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 Chan era incazzato mentre andava a lavoro quel sabato mattina. Non avrebbe dovuto lavorare, il sabato era il suo giorno libero che passava con Yena, ma era stato chiamato per un turno di quattro ore all'ultimo minuto e gli fu rivolta la minaccia di venire licenziato se non si sarebbe presentato. Era andato a prendere Yena un'ora prima quindi dovette portarla con lui. Una volta dentro, la portò ad un tavolo in un angolo del pub, le posizionò davanti i suoi pastelli e i suoi libri da colorare, le comprò una coca cola e disse: "Resta qui e papà tornerà presto ok?"

Aveva chiesto al suo direttore di tenerla d'occhio mentre lui lavorava in cucina e accettò, ma quando Chan tornò mezz'ora dopo, trovò il direttore completamente ignaro della presenza di Yena, nonostante il fatto che non avesse niente da fare. Era come se stesse di proposito dalla parte opposta del pub così che non dovesse tenerla d'occhio. Inutile a dirsi, Chan era ancora più incazzato di quanto non lo fosse prima.

"Stai bene, dolcezza?" Chiese, sedendosi sulla sedia opposta alla figlia che era sorprendentemente restata ferma per un bel po'. Chan guardò al tavolo vicino a Yena e vide un uomo anziano che sedeva da solo, metà sorridendo nella direzione di Yena. Chan non sapeva la ragione, ma non gli piaceva.

"Si, papà, ti ho disegnato questo!" Esclamò lei, mostrando il disegno di una farfalla, che era per la maggior parte scarabocchiato, ma Chan riuscì a capire cosa era.

"È bellissimo, dolcezza." Chan sorrise, prendendo il disegno ed esaminandolo da più vicino. In cima, lei aveva scribacchiato il suo nome e Chan ridacchiò. Guardò di nuovo all'uomo anziano che aveva un bicchiere di birra mezzo bevuto in mano e stava ancora fissando nella loro direzione. Non c'era modo che Chan la lasciasse di nuovo da sola, invece disse: "hey, Yena. Vuoi vedere la cucina in cui lavora papà?"

Il viso di Yena si illuminò. "Si! È grande? Ci sono tanti gelati?"

Chan sorrise. "Ci sono. Ne vuoi uno?"

"Si, si, si!" esultò, raccogliendo tutti i suoi pastelli e riponendoli nel suo astuccio rosa chiaro. Anche i suoi disegni e i suoi fogli furono raccolti e Chan li trasportò in una mano, stringendo quella della figlia nell'altra. Chan si fermò a metà strada per la cucina, notando una faccia semi-familiare che parlava con il direttore vicino alla porta di ingresso. Lo riconobbe presto come il ragazzo che aveva sentito rappare nel bagno dell'Underground. Jisung.

Quando il direttore si allontanò, Jisung rimase vicino alla porta, dondolando le braccia avanti e indietro mentre percorreva la stanza con gli occhi. Chan sorrise e prese in braccio Yena prima di farsi strada verso il ragazzo più giovane. "Hey." Disse, facendo risvegliare Jisung dai suoi pensieri. L'espressione sorpresa che attraversò il viso di Jisung quando notò Chan fu impagabile e Chan non poté fare a meno di ridacchiare. "Ti ricordi di me, vero?"

"Certo!" Jisung annuì con entusiasmo. "Sei CB67, come potrei dimenticarti!?"

Chan rise di nuovo. "Non c'è bisogno di usare quel nome. Sono solo una persona normale fuori dall'Underground... e anche lì in realtà."

Gli occhi di Jisung andarono avanti e indietro tra una serie di cose. Per prima, l'uniforme da chef di Chan. Per qualche ragione, non si aspettava che Chan avesse un lavoro normale come tutti gli altri, si aspettava che facesse la vita da rockstar cazzuta, ma vederlo in un uniforme lo faceva sentire molto più rilassato. La seconda cosa che notò, e la più sconvolgente, era la piccola bambina che Chan teneva in braccio. Jisung non voleva saltare a conclusioni affrettate, ma assomigliava molto a Chan e quando parlò, Jisung seppe che i suoi sospetti erano giusti.

"Papà, chi è lui?" Chiese, indicando Jisung.

"Non indicare, Yena. È maleducato." Gli disse Chan ma lui aveva ancora un sorriso in viso. Jisung fece caso a come era diverso da quando era sul palco. Sembrava più umano e questo lo fece piacere a Jisung ancora più di prima, che era molto. "E lui è Jisung. È un rapper super talentuoso che papà ha incontrato recentemente all'Underground."

The Underground - 3RACHA  (Ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora