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DAPHNE MARY TOPAZ

Mi alzo, prendo il telefono che è appoggiato sul comodino e vedo l'orario.

Caspita sono già le 19:30,ma quanto ho dormito?

Decido di alzarmi, anche se la voglia è al di sotto dello 0.
Apro la porta e scendo in salotto, dove con mia grande sorpresa c'è Jason che dorme profondamente sul divano.

È davvero bello, di una bellezza sovraumana, ha i capelli biondi che li scendono sul viso come delle tendine di seta.
Sul suo viso spunta un bellissimo naso all'insù così piccolo e così innocente.
E le sue labbra non sono né troppo fine né troppo carnose.
Sono al punto giusto.
Le ragazze gli sbavavano dietro, le più popolari direi, ma a lui non è mai importato nulla, chissà perché.

Quando dorme è davvero bellissimo, perché sembra dolce e generoso, e non dico che non lo è ma con me era esattamente l'opposto nell'ultimo periodo.

Mentre osservo quel piccolo ragazzo dai capelli biondi una mano si ferma sulla mia spalla destra.

Mi giro velocemente e vedo mio padre che mi guarda con un po di stupore.

<Non credevo saresti più scesa dalla tua stanza>disse mio padre con tono pacato continuando a tenere la sua mano sulla mia spalla

Vorrei dirgli che se fosse stato per me avrei continuato a passare la giornata in camera ma non l'ho fatto,mi dispiace farlo star male anche perché mi tratta come se fossi la cosa più bella che gli sia capitata e non come il mostro che in realtà sono.

<Già, volevo chiederti scusa per quello che ho detto prima, lo sai che non ti odio, ma sai che Beacon Hills non è un posto che mi fa stare tranquilla e spensierata>

Lui annuii capendo quello che volevo dire e con voce flebile disse solamente <d'accordo, ora vado a preparare la cena> si girò e si diresse in cucina.

Decido di sedermi sulla poltroncina accanto al divano dove era addormentato Jason e inizio a pensare, a pensare a come sarebbe stato tornare a Beacon Hills.

Tornare perché io in realtà sono nata lì, in quell'ospedale, ma ci trasferimmo a Washington dopo che mia madre mi abbandonò.

Ormai ho passato i precedenti 11 anni a Washington e nonostante non avessi amici mi piaceva come posto.

Ma so che c'è un motivo ben preciso e so che non dovevo ostacolare mio padre perché lui mi aveva dato tutto.

I miei pensieri si sono fermato quando udì una voce assonnata, fredda quasi ghiacciata potrei dire.

<Non ti vergogni ad uscire dalla tua camera dopo quello che hai detto a nostro padre? >
Jason ha iniziato ad alzarsi piano piano dal divano mentre mi guardava.
Non so cosa mi disse il cervello ma con suo grande stupore risposi solamente <non sono affari tuoi, gli ho già chiesto scusa e no non mi vergogno >

Lui ha aperto la bocca come se fosse stupito da quelle mie parole.
Non voglio aggiungere nulla, lo guardo solo con aria di sfida, poi prendo una delle mie ciocche rosse che cadono sul mio viso e la porto dietro all'orecchio.

Lui si scombina un po i capelli biondi e viene dritto verso di me, so che tra poco inizierà un litigio con attorno fuoco e fiamme ma non mi interessa, ormai ho accettato la condizione maligna che è in me, e lui la conosce fin troppo bene, quindi se succederà qualcosa e se qualcuno si farà male sarà solo colpa sua.
Mi alzo anch'io decisa, ho una fiamma negli occhi, la sento, sento che i miei occhi stanno cambiando, ma mio fratello non fa nemmeno un passo indietro finché il tutto non fu fermato da nostro padre che urlò dall'altra stanza.
<È PRONTOO!! >

Ci guardiamo per qualche secondo, poi decido di sorpassare il suo corpo e di andare in cucina.
Mi siedo comodamente al mio solito posto e inizio a mangiare tranquillamente.

Mio padre allora decide di mettere fine al silenzio
<ragazzi quando avete finito vi dispiace iniziare a fare le valigie? Domani dovremmo partire e dopodomani inizierà la scuola >

Mio fratello risponde solo con un freddo e nervoso okay.
<certo papà, domattina sarà tutto pronto>
Dico con aria empatica per farlo sentire a suo agio.

Ho appena finito di mangiare, poso il mio piatto nel lavandino e mi direggo in camera mia intenta a fare le valigie.
Cazzo è passata un ora e ho già finito, in tutto ho 2 valigie molto pensati e 1 scatolone pieno di cianfrusaglie.
Sono al dir poco fissata con gli oggetti, potrei fare un negozietto dell'usato se solo volessi.

Decido di fare una doccia veloce e di mettermi il pigiama.

Mi asciugo velocemente i miei bellissimi capelli rossi e mi metto nelle coperte rosse di lino.

Prima di addormentarmi decido di inviare un messaggio. Un messaggio all'unica amica che avevo a Beacon Hills, l'unica persona che nonostante mi sia trasferita a quella piccola età mi stette vicino.

Chat tra te e Lydia.

Tu:Ehi Lydia, devo dirti una cosa!!

L: Dimmi tesoro

Tu:Domani mi trasferisco a Beacon Hills.

L:OH MIO DIOOO!!
SONO DAVVERO CONTENTISSIMA.
Domani ti farò conoscere il mio ragazzo e i miei amici così ti sentirai a tuo agio, va bene?
Tu:Si certo tesoro.
Ora vado a dormire, domani sarà una lunga giornata
L:Si certo buonanotte Daphne💕
Tu:Buonanotte Lydia💖

Sorrido a quei messaggi così pieni di dolcezza, metto in carica il mio telefono e appoggio il viso sul cuscino cercando di dormire.

Domani andrò a Beacon Hills.. Sono contenta ma allo stesso tempo devastata.

Ma ora basta pensare, devo dormire se domattina voglio essere carica.

Bene ragazz* spero che vi stia piacendo, e che vi stia venendo voglia di leggerla fino alla fine.
Continuerò il prossimo capitolo tra poco.
Bacioni ~Raven💜

𝙘𝙧𝙚𝙙𝙤 𝙙𝙞 𝙖𝙢𝙖𝙧𝙩𝙞 𝙖𝙣𝙘𝙝'𝙞𝙤 #theoraekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora