Capitolo 5

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Come promesso, il pomeriggio trascorse in fretta. Nicola aveva fatto la spesa e qualche ora dopo aveva un progetto essenziale del corpo che Tella e Giaggio si ritrovavano. In un batter d'occhio erano fatte le sei, e lui aveva intenzione di cenare per le sette.

Per quanto anche i noodles istantanei al manzo fossero una scelta intrigante, aveva il tempo di cucinarsi qualcosa più da uomo adulto che da studente universitario, e per di più si era comprato pollo e patate.

Contro ogni aspettativa Tella e Giaggio si erano offerti di aiutare Nicola a pelare le patate, data la loro scarsa dimestichezza con gli utensili da cucina. Almemo non rischiavano di tagliarsi le dita. Nicola aveva messo della musica di sottofondo, qualche genere di jazz il cui testo consisteva di "beep-bop-bop-bup" piuttosto che di parole vere e proprie. Era orecchiabile, e teneva compagnia. Nicola stava un po' fischiettando, un po' canticchiando a bocca chiusa, confermando il fatto che fosse stonato in modo imbarazzante.

Ma questo non voleva dire che non gli piacesse cantare tra sé e sé. Chissà, forse prendendo qualche lezione avrebbe potuto tirare fuori un qualche potenziale nascosto, dopotutto la speranza è sempre l'ultima a morire.

Nicola finì di pelare l'ultima delle sue patate, prima di iniziare a tagliarle a cubetti. Tella e Giaggio erano decisamente più lenti di lui, ma non c'era nulla di cui stupirsi. Di tanto in tanto si parlavano ad alta voce l'un l'altra per coordinare i movimenti, il che non aveva molto senso dato che avevano già dimostrato di poter comunicare tra di loro in modo silenzioso. Forse stavano cercando di includere Nicola nella loro conversazione? Ad ogni modo, era divertente sentirli battibeccare per capire come tenere in mano un pelapatate.

Era da tempo che Nicola aveva iniziato a vivere da solo, e avere un po' di compagnia non era così male. Di solito avrebbe rinunciato all'idea di un pasto cucinato preferendo ordinare qualcosa, ma avere quell'aiuto in più cambiava le carte in tavola. Li vide posare l'ultima patata sul tagliere prima di togliersi i guanti in lattice che stavano indossando. Per forza, le loro mani non erano state costruite con l'idea di poter essere lavate facilmente, e per di più, a detta di Giaggio, il loro rapporto con l'acqua non era dei migliori, quindi non si stupì quando si misero a cercare uno straccio per asciugarsi il prima possibile.

Nicola nel frattempo stava tagliando la suddetta patata, prima di metterla nella teglia insieme alle altre. A parte ne aveva già preparata un'altra per il pollo, e si stava apprestando a versarci dentro il vino bianco del discount, pessimo da bere, più che ottimo per cucinare. Dopodiché infornò il tutto, mettendo il cartone di vino in frigo per prendere una bottiglia decisamente più adatta a un calice che a un pollo al forno.

Tella e Giaggio si erano seduti a tavola, osservando il rituale con attenzione. Nicola strappò la bottiglia, già aperta da ormai un paio di giorni, prima di prendere uno dei calici dalla credenza di fianco al fornello. Si versò qualche dita di vino prima di rimetterlo in frigo e sedersi a tavola di fronte al robot. Avvicinò il bicchiere al naso prima di portarlo alle labbra, buttando giù un paio di sorsi.

"Quindi adesso che si fa?" chiese Tella.

"Si aspetta che sia pronto. Io conterei una mezz'oretta abbondante"

"No, intendevo... Cosa facciamo mentre aspettiamo"

Nicola fece spallucce, bevendo un altro po' di vino.

"Non saprei. Di solito guardo qualcosa di poco impegnativo e mi alzo di tanto in tanto per controllare che non stia bruciando niente, quindi... O Netflix, o proponete qualcosa voi due"

"Potremmo giocare a scacchi, o a dama. Oppure a carte"

"Non vi capita spesso di giocare contro qualcun altro, o sbaglio?"

Solo Perché Sei Di Metallo Non Vuol Dire Che Non Sai Ballare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora