Capitolo 4

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Un incessante bisogno di bere mi sveglia, deve essere stata la carbonara. Quando mi alzo noto però di non essere più sul divano ma sul letto, mi ci deve aver portata lui. <<Harry?>> lo chiamo aprendo la porta della mia stanza ed entrando in salotto, lo trovo seduto sul pavimento mentre ascolta uno dei miei vinili. Vedo che ha trovato il giradischi...
<<Hey! Ti sei svegliata.>> mi sorride per poi alzare la puntina e interrompere la musica, sembra un bambino così seduto per terra ad ascoltare la musica. <<Già. Hai trovato i miei dischi...>> dico avvicinandomi e sfilando dalla sua custodia un disco di Steve Nicks, la musica inizia a risuonare per la stanza. <<Non pensavo ti interessassi di musica.>> dice quasi stupito, quante cose non sai di me...
<<E invece...>> sorrido quasi beffarda, mi fa ridere il fatto che si stupisca ogni volta che scopre qualcosa di nuovo. <<Suonavo il pianoforte un tempo, tanto tempo fa anzi...>> aggiungo nostalgica, <<E perché hai smesso?>> chiede triste, come se lo coinvolgesse, <<Beh, la metratura di un bilocale a Londra non è pensata per ospitare un piano e quindi ho semplicemente lasciato perdere. In compenso un giradischi è abbastanza compatto e quindi impegno il tempo silenzioso con lui.>> gli sorrido e metto l'acqua a bollire per preparare il tè. <<Sai, Steve Nicks è una delle mie preferite.>> butta lì avvicinandosi pericolosamente a me, sento il suo respiro sul mio viso. Ma appena afferra il tovagliolo  dietro di me si allontana con un sorrisetto divertito sul volto. Non ci credo, che figura indecente. Ho veramente pensato che avrebbe potuto baciarmi? <<Vuoi anche tu il tè?>> chiedo per smorzare un po' l'atmosfera e cercare di non pensare troppo alla figura da idiota che ho appena fatto. <<Si grazie!>> esclama tornando davanti alla libreria in cui erano disposti disordinatamente libri e dischi vari. <<Hai solo vinili?>> chiede sfilandoli uno a uno, <<Si, mi piace di più la qualità sonora.>> rispondo conscia che non sia la pulizia acustica la cosa più importante. Lo raggiungo per poi porgergli la tazza fumante, <<Limone e zucchero?>> chiede osservandomi come se fosse un esame, <<Limone e miele, ovvio!>> esclamo ancora una volta prendendolo in giro per i suoi gusti culinari. Lo osservo persa mentre sottopone a scrupolosa attenzione ogni pezzo della mia modesta collezione, quasi mi dimentico cosa stia sfilando quando il sorriso di chi sa perfettamente di aver sgamato qualcuno si fa largo sulle sue labbra e facendo comparire le sue fossette.
Merda!

<<No, questo no!>> dico frapponendomi tra lui e la libreria e nascondendo il disco dietro la schiena. I suoi occhi si sbarrano di sorpresa, <<Perché? Scommetto che è un album meraviglioso.>> dice allungando il braccio per afferrarlo. <<No, è imbarazzante. Non voglio che tu lo veda.>> dico sfuggendo al suo braccio, corro verso il divano e lo nascondo dietro la schiena. Voglio proprio vedere se adesso lo prenderà! <<Lo sai che potrei tirarlo fuori in qualsiasi momento io voglia, vero?>> chiede avvicinandosi minaccioso, le sue mani mi circondano i fianchi con uno scatto e mi solleva senza troppa fatica. <<Eccolo qui!>> dice tenendomi su una spalla, <<No! Harry! Mettimi giù. Subito!!>> dico sbattendo i pugni sulla sua schiena muscolosa, <<Made in the A.M., degli One Direction.>> legge a voce alta e assaporando ogni parola. <<Ecco, sei soddisfatto adesso?>> chiedo ironica, certo che a volte sa essere un vero rompiscatole... <<Allora... sei una fan?>> chiede rimettendomi giù e osservando la foto al centro della copertina, <<Ero, ormai vi siete sciolti. No?>> dico sfilandogli il disco dalle mani e rimettendolo al suo posto.

<<Gira di qui.>> dice Harry allungando il braccio verso sinistra, agli ordini... non vedevo l'ora di fare da chauffeur ! <<In questa via di villone stratosferiche?>> chiedo guardandomi in giro, tutto ad un tratto lo spazio per un pianoforte diventa pleonastico. <<Si.>> dice imbarazzato, non lo volevo mettere a disagio per il suo denaro... <<È quella.>> indica il cancello bianco di una casa molto moderna vista dall'esterno, tutta vetrate e cemento. Una cosa che odio profondamente, ma ovviamente non ci devo vivere io...
Giro il volante ed entro nel vialetto circondato da una alta siepe, <<Quante volte si sono arrampicati i paparazzi su questa cancellata?>> chiedo fermandomi con un sorriso ironico. <<Troppe.>> ridacchia rimanendo immobile ad osservarmi, e ora che c'è? <<Vuoi venire dentro? Ti offro un tè e dei biscotti squisiti.>> dice aprendo appena la portiera della mia Toyota, cazzo quanto vorrei accettare... <<Mi piacerebbe ma devo studiare per l'esame della settimana prossima...>> dico indecisa, ti prego insisti. <<Dai, ci vorrà poco. Mi devo ancora sdebitare per le tue amorevoli cure. Inoltre è sabato sera, non mi dirai che hai intenzione di studiare??>> dice persuasivo, i suoi grandi occhi verdi mi dicono di accettare. <<Mi dispiace, devo veramente studiare, devo dare l'esame di anatomia se voglio andare a casa per le vacanze. Ti giuro che non è una scusa. Che ne dici per un'altra volta? >> non posso permettermi di rimanere indietro...
<<Va bene, ma mi devi dare il tuo numero Olivia Cristini. O non lascerò questa macchina!>> mi sorride tirando fuori carta e penna, e quelli da dove spuntano? <<Sono per le canzoni, sai... non si può mai sapere quando arriva l'ispirazione!>> mi spiega intuendo i miei pensieri, come cavolo fa a capire tutto quello che penso? Prendo il materiale da scrittura dalle sue mani e gli scrivo in modo ordinato e preciso il mio numero, non voglio che si sbagli a leggerlo. Dopo tutto ci tengo anch'io a rivederlo.
<<Ciao oliva.>> ride prima di separarci.

<<Quindi mi stai dicendo che non sei andata con lui?>> esclama attraverso il microfono del cellulare Daisy sconvolta, ed eccola che arriva: la paternale.
<<Daisy, ho dovuto farlo. Non posso rinviare quell'esame o non potrò tornare a casa per Natale!>> esclamo convinta di aver fatto la cosa più giusta, o forse no? <<Olly, hai sprecato l'occasione di una vita per uno stupido esame. Te ne rendi conto?>> mi sgrida con foga, mi sta quasi facendo sentire in colpa. <<Beh se può aiutare gli ho lasciato il mio numero.>> cerco di giustificarmi, ma invano, <<Davvero credi che un tipo come lui ti richiamerà indietro? Ha milioni di ragazze ai suoi piedi.>> dice sbuffando e ricordandomi quanto a volte io sia stupida. La vibrazione del cellulare contro la mia guancia mi avverte dell'arrivo di un messaggio, <<Aspetta un attimo, mi è appena arrivato un sms.>> dico mettendola in viva voce, <<È da un numero sconosciuto.>> le dico aprendo l'app,<<Lascialo perdere, sarà sicuramente qualche stupida pubblicità.>> risponde Daisy sbuffando,
"Ti va se usciamo a prendere un caffè ;)? H."
"Daisy, non credo sia pubblicità. Dice se andiamo a prendere un caffè ed è firmato H.>> dico ancora non capacitandomi dei miei occhi, <<Ommiodio! Allora ti ha scritto! Devi assolutamente rispondergli di si.>> dice con l'eccitazione alle stelle. <<Gli scrivo che ci vado?>> dico incerta, e se non fosse lui?
<<Certo che ci vai! Mannaggia tua! Adesso digitali "Certo, va bene martedì alle 10?" Così forse rimanete pure fuori a pranzo insieme. Sono un genio.>> risponde su di giri con tono imperioso. <<Agli ordini!>> ubbidisco al generale Daisy, a volte credo che sia più eccitata lei della mia vita che la sottoscritta...
<<Senti, ora devo uscire con Jake. Ci sentiamo più tardi così mi racconti cosa è successo. Ciao!>> dice e senza preavviso spegne la chiamata, certo... doveva uscire, come no.
"Ciao, è ok martedì alle 10?:) O." inviato... ora non rimane altro che aspettare.

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