Mal di testa a parte, la festa é stata un successo. Jessie era felicissima e tutti si sono divertiti.
La sveglia suona e come ogni mattina vorrei buttarla dalla finestra. Dopo aver rovesciato metà delle cose che ci sono sul comodino cercando di spegnerla mi alzo e mi trascino fino al piano di sotto dove mia madre litiga con il forno a microonde nuovo.
Io: Buongiorno!
M: Buongiorno! Mi dispiace tesoro ma la colazione non é ancora pronta. Questo coso non vuole funzionare! - Dice prendendo a pugni il microonde.
Io: Ma si, non ti preoccupare, mangio qualcosa con Jessie! - Torno di sopra per vestirmi. Mentre mi allaccio il mio paio di Allstars blu preferito sento il clacson dell'auto di Josh, il migliore amico di me e Jessie, che ogni mattina ci porta al college - Io vado! Buona giornata! - urlo a mia madre mentre scendo le scale.
Ridendo come due sceme io e Jessie ci dirigiamo verso l'aula di storia. Quando ci sediamo il professore ha già iniziato a spiegare.
Prof: La lezione iniziava dieci minuti fa! Non tollererò altri ritardi da parte vostra. - dice con tono severo.
Noi: Ci scusi, non accadrà più! - un istante dopo scoppiamo a ridere.
L'ora di lezione per mia fortuna passa velocemente tra risate, appunti e qualche occhiataccia da parte del professore. Proprio mentre ce ne stiamo andando ci ferma - per la prossima settimana dovete fare una ricerca sulla storia delle crociate e del Santo Graal - E io che pensavo di poter passare il pomeriggio a leggere...illusa.
UN'ORA DOPO
Io e Jessie decidiamo di fare la ricerca oggi stesso, così, a passo lento e svogliato ci dirigiamo verso il reparto storico della biblioteca. Mentre Jessie cerca un tavolo dove sederci, io vado a prendere alcuni dei libri che ci servono.
Sono in bilico su una scaletta con quattro volumi sotto un braccio, cercando di prendere quello che mi manca, quando Jessie appare sotto la scala.
J: Eh allora?! Sono venti minuti che ho trovato il tavolo! Che fine hai fatto?
Io: Non arrivo a prendere questo dannato libro!
J: E posare i libri che hai in mano prima di fare l'equilibrista? - Dice sogghignando.
Io: Ah. Ah. Molto spiritosa.
Cercando di non cadere le passo i libri e mentre li porta al tavolo, mi sporgo per raggiungere lo scaffale. Mi sporgo, mi sporgo ancora, e poi, ovviamente, vado troppo in là e perdo la presa.
Cado, sbattendo prima contro la scala e poi sul pavimento con un tonfo sordo.
Sconosciuto: Tutto bene? Posso aiutarti?
Alzo gli occhi e vedo una mano tesa verso di me e, più indietro, un paio di occhi color nocciola che mi fissano preoccupati.
STAI LEGGENDO
Scommessa d'amore
RomanceUna ragazza comune. Un ragazzo abituato ad avere tutto. Una scommessa che diventerà qualcosa di molto più grande.