ricordi e festeggiamenti

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Ciao a tutte
Questo capitolo è molto lungo, sono ben 4000 parole! La lunghezza di quest'ultimo è dipesa dal fatto che ho descritto ben 3 eventi:
• giornata no per CC conclusa con un incontro inaspettato
• 1 complimese di Clara
• 18 maggio...🥂
Ps: chiedo venia per eventuali errori grammaticali, questo capitolo è stato scritto molto rapidamente
Ora non vi resta che leggere... a mercoledì💕

"Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà"

Antonio Gramsci

Il mattino dopo mi svegliai tardi e Claudio era già a lavoro. Prima di fare colazione misurai la febbre a Clara e notai che, per fortuna, le era passata.

Dopo aver fatto tutte le faccende decisi di uscire per fare la spesa visto che nel frigo c'erano solo dei pomodorini. Era da tanto che non andavo al supermercato dato che Claudio insisteva per occuparsi della spesa, non voglio che ti stanchi mi diceva.

Forse si arrabbierà un po' , ma d'altronde seguire le regole non è mai stato il mio forte.

Dopo aver pagato mi affrettai a tornare a casa per preparare il pranzo, sperando di arrivare prima di Claudio, che se mi avesse visto con una sola busta della spesa in mano avrebbe iniziato a farmi la paternale.

Quando sentì la chiave inserirsi nella serratura ero già ai fornelli. Ci salutammo ma sembrava del tutto assente, aveva la testa altrove. Per tutto il giorno mantenne quell'atteggiamento che non era affatto da lui e passai il tempo a immaginare cosa lo avesse intristito e turbato così tanto.
Inizialmente preferì non chiedergli nulla perchè nonostante avesse imparato ad aprirsi con me sapevo che non sempre ne aveva voglia. Credevo fosse un' arrabbiatura passeggera la sua, ma quando alle sei di sera lo vidi sul divano con in mano un bicchiere di Jack Daniels capì che non era così.

Claudio è permaloso ma questo atteggiamento è troppo anche per lui

" ehi, come mai sei così silenzioso oggi?" Chiesi sedendomi sul divano affianco a lui
" nulla di importante" rispose deglutendo
" stai mentendo, non saresti in grado di star male per una stupidaggine"

Ti dimentichi che sono tua moglie e ti conosco meglio di chiunque altro?

" Alice, ti prego, non ho voglia di parlare" 
Quell'atteggiamento mi innervosì a tal punto da farmi alzare dal divano per tornarmene in cucina, era inaccettabile che preferisse tenersi tutto dentro, si comportava peggio di un bambino.
Ero quasi arrivata alla porta della stanza quando iniziò a raccontare, forse pentito di avermi trattato male. Appena lo sentì parlare mi voltai e mi riavvicinai.
" il 1 maggio di dieci anni fa ero da poco un medico legale a tutti gli effetti. Stavo andando ad uno dei miei primi sopralluoghi quando ricevetti una chiamata".
A quel punto si interruppe, bevve l'ultimo goccio di whiskey e riprese a parlare.
" era un agente di polizia. Mi disse che i miei genitori erano stati coinvolti in un incidente stradale all'altezza del Raccordo Anulare e che non c'era stato nulla da fare per soccorrerli"
In quel momento mi morsi la lingua, non avrei dovuto chiedergli nulla.
Lui era molto scosso e l'unica cosa che feci fu accarezzargli la guancia e chiedergli scusa.
" sono stata una stupida, perdonami. Non avrei dovuto chiederti perchè stavi così"
" no, sono stato stupido io ad averti risposto male senza motivo. È che parlarne..." aggiunse iniziando a piangere.
In quel momento non potè non abbracciarlo forte per fargli capire che poteva contare su di me.
Stava male, non lo avevo mai visto così.
Mentre provavo a consolarlo ebbi un'idea, ma non sapevo se proporgliela.

Vai Alice, prova

" senti... perchè non andiamo a trovarli?"
Lui mi guardò stranito, forse non mi ero spiegata bene.
" andiamo al cimitero, vengo anche io con te"
" Alice sei seria?"
" non sono mai stata più seria di così, credimi"

L'allieva 4 - un nuovo inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora