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*I'M ALIVE!E SONO TORNATA CON UN NUOVO -tristissimo ovviamente, perché se no non sono contenta, i lettori vanno intristiti a prescindere bruh- SCRITTO* *(è una boyxboy so don't like don't read ok? thank you so much, you make me smile every time you read my stories)

*consiglio di ascoltare "dancing with your ghost di Sasha Sloan" mentre lo leggete*

La sua immagine si vedeva costantemente nella sua mente, i capelli neri, e quel sorriso che lo scioglieva ogni vota che questo appariva sul suo volto. Si ripeteva che era colpa sua, che non gli avesse nemmeno detto quanto veramente lui lo amasse.

Gli mancava tutto di lui, il suo sorriso, i suoi occhi, la sua positività e la capacità di renderlo davvero felice, anche solo con una parola.

Lo aveva lasciato così, se ne era andato sotto i suoi occhi e lui non aveva fatto nulla per impedirlo.

Erano mesi che lo vedeva stare male, gli stava piano piano morendo davanti agli occhi fino a quel fatidico giorno in cui Azrael* lo aveva definitivamente portato via.

Si ricordava i momenti in cui, nonostante il dolore che provasse gli sorrideva, cercando di tirarlo su di morale, quando l'unico che doveva essere forte per lui era il ragazzo dai capelli grigi.

Non era riuscito a dirgli addio un ultima volta. Ricordava quel giorno troppo bene per poter stare meglio, la scena straziante che gli si era posta davanti era indelebile nella sua mente.

Ricordava il beep incessante delle macchinette, e quel sorriso che tuttavia non accennava a togliersi, nonostante fosse bagnato dalle lacrime.

Il palmo aperto, le dita intrecciate fra quelle dell'altro.

Una frase sussurrata e strozzata fra i sospiri della morte. Quell'unica frase era bastata per far crollare tutto il mondo sul brunetto, al lato di quel letto bianco, con gli infermieri che cercavano di calmarlo. Quell'unica frase che lo aveva distrutto e reso felice nello stesso momento.

"Ti amo."

Poi il vuoto, solo il beep incessante della macchinetta alla quale era collegato ormai da una settimana. 

L'ultima cosa che vide fu il sorriso del ragazzo dai capelli neri che lo stava lasciando, questa volta per sempre.

Avevano combattuto quella malattia insieme, senza mai arrendersi, ma allora perché? Perché alla fine tutti i loro sforzi erano stati vani?

Se c'era un dio, se veramente c'era un dio che vegliava su di loro, su di lui, dov'era in quel momento?

Dov'era quando quella vita venne portata via?

Dove?

Dove?

Mille urli, mille lacrime, mille ricordi continuavano ad inondare la mente del bruno che stringeva ancora le dita del corvino, ormai senza vita.

Perché?

Una mano fra quella del ragazzo e l'altra che stringeva il lenzuolo bianco.

Ma nonostante tutto, sul volto del ragazzo dai capelli neri, ancora si vedeva un sorriso, ancora gli occhi sottili socchiusi e le piccole lacrime sulle guance che si stavano asciugando.

Il grigiastro si avvicinò con ancora i segni del pianto che non fermavano il loro nascere sul suo volto.

Posò le sue labbra su quelle fredde del corvino, sussurrandogli i "ti amo" che non gli aveva mai detto.

Non era riuscito a dirglielo in vita, sperava che quelle parole gli fossero giunte almeno adesso.

Venne poi tirato via da un infermiere, mentre gli altri due staccarono la spina alla macchinetta alla quale era collegato ormai da diverse settimane, e segnarono qualcosa su un foglio, probabilmente l'ora del decesso.

L'ultima cosa che vide, fu il sorriso del 'suo amato' che andava sparendo.

"Addio." mormorò.

"Ti amo anch'io."





Azrael*= angelo della morte




*insulti per l'autrice ce ne sono? :) sorry raga.*

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