Capitolo 5

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<È permesso?> chiese Rose aspettando educatamente sulla soglia una risposta mentre gli altri due si erano già avviati dentro.
<Certamente!> disse la Cooman.
La stanza era diversa da come la conoscevano loro, i posti per sedersi erano meno rovinati e sembravano essere stati costruiti da poco.
La Cooman si girò verso di loro e d'un tratto sul viso le si dipinse un'espressione spaventata, inquietata e quasi confusa.
Scorpius e Albus, mentre la guardavano in faccia, capirono lei avesse... Beh, capito.
<Voi tre... Dovete andarvene subito.> disse con tono fermo, ma con faccia preoccupata. Stava iniziando ad agitarsi e iniziò a borbottare qualcosa che purtroppo fu incomprensibile ai ragazzi.
<Se scoprono che siete qui...>
<Aspetti, lei sa chi siamo?> chiese Albus. Va bene, la Cooman era una veggente, ma arrivare a riconoscere gente che ai tempi non esisteva... Beh è tutta un'altra cosa.
<Ragazzino, mi sembra ovvio no? È palese voi non siate di questo tempo... Ditemi, da che anno provenite?> rispose sedendosi alla sua scrivania giocando con una delle penne.
I tre si posizionarono davanti a lei e Rose cominciò a parlare, sapendo che se avesse lasciato la parola ad Albus la situazione sarebbe precipitata.
<Professoressa, noi proveniamo dal 2017. Siamo tornati indietro nel tempo per salvare Lily e James Potter, ci scusiamo per la nostra avventatezza ma abbiamo ritenuto opportuno intraprende questa missione.> disse Rose educatamente.
Alla Cooman venne un mancamento che per poco non la faceva cadere dalla sedia.
Iniziò a tremare e a preoccuparsi come al solito.
<R-ragazzi sapete bene cosa accade ai maghi che si intromettono nel tempo vero?> disse cercando di ricomporsi.
<S-so bene che il vostro futuro non sia male, q-quindi perché intromettersi?>
Rose sembrava star iniziando a panicare, odiava essere sgridata.
Scorpius decise allora di prendere la parola: <Professoressa mi permetta, sa meglio di me che il prescelto sopravviverà. Moriranno innumerevoli persone, solo perché Voldemort non riuscirà ad uccidere sto bambino. Quindi gentilmente, le chiediamo di fare in modo la sua profezia non arrivi a Voldemort.> disse Scorpius con tono serio.
Persino Rose era stupita che per una volta fosse riuscito a rimanere serio, forse non era così male come pensava...
<È-è impossibile... io non posso fare più di tanto... Posso solo dirvi r-ragazzi: non cercate di raggiungere il fondo della pozzanghera, perché nel fondo ci si annega. State attenti, non fidatevi di nessuno, quell'errore potrebbe esserci fatale.> disse guardandoli negli occhi come se stesse cercando di leggergli l'anima.
<Non si preoccupi, staremo attenti.> disse Scorpius facendo un sorriso in risposta alla Cooman.
Detto questo, i tre si affrettarono a lasciare la stanza per passare il più possibile inosservati.
<Domani, tornate qui per favore.>
Disse la Cooman congedandoli.
Rose ormai si chiedeva se avesse fatto la cosa giusta a seguire quei due, Scorpius iniziò a pentirsi di aver proposto ad Albus l'idea e quest'ultimo si sentiva un po' inutile perché non riusciva a combinare niente di buono.
"Il problema non è più salvare i morti, ma capire come non diventarne uno." pensò Albus.
I tre rimasero davanti alla porta dell'ufficio della Cooman per qualche minuto, in silenzio, con le proprie preoccupazioni.
Rose e Scorpius seduti su un gradino, che ogni tanto si scambiavano uno sguardo, e Albus che osservava le scale a chiocciola sotto di loro.
Era immerso nei suoi pensieri, ma non gli ci volle molto per notare cosa ci fosse in fondo alla scalinata...

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