II: Through his eyes

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II: Through his eyes




"Per affrontare quanto sto per dirti devi avere una mente molto aperta..."

"Senti, Killgrave con l'upgrade o chiunque tu sia, di aperto ci sarà solo la testa che ti spaccherò, se non ti decidi a darmi più informazioni a riguardo!" lo aveva minacciato Jessica, agitando un pugno vicino al suo viso, in maniera più che eloquente.

"Tsk, tsk, Jess, tutta questa rabbia che covi dentro non ti fa certo bene," l'aveva guardata lui con fare preoccupato, scuotendo la testa.

Jessica non avrebbe saputo affermare con certezza con quale delle sue personalità si stesse interfacciando.

"Credi all'esistenza degli alieni?" le aveva domandato lui.

"Qualche anno fa degli alieni hanno fottutamente invaso New York, devastando metà città... è uno di quei motivi per cui, sì, finisci per crederci!"

"Uh, davvero? Alcuni dovrebbero imparare le buone maniere..." si era grattato la testa lui, con un atteggiamento pensieroso. "Ti ricordi di che razza fossero?"

Lei si era messa le mani sui fianchi, con un'espressione inequivocabile.

"Ha davvero così tanta importanza?" gli aveva fatto notare, senza bisogno di aggiungere altro.

"No, immagino di no!" aveva fatto spallucce lui. "ll punto è, credi negli alieni, molto bene, è già un ottimo punto di partenza. Ora, non pensare che esistano solo quelli cattivi coi laser distruttori e le manie di conquista; ce ne sono anche di buoni, molto buoni e giusti, c'è anche chi cerca di salvare quanti più pianeti possibili, viaggiando attraverso lo spazio e il tempo con un'astronave decisamente non convenzionale: è il Dottore, nonché Signore del Tempo."

"Quindi sei un Signore del Tempo?" aveva intuito la detective.

"Ni. Lo sono per metà, sono un ibrido, nato da un'umana come te... senza poteri speciali, ma con un caratterino che può fare concorrenza al tuo," aveva ridacchiato lui, un po' nostalgico. "E da un Signore del Tempo... ma aspetta, non pensare a un accoppiamento di quelli classici... nemmeno si sono sfiorati... quanto al Signore del Tempo, è bastata solo la sua mano amputata." si era affrettato a chiarire.

"Una mano? Sei nato da una cazzo di mano amputata?" lo aveva interrotto lei, sbigottita.

"Sì, è stato prima che gliene ricrescesse un'altra, quella da combattimento!" aveva sfoderato un ghigno soddisfatto la Metacrisi. "il Dottore non voleva rigenerarsi e allora ha riversato tutta quell'energia rigeneratrice su quella mano che conservava ancora in una teca..." aveva spiegato lui, questo prima che si accorgesse di come lo stava guardando Jessica.

"E come te lo spiego cos'è la rigenerazione?"si era pizzicato il mento più volte, in cerca della similitudine giusta. "Segui il calcio? Ma sì, certo, quando stavamo insieme, oltre le partite di rugby ti ho fatto seguire anche qualche partita di calcio..." aveva risposto lui, più che altro a se stesso. "Beh, hai presente quando il Mister chiama il cambio? Cambia il giocatore, ma continui a giocare per la stessa squadra, è chiaro? Quella è la rigenerazione... beh, il Decimo Dottore ha detto no al Mister e ha rigettato tutta l'energia rigeneratrice verso la sua vecchia mano. La sua Companion, che ha più il connotato di assistente, prima che pensi male, ha toccato quella mano e boom, un attimo dopo ero lì nudo e vivo come non mai."

"Il dettaglio del nudo te lo potevi anche risparmiare... e non serve affatto che tu mi dia spiegazioni su chi siano o non siano le Companions che viaggiano con lui!" aveva borbottato Jessica. "Credi che.. il tuo Decimo Dottore abbia continuato a dire no al Mister?" aveva usato la sua stessa metafora.

"Uh no, no davvero, credo sia qualcosa che puoi far una volta soltanto e non era nemmeno così scontato che gli riuscisse... ora siamo nel 2015.. beh non mi sorprenderebbe se nel frattempo fossimo già arrivati alla Dodicesima o Tredicesima rigenerazione, dipende da come le conti."

"Okay e questo spiega, in un modo che definire assurdo è un cazzo di eufemismo, come tu sia nato." aveva riassunto la detective. "Che mi dici sul perché hai perso la memoria di chi eri e sei diventato principalmente la rovina della mia vita?"

"Devo fare delle premesse..." aveva messo le mani avanti la Metacrisi.

"Sono ore che fai delle fottute premesse!" aveva alzato gli occhi lei, con una sbuffata.

"Esagerata, al massimo sarà un quarto d'ora che abbiamo intavolato questa discussione!"

"Precisino del cazzo, quasi ti preferivo quando giocavi a tetris con la mente della gente!" aveva protestato lei, suscitando in lui solo un sorriso compiaciuto.

Quel modo di sorridere lei lo conosceva fin troppo bene.

"Mia cara, non dimenticare che sono sempre presente, solo con nuove consapevolezze in più," le aveva schiacciato l'occhio Killgrave. "E questa è già la seconda volta che ammetti di preferire me, uno potrebbe farsi delle idee a riguardo." aveva battuto la lingua contro i denti, con fare provocatorio.

"Non dovevi fare delle premesse, schizofrenico dell'accidenti?" aveva prudentemente cambiato argomento lei.

"Hai ragione. Ti ho accennato delle Companions, giusto? Beh una di loro, la prima che il Decimo Dottore, quindi anche io, abbiamo avuto, nonché quella che ha avuto anche la Nona Rigenerazione, beh... lei è stata più di un'assistente, più di una preziosa collaboratrice, più di una buona amica..."

"Okay. Avete avuto una storia..."

"Sì. No. Sì. Okay, è un po' complesso da spiegare... però devo fare un'altra premessa." aveva incespicato sulle parole lui.

You're not Ten anymore (?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora