L'allieva 4 - un nuovo inizio

un'amica è per sempre

" l'amicizia è una singola anima che vive in due corpi"
Aristotele

Furono giorni meravigliosi. Vedemmo posti incredibili, mangiammo in ristoranti eleganti, prendemmo il sole a bordo piscina, facemmo l'amore come mai prima e andammo anche al congresso nazionale per accontentare la Manes. Era stata la settimana più bella che avessi mai passato insieme a qualcuno ed ero felice che quel qualcuno fosse Claudio.
Tornammo a Roma sfiniti dal viaggio e dal fuso orario ma con il cuore pieno di gioia e la mente pena di momenti fantastici trascorsi insieme.

Quando arrivammo a casa entrambi portammo le valigie in camera e facemmo una doccia, mettemmo il pigiama e cucinammo qualcosa insieme. Dopo aver mangiato mi misi a ripulire la cucina e raggiunsi Claudio a letto.

" amore grazie davvero. È stato un viaggio indimenticabile e penso che senza di te non sarebbe stato lo stesso" gli dissi mentre continuava ad accarezzarmi i capelli, sparsi sul suo petto.
" anche per me è stato un meraviglioso viaggio e vederti felice ha reso quest'esperienza ancora più bella".
Quelle parole mi scaldarono il cuore e non riuscì a non abbracciarlo.

Ero nel bel mezzo di un sogno quando ebbi l'impressione di sentire il mio cellulare.

Saranno allucinazioni da jet lag Alice

Eppure più passava il tempo più il rumore rimbombava nelle mie orecchie. In quel momento aprì gli occhi e afferrai il telefono.

Altro che allucinazioni, era Silvia.
" P...pronto... Alice"
" Silvia è successo qualcosa? Sone le sei mi sto preoccupando"
" C...cre.."
" Silvia dimmi che succede" dissi alzandomi di scatto e mettendomi seduta.
Claudio balzò dal sonno e onestamente non capisco come non si sia svegliato prima in seguito alla poco delicata suoneria del mio Iphone.
" C...Credo di... aver r ...rotto le acque" disse singhiozzando
" Sergio dov'è? "
"No.. non lo so"
" sto arrivando aspettami".
Attaccai il telefono, mi catapultai giù dal letto, presi la prima maglia che trovai e corsi in bagno.
" Alice che succede?"
" Silvia ha rotto le acque! Devo correre da lei!" Urlai io dal bagno
" vuoi che venga con te?"
"Si ma chiama Sergio e avvertilo perché non è a casa"
" ora mi vesto e lo chiamo" disse alzandosi con la stessa velocità di un bradipo.

Brutta cosa il jet lag, eh?

" fai presto. Io la accompagno in ospedale " replicai uscendo dal bagno lasciandogli un bacio umido sulla guancia.
" Ok, a dopo" disse lui mentre prendendo la giacca dall' armadio ma non fece in tempo a finire di parlare che io ero già fuori dalla porta correndo verso la mia auto.

In due minuti arrivai a casa di Silvia.
Bussai più volte e lei mi aprì pallida e in pigiama.
" Silvia dai andiamo"
" mi prendi il borsone con i cambi? È vicino al letto"
" certo, però prendi un giubbotto, fuori fa freddo"
Presi il borsone, le misi il giubbotto e uscimmo di casa dirette in ospedale.
Appena arrivai in auto chiamai Claudio.
" ehi, tutto bene?" Disse con tono preoccupato
" stiamo andando in ospedale. Tu hai chiamato Sergio?"
" si, era fuori Roma per un'agguato. Sto andando a prenderlo"
" ok fai presto, ti amo"
" anche io" e attaccò.

" Silvia tutto bene?"
" sisi, ma voglio sapere com'è andato il viaggio"
" è stato bellissimo, abbiamo visitato posti meravigliosi "
" ah allora siete usciti dalla camera da letto!"
" Silvia!" risposi e concludemmo entrambe con una risata.
" siamo arrivate, aspetta che ti aiuto a scendere " dissi prendendo le sue cose.
Una volta scese dall'auto ci dirigemmo all' ingresso dove trovammo una dottoressa che portò Silvia a fare un controllo.

" 7 centimetri di dilatazione. Lei è pronta a partorire signora" disse la dottoressa " tra 10 minuti la farò portare in sala parto"
" grazie" disse Silvia, ancora confusa e frastornata.
" dai Silvia ci sei quasi. Sta per arrivare anche Sergio" dissi io per tranquillizzarla
" ho paura Alice" disse guardandomi con gli occhi colmi di lacrime, non l'avevo mai vista così dato che solitamente sono io quella che ha bisogno di essere consolata.
" non devi, ci sono io qui" replicai stringendole la mano.