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1992

La folla di fronte a Jisung stava urlando il suo nome, o meglio, il suo nome d'arte. "J.One! J.One! J.One!" Era lo stesso ad ogni scontro, ma questo era il primo a cui Jisung stava partecipando. Il massiccio uomo prima di lui aveva rappato per primo e ora era il suo turno. Doveva ridurre l'uomo a brandelli con le sue parole, ma il microfono sembrava scivoloso nella sua presa e le mani gli stavano tremando notevolmente. Quale era il nome del suo avversario? Jisung non riusciva a ricordarlo. Non riusciva a ricordare niente. La sua mente era stata occupata da una fitta nuvola e tutto quello che sapeva era che le urla della folla "J.One!" si erano trasformate in grida di 'sbaglia, sbaglia, sbaglia!' e questo è quello che fece. Si bloccò nel suo cypher di debutto, e questo era tutto. La sua opportunità di fare una buona prima impressione era andata.

Nel retro della stanza, perso nella folla, Changbin schernì il ragazzo sul palco. "ragazzini senza talento che pensano di poter fare qualsiasi cosa questi giorni," bisbigliò all'amico di fianco a lui, "Hai qualche sigaretta?"

"Probabilmente ha paura del palco o qualcosa del genere," disse Felix, tirando fuori una sigaretta in più dal suo pacchetto e passandola a Changbin che roteò gli occhi.

"Avrebbe potuto almeno provare."

Felix rise, "oh, scusa. Dimenticavo che sei perfetto!"

La testa di Changbin fece uno scatto verso Felix che continuava a ridere di lui. Non rispose. Tirò fuori l'accendino dalla tasca e accese la sigaretta che fece dargli una gomitata da Felix sul suo braccio e accennare con il capo nella direzione della porta. Una guardia della sicurezza stava lì in piedi, guardandoli. Changbin conosceva le regole, niente fumo all'interno, ma pensava che con almeno cento persone strette in una piccola stanza avrebbe potuto farla franca. Si sbagliava. Sospirò e infilò la sigaretta tra le labbra e cominciò a camminare verso l'uscita della stanza, assicurandosi di soffiare uno sbuffo di fumo sulla faccia della guardia durante il suo passaggio.

"Hey, ma che cazzo?" La guardia urlò a lui e Felix che lo seguiva subito dopo.

Changbin lasciò andare una risata rumorosa, "scusa, fra. Era per sbaglio!" Mentì, affrettandosi fuori dalla porta e nel buio della strada. Le macchine stavano correndo lungo la corsia quando Changbin ci mise piede, senza guardare dove stesse andando. Fortunatamente, Felix trovò il modo di tirarlo indietro prima che una macchina lo schiacciasse contro il cemento. "grazie, Lix," ridacchiò, sincero solo per metà.

Felix si era arreso a cercare di ricordare a Changbin della sua sicurezza tempo fa. Si chiedeva spesso come non fosse ancora morto dato che non era con lui per tenerlo al sicuro tutto il tempo. "Sei così fottutamente stupido," mormorò Felix.

"Imprudente, Felix. La parola è imprudente."

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Chan affondò i denti nel labbro inferiore, provando imbarazzo di seconda mano per il ragazzo sul palco che si era immobilizzato. La folla gli stava urlando ora e dato che Chan non era troppo lontano dal palco, poteva vedere le gocce di sudore rotolare giù dalla fronte del nervoso ragazzo mentre utilizzava il suo palmo per asciugarle. Chan realizzò che questa doveva essere la sua prima esibizione. Chan non riusciva a ricordare il suo primo scontro, era stato nove anni prima quando aveva sedici anni, ma anche a quel tempo l'intera cosa era confusa. Tuttavia, Quello che ricordava era che aveva vinto.

J.One corse giù dal palco, sparendo dalla vista di tutti. La folla iniziò ad esultare per il vincitore che, nell'opinione di Chan, non era fantastico, ma un rapper potenzialmente bravo non aveva una possibilità contro un cattivo rapper se non diceva niente.

Chan sospirò. Non aveva provato nessuna forte emozione dallo scontro di rap a cui aveva assistito. Non era lì per rappare lui stesso, questo era uno scontro da dilettanti, ma spesso era interessante vedere alcune delle nuove facce all'Underground. Tuttavia, non stanotte. Decidendo che la sua serata sarebbe migliore se andasse da qualche altra parte, si fece strada tra la folla e verso le porte. Non pensava che nessuno dei rapper di quella sera sarebbe stato di alcun significato per lui.

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"Quello è stato lo scontro peggiore che io abbia mai fottutamente visto!"

"Per favore non iniziare, Hyunjin," mormorò Jisung, sorpassando il più grande mentre scendeva dal palco.

Hyunjin iniziò a ridere di lui mentre lo seguiva verso il bagno. "Mi dispiace ma è stato semplicemente triste," continuò, ignaro del fastidio di Jisung mentre spinse aperta la porta. Questa batté al muro con un colpo violento e tornò indietro quasi prendendo la spalla di Hyunjin ma lui riuscì ad intrufolarsi dentro giusto in tempo. "Le persone lo menzioneranno se proverai a scontrarti di nuovo, lo sai?"

"Per favore sta zitto," Jisung scattò, facendo contatto visivo con lui attraverso lo sporco specchio al quale si trovava davanti. Hyunjin non sembrava sconcertato dalle sue parole mentre guardava Jisung aprire il rubinetto.

"Avresti dovuto dirlo nel tuo scontro. Sarebbe stato meglio di niente"

Jisung ignorò le sue parole, schizzando l'acqua sul suo viso per calmarsi e lavare via il sudore che aveva bagnato le punte della sua frangia. I suoi nervi non si erano ancora rilassati da quando era stato sul palco e le sue mani stavano tremando più di quanto avrebbe mai creduto potessero fare. Dovette armeggiare un po' per tre volte prima di chiudere il rubinetto prima così che l'acqua finalmente si fermasse. Quando si voltò per guardare Hyunjin notò che stava sogghignando. "Cosa?" Chiese.

"Niente, sembri solo un ratto annegato." Jisung non era infastidito finché non riaprì di nuovo la bocca. "Oh, forse avresti potuto metterlo nel tuo...inesistente rap."

"Pensavo che fossi venuto qui per supportarmi?" sputò Jisung. Come la sua ansia cominciò a calmarsi, la sua rabbia fu portata giù con questa, ma la tristezza e il disappunto che provava rimasero, i quali stavano solo peggiorando come Hyunjin continuava ad abbatterlo.

"Si, perché di solito sei ok ma quello è stato soltanto stupido!" Hyunjin continuò a ridere. Jisung non riusciva a crederci mentre lo superò una seconda volta, lasciandolo nel bagno e tirando il cappuccio sopra la testa. Se qualcuno lo avesse riconosciuto e avesse detto qualcosa come aveva fatto Hyunjin, sarebbe esploso, ma non credeva sarebbe stato uno sfogo violento. Semmai sarebbe scoppiato in lacrime.

The Underground - 3RACHA  (Ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora