4. Immaginazione e realtà

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Fisso il soffitto della mia camera, le cuffie nelle orecchie, il volume al massimo. Non riesco a fare ne a pensare a niente. L'unica cosa che ho in mente è lui. Come si può odiare una persona che nemmeno si conosce? E com'è possibile che nonostante questo la mente torni sempre, ininterrottamente alle poche frasi scambiate?

Non so rispondere a queste domande che continuano ad affacciarsi nel mio cervello e sinceramente, al momento, non mi importa più di tanto trovare una risposta. Ci ho pensato per ore senza risultato, ora vorrei solo riuscire a dormire perché sono stanca morta. Proprio mentre finalmente sto scivolando nel sonno, sento qualcuno bussare alla porta della mia camera.

Mi alzo a sedere, d'istinto, nonostante il mio corpo e la mia mente chiedano disperati un po' di risposo e bofonchio un avanti. Riprendo leggermente lucidità quando noto mia madre, in mano una tazza di cioccolata calda fumante con panna e una punta di cannella, la mia preferita. Si siede sul letto vicino a me e mi sorride, mentre afferro la tazza portandomela alla bocca per berne un sorso.

M: Tesoro tutto bene? Mi sembri pensierosa

Io: Si tutto bene mamma - Dico, rivolgendole un sorriso per rassicurarla.

M: Sappi che con me puoi parlare di tutto! Sono tua madre sono l'unica persona di cui non dovrai mai dubitare.

Io: Lo so mamma. Non é niente che un abbraccio non possa guarire - rispondo mentre la stringo in un abbraccio - Ti voglio bene

M: Forse é meglio che tu vada a dormire é tardi! Stai un po' meglio?

Io: Si - dico sorridendo, anche se non ne sono sicura.

Poso la tazza vuota sul comodino e mi sdraio, convinta di riuscire a prendere sonno senza pensare a quell'assurdo incontro.

É una bellissima giornata, il sole mi riscalda il viso mentre la brezza estiva mi scompiglia capelli. Finalmente é arrivata l'estate! Continuo passeggiare lungo il bagnasciuga, godendomi la sensazione della sabbia calda sotto i piedi. Senza rendermene conto incomincio tirare calci all'acqua, osservando le gocce che vengono attraversate dai raggi solari rimango estasiata da quanto possa essere incredibile la bellezza della natura.
Sobbalzo per lo spavento quando sento una voce lamentarsi per gli schizzi. Alzo gli occhi lo vedo, é bellissimo. Indossa dei bermuda azzurri che fanno risaltare suoi muscoli bagnati dai miei schizzi. Rimango bocca aperta quando mi fa il suo sorriso ma più di tutto suoi occhi color nocciola che mi guardano con aria prima scocciata poi sorpresa

Io : Scusa, non ti avevo visto.
Lui: Ho notato - Dice, sorridendomi con arroganza
Non faccio in tempo controbattere che mi affera mi stringe al suo petto, d'istinto poso le mani sui suoi muscoli e rimango sbalordita quando sento le sue labbra posarsi sulle mie.

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