Capitolo 6

8 1 0
                                    

<<Sai vero che la strada al mio appartamento era cinque vie fa?>> dico divertita osservando rapita la dinamica di Londra passare sotto i miei occhi. <<Olivetta, non mi aspettavo avessi la memoria tanto corta.>> scherza girando nel suo quartiere di ville stratosferiche, <<È perché è già abbastanza impegnata a memorizzare nozioni per salvare la vita delle persone.>> ribatto fiera, voglio vedere il giorno in cui mi implorerà di curarlo...
<<Touchè!>> esclama rallentando <<Cavolo...>> sussurra preoccupato, <<Cosa succede?>> domando osservando la sua espressione, la fronte corrucciata e le sopracciglia aggrottate. <<Ci sono i paparazzi, di nuovo.>> dice poggiandomi una mano sulla spalla e facendomi piegare in due per nascondermi; non me l'aspettavo.  Senza dire una parola gira nel cancello e scende per venire ad aprire la mia portiera, <<Beh, che fai? Non scendi?>> chiede divertito dalla mia scarsa loquacità, <<Non penso di volere.>> rispondo monotona, rimanendo seduta immobile sul sedile. <<E perché? Cosa è successo?>> chiede sbigottito con le mani lungo ai fianchi, <<Non lo so Harry. Se non vuoi che gli altri ci vedano insieme non dovresti nemmeno passare del tempo con me...>> rispondo fredda, e ringrazia di aver ricevuto risposta! <<Ma io l'ho fatto per proteggere te! Non voglio che i paparazzi si mettano ad inseguire anche te, Olivia!>> dice con tono dolce, <<Sei sicuro Harry? Lo stai facendo per me o per te stesso? O forse sei tu che sei insicuro a farti vedere con una ragazza che non sia una modella o una attrice famosa.>> lo interrogo con le sopracciglia alzate e le braccia incrociate al petto.

<<Tu cosa hai fatto??>> esclama Daisy protendendosi verso di me e quasi scavalcando il tavolo, <<Mi sono offesa, se non voleva farsi vedere con me non doveva nemmeno invitarmi.>> mi giustifico quasi spaventata dalla sua reazione, <<Tu sei tutta matta, dovrebbero internarti. Ma ti rendi conto di quel che stai dicendo?>> dice sconvolta finendo di bere il cocktail che aveva davanti,
<<Ringrazia il margarita o ti avrei già asfaltata al muro.>> continua scuotendo la testa rassegnata. <<Non so come tu consideri l'amicizia, ma a casa mia non ci si vergogna di un amico.>> ribadisco sconcertata dal fatto che continui a difenderlo. <<Sei proprio cocciuta! Lui non si vergogna di te, ci si vergogna di qualcuno con una persona che conosci, che stimi. Non credo che Harry reputi i giornalisti scandalistici individui stimabili. Voleva solo proteggerti dall'essere sempre inseguita da quegli avvoltoi.>> esclama infiammata Daisy. <<Tu dunque credi veramente che lui abbia voluto preservare la mia normalità, invece che la sua reputazione di  grande popstar che esce solo con gente famosa?>> chiedo ancora incerta, <<Oddio si! Cosa c'è di così difficile da capire?>>
Mi sfrego il viso con le mani in uno scatto di frustrazione, <<Sono così stupida!>> dico rassegnata al fatto che probabilmente Harry non vorrà più vedermi; <<No... hai solo poco autostima.>> cerca di tranquillizzarmi Daisy, <<Sei gentile, ma non ho più speranze di riuscire a parlare ancora con lui.>> dico affranta, a volte ho l'impressione che mi voglia rovinare la vita da sola. <<Ed è qui che ti sbagli!>> dice trionfante Daisy col sorriso, <<Se hai una idea ti ascolto. Sono pronta a tutto.>> dico sollevando il volto dalle braccia. <<Preparati perché ho un piano.>>

<<Sei sicura? Ma certo, nessun inglese rifiuterebbe  tutto questo ben di Dio!>> dice spingendomi eccitata, spero veramente che funzioni...
<<Mi raccomando, non combinare altri casini!>> mi urla dietro Daisy sporgendosi dalla porta, guardo in basso osservando il mio dono in segno di pace.

Uno, due, tre... schiaccio il pulsante del citofono appena fuori casa di Harry provocando un forte trillio. <<Chi è?>> mi risponde una voce profonda e annoiata, <<Ehm, sono io... Olivia. Senti Harry, volevo chiederti scusa. Avevi ragione tu, ti va di farmi un attimo entrare? Ho portato anche un dono in segno di pace.>> dico mostrandolo alla telecamera del citofono. Il silenzio assoluto mi fa capire che il tentativo è stato un buco nell'acqua, volto le spalle intenta a ritornare in macchina quando il suono del cancello che si apre mi fa voltare all'improvviso. <<Ti conviene che dentro a quella scatola ci siano veramente dei biscotti e non un set da cucito.>> risponde affacciandosi dalla porta, un sorriso irrefrenabile si fa largo sul mio viso e mi appresto a raggiungerlo prima che cambi idea, <<Allora è il tuo giorno fortunato!>> dico aprendo il coperchio e mostrando fiera i biscotti al burro.

<<Comunque è stato tutto inutile, ti hanno già individuata.>> dice buttando sul tavolino da caffè una rivista di gossip con le nostre foto, mi sporgo ad osservare quelle pagine piene di mere invenzioni. <<Ma è pieno di falsità dall'inizio alla fine!>> esclamo sfogliando, <<Dice che sono una modella sconosciuta, ma come è possibile?>> mi scappa un sorriso a leggere quelle parole.
<<E c'è di più.>> dice tirando fuori il cellulare e mostrandomi tutti i Twitter di ragazze che fanno commenti poco carini su di me senza nemmeno conoscermi. <<Ma, è terribile.>> dico risistemandomi sul divano con la tazza del te a scaldarmi le mani. <<Hai capito ora perché volevo nasconderti? Non è servito a nulla in qualunque caso, perciò possiamo anche smettere di provarci.>> risponde rassegnato, <<Harry, è stata tutta colpa mia... >> dico cercando di spostare la colpa su di me e sulla mia maledetta ottusità, <<No, sono io che ti ho esposto per primo. Mi dispiace.>> dice per poi buttare nella spazzatura quei giornalacci ignoranti. <<Senti, che ne dici di distrarci un po' per risollevarci il morale?>> chiede rallegrando il tono? <<Ottima idea! Cosa proponi?>> dico alzandomi per raggiungerlo dallo scaffale con tutti i giochi di società <<No! Hai jenga! Ci giocavo sempre da bambina.>>  estraggo la scatola impolverata, <<Lo rubai dal set di Night Changes.>> esclama con un sorriso sbiadito.
<<Si me lo ricordo, era Niall no?>> dico sedendomi per terra entusiasta, svuoto la scatola sul tavolino. <<Si, era Niall... Ma tu come fai a ricordarlo?>> dice sedendosi di fronte a me curioso, <<Oh, quando mi ci metto ho una buona memoria.>> faccio finta di saperlo non perché avessi guardato quel videoclip milioni di volte.

<<Ah, ho perso... >> dico vedendo crollare sulla mia mano l'intera struttura. <<Per fortuna che fai medicina e non architettura.>> dice ironico Harry, <<E tu che fai il cantante e non il comico.>> gli rispondo per le rime, <<Uhh, vedo che non siamo per nulla sportive. Meglio che facciamo qualcos'altro.>> dice alzandosi da terra e iniziando a stiracchiarsi come un gatto. <<Guardiamo un film?>> chiedo per poi buttare tutti i pezzi nella scatola, <<Ottima idea, effettivamente non ho ancora inaugurato la sala cinema...>> ah, c'è pure la sala cinema? <<Beh, e allora che aspettiamo?>> dico saltando in piedi, <<Popcorn e Coca Cola?>> chiede ghignando, <<Ovvio, nemmeno da chiedere!>> rispondo seguendolo verso la saletta buia.

Quando apro costato che ci siamo entrambi addormentati, mi alzo leggermente per capire meglio dove io sia vista la scarsa visibilità a causa del buio.
Solo così infatti mi accorgo di essermi letteralmente addormentata sopra il petto di Harry e  ciò che mi avvolge è il suo braccio intorno al mio corpo. La tentazione di ritornare a dormire e fare finta di nulla  è alta ma il pensiero dell'esame all'indomani mi spinge purtroppo a svegliarlo. <<Harry..>> sussurro al suo orecchio, ma non ricevo risposta. <<Harry svegliati.>> alzo di un tono la voce toccandogli il petto e cercando di svegliarlo. La poca luce che trapela nella stanza si riflette nei suoi occhi che a poco a poco si aprono, <<Ci siamo addormentati?>> sussurra vicino al mio viso con voce roca. Solo ora mi accorgo di quanto siamo vicini, sento la sua presa sulla mia vita aumentare invece che scemare il che mi permette solo di annuire. <<Sei bella quando dormi.>> dice a voce bassa spostando dal mio volto una ciocca. <<Ti prego non giocare con me.>> dico a mente libera, mentre la sua mano mi accarezza delicatamente una gote. <<Non lo farei mai, tranquilla.>> soffia sulle mie labbra per poi congiungerle in un dolce bacio.
Il nostro primo bacio.

London loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora