, fino a quando non interrompe l'armonia creatasi. <<C'è qualcosa che non va?>> chiedo allontanandomi il necessario per guardarci negli occhi, <<Ecco mi stavo dimenticando... settimana prossima parto.>> dice tutto d'un fiato, <<Parti? E per dove?>> chiedo ancora più confusa, <<Los Angeles, per le premiazioni degli AMAs.>> spiega con tono più calmo. <<E quando torni?>> chiedo ancora più confusa, <<Non lo so, spero presto.>> ammette stringendomi a se ancora più forte. <<Non tornare senza un premio.>> scherzo appoggiando la testa sul suo petto, <<Farò il possibile per tornare. Purtroppo tutto dipende dal mio agente e dal fatto se mi abbia fissato o meno degli interventi in tv...>> mi bacia la fronte mentre sono assorta nel pensare che probabilmente dopo questa non ci rivedremo mai più.

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