Un altro lampo illumina la stanza, facendomi tremare.
Ho paura!
Sento caldo, anche se fuori piove e l'aria è fresca. I rami dell'albero del nonno sbattono contro la mia finestra per il forte vento.
Non riesco a dormire! Il rimbombare dei tuoni continua a tenermi sveglio e ho paura!
La testa mi fa male. Mi tocco la fronte come fa papà. Sono sudato.
Ho ancora la febbre?
Scendo piano dal letto poi un altro tuono mi fa spaventare.
Mi avvicino alla porta della mia camera, la apro e mi affaccio nel corridoio.
«Mamma! Papà!»
Aspetto in silenzio con la testa fuori dalla mia stanza, ma nessuno risponde.
Perché non rispondono? Non sono ancora tornati?
Non mi sento bene. Mi gira la testa e mi fa male la pancia.
Esco dalla stanza senza fare rumore. Non devo svegliare la nonna. Non devo farla preoccupare. È stanca.
Mi avvicino alle scale e il campanello suona, facendomi sussultare.
Sono tornati?
Mi sento già meglio, ora che loro sono qui. Finalmente mamma mi darà la medicina e potrò dormire. I tuoni non faranno più paura.
Mi accovaccio sulle scale e mi stringo le ginocchia al petto. Non mi devono vedere altrimenti si arrabbiano.
La nonna arriva lenta. Stringe la giacca del nonno al petto. È così triste e silenziosa da quando lui non c'è più.
Apre la porta e rimane immobile. Sembra spaventata.
Mi strofino gli occhi. Sono molto sudato.
Scendo uno scalino per vedere meglio. Non ci sono la mamma, o il papà. Neanche Caitlyn. La nonna piange.
Perché piange?
Cade a terra, in ginocchio.
Cosa succede? Ho paura!
La testa mi fa più male. La nonna si porta le mani sul viso.
Scendo le scale e corro da lei. La abbraccio forte.
«Perché piangi?» sussurro spaventato.
La nonna non risponde. La stringo forte, più forte che posso.
«Dove sono mamma e papà?» mormoro ma i suoi occhi restano chiusi.
La spingo. «Nonna! Apri gli occhi!»
Un altro tuono mi fa spaventare. Tremo. La testa mi fa male. Le lacrime iniziano a scendere sul mio viso: non riesco a fermarle.
Mi volto verso gli uomini alla porta: sono due poliziotti.
L'uomo dalla pelle scura s'inginocchia vicino a noi. L'altro invece tiene stretto il cappello sul suo cuore.
«Dov'è Caitlyn?» urlo singhiozzando. Mi guardano entrambi ma nessuno dei due mi risponde.
Perché hanno il cappello vicino al cuore?
Stringo di nuovo la nonna. «Nonna...perché nessuno mi risponde?!»
Mamma! Papà! Caitlyn! Dove siete?
Cado a terra, in ginocchio. La nonna mi stringe.
Finalmente è tornata.
«Dove sono andati?!» La guardo negli occhi. Sembrano vuoti. «Dove sono? Ho paura!»
La nonna continua a piangere, stringendomi forte.
Non capisco! Cosa succede?
La testa mi fa troppo male e sono stanco. Tiro su con il naso.
«Voglio la mamma!» urlo.
La nonna mi guarda, mi accarezza il viso poi mi asciuga le lacrime con i pollici. «Chiudi gli occhi e pensa a lei, bambino mio.» mormora con la voce tremolante.
Perché trema?
Mi stringe a sé e io appoggio la testa sulla sua spalla.
La nonna mi culla, strofinandomi la mano sulla schiena. Chiudo gli occhi e smetto di piangere.
Inizio a sentirmi meglio: la testa e la pancia non mi fanno più tanto male.
Penso a lei, proprio come dice la nonna. La vedo.
Mamma! Dove siete?!
Sorride. È bella come un angelo. Non risponde, però.
Perché non parli, mamma? Stai male?
I suoi occhi brillano.
Mamma, ho ancora la febbre. Torna presto, devi curarmi. Ti aspetto sveglio. E se mi addormento, dammi un bacio e mi sveglierò. Vi aspetterò sempre.
Loro sorridono e io non ho più paura.
Poi arriva il buio. Tutto svanisce.
Loro non sono mai tornati. Nessuno ha mai risposto alle mie domande e io mi sono arreso. Ho smesso di aspettarli.
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Love In The Scars
RomanceTOP #10 BESTSELLER AMAZON TOP #3 BESTSELLER THRILLER AMAZON TOP #5 BESTSELLER ROMANZI ROSA AMAZON Carter Avery è un giovane scrittore dal passato burrascoso, colmo di dolore e tristezza. Per un qualche strano scherzo del destino, proprio grazie agli...