Vedo Daisy uscire dalla grande porta girevole del palazzo ospitante in suo studio legale, il viso turbato non prospetta nulla di buono. Avremo tempo per parlare anche di questo...
<<Ma buongiorno avvocato.>> dico sorridendole sperando di rallegrarla, <<Ti dovrei fare causa per lo spavento che mi hai fatto prendere. Pensavo che il tuo cantante ti avesse rapita.>> dice allacciando un braccio intorno alle mie spalle per abbracciarmi velocemente. <<Ero occupata..>> le dico vaga ricevendo giustamente un'occhiata inquisitoria, tutto a tempo debito. <<Immagino che fossi anche in compagnia di qualcuno >> ammicca aprendo il portone della catena alimentare.<<Quindi mi stai dicendo che dopo tutto il lavoro che hai fatto vogliono affiancarti questo qui a condividere il successo?>> chiedo allibita dalla decisione di suo padre, <<Quello che non riesco a capire è come mio padre abbia potuto farmi una cosa simile.>> dice confusa. Addento il mio panino vegetariano ancora meravigliata dalle dinamiche complicate del suo lavoro, a volte ringrazio il cielo di non aver intrapreso la strada dell'avvocatura.
<<Vabbè, cambiamo argomento. Non ci voglio più pensare! Piuttosto tu, come va con il tuo... Dovremmo inventare un nome in codice.>> dice guardandosi in giro nella paura che qualcuno ci possa ascoltare. <<Facciamo tuo cugino?>> invento sul momento trattenendo un sorriso, <<Ok, come va con mio cugino?>> chiede alzando un sopracciglio inquisitoria, <<Oh benissimo, ho passato la notte da lui.>> non riesco a trattenere un sorrisetto, <<Oddio, non dirmi che avete...>> esclama a bocca aperta la mia amica, annuisco con entusiasmo. <<Quindi voi due siete una coppia?>> l'incertezza si fa spazio dentro di me, lo siamo? No, almeno non finché non me lo chiederà. <<No, è successo... ma non è una cosa ufficiale.>> spiego cercando di convincere anche me che non me ne freghi nulla, <<E come è successo?>> dice interrogativa appoggiando il mento sulle mani in attesa della storia, <<Ecco... eravamo a casa sua. Stavamo guardando un film nella sala cinema quando ci siamo addormentati entrambi durante il film è una volta svegliati una cosa tira l'altra e l'abbiamo fatto.>> dico con un sorriso crescente sulle labbra, <<Beh, ti ci serviva. Era da un po' di tempo che non ti vedevo così serena. E bravo mio cugino!>>.
<<Toglimi una curiosità, ma adesso?>> Daisy è sempre capace di far diventar reali i miei interrogativi... <<E ora nulla, aspetto che mi richiami? Dovrei essere io a richiamarlo? Non lo so.>> dico confusa, una espressione perplessa sul volto di Daisy fa trasparire tutto il suo disappunto.
<<Olly, ma secondo te. Sei stata tu a farti sentire per prima la scorsa volta, ora tocca a lui. Spero veramente che ora che lo avete fatto non sparisca o sarebbe un vero idiota!>> dopo ogni singola parola mi rendo conto sempre di più che ha ragione, il primo passo ora è il suo.E l'ultimo capitolo da studiare per l'esame l'ho terminato! Mi rimangono ancora due giorni per ripassare tutto, ottimo direi. Spero vivamente di riuscire a tornare a casa... Il telefono squilla ma non gli presto tanta attenzione e lascio che parta la segreteria. <<Ciao Olivetta, mi manchi già. Posso passare da te più tardi?>> una voce profonda lascia il messaggio facendomi partire un brivido lungo la colonna. <<Harry, pronto?>> dico alzando la cornetta, <<Olivetta, sapevo che fossi in ascolto.>> dice calmo, <<Ho appena finito di studiare. Se vuoi ora sono libera.>> dico al microfono. <<Sarò lì in men che non si dica.>> dice buttando giù, intanto preparo il tè...
Quando bussano alla porta so già chi sia, corro ad aprire trovandomi davanti Harry in tutta la sua bellezza. I capelli ricci più mossi del solito gli ricadono ribelli sulla fronte. Mi circonda senza preavviso la vita con un braccio e imprime sulle mie labbra un bacio inaspettato ma del tutto gradito. <<Dai entra prima che ti veda qualcuno!>> dico tirandolo dentro e andando a controllare l'acqua nel bollitore. <<Cosa stavi studiando?>> dice notando i libri sparsi sul tavolo, non ho avuto nemmeno il tempo di raccoglierli...
<<Anatomia.>> rispondo raggiungendolo con le tazze, <<Oh, io sono un ottimo insegnante di anatomia.>> esordisce con una battuta squallidissima, gli rivolgo un'occhiataccia. <<Signor Styles, bene la pratica da migliorare la teoria.>> ribatto imitando il tono del mio professore.<<Ecco un po' di musica decente.>> dico mettendo un vinile dei Rolling Stones. Raggiungo Harry sul divano e iniziamo a baciarci, il sapore dei biscotti appena mangiati mi inebria ancora grazie al suo profumo, fino a quando non interrompe l'armonia creatasi. <<C'è qualcosa che non va?>> chiedo allontanandomi il necessario per guardarci negli occhi, <<Ecco mi stavo dimenticando... settimana prossima parto.>> dice tutto d'un fiato, <<Parti? E per dove?>> chiedo ancora più confusa, <<Los Angeles, per le premiazioni degli AMAs.>> spiega con tono più calmo. <<E quando torni?>> chiedo ancora più confusa, <<Non lo so, spero presto.>> ammette stringendomi a se ancora più forte. <<Non tornare senza un premio.>> scherzo appoggiando la testa sul suo petto, <<Farò il possibile per tornare. Purtroppo tutto dipende dal mio agente e dal fatto se mi abbia fissato o meno degli interventi in tv...>> mi bacia la fronte mentre sono assorta nel pensare che probabilmente dopo questa non ci rivedremo mai più.
STAI LEGGENDO
London love
FanfictionDoveva essere una serata di festa per Olivia. L'incontro con il cantante più paparazzato del periodo le farà sconvolgere i piani. Una storia di amicizia, amore ed avversità che animerà le copertine dei giornali scandalistici di Londra. Lui? Harry s...