Spensi la mia Marlboro e buttai la cicca sul marciapiede prima di dirigermi verso l'entrata di quel bar, uno dei tanti che avevo visitato durante la settimana, ormai il lavoro era diventato un punto fondamentale nella mia vita.
non potevo esercitare la mia professione, ma in quel momento qualunque lavoro mi avrebbe fatto comodo pur di non farmi cacciare dall'appartamento in cui vivevo.
L'incontro con il proprietario di quel bar era fissato per le 11:00 del mattino ed ero in perfetto orario, un giovane cameriere in camicia e cravatta mi fece accomodare ad un tavolo ed ordinai un caffè, l'ennesimo della giornata.
Dopo una decina di minuti dal mio arrivo vidi davanti a me un uomo abbastanza alto, mi sorrise amabilmente e quando gli porsi la mano lui me la baciò delicatamente, sembrava molto preso dalla mia presenza e non riuscii a togliermi l'imbarazzo di dosso durante l'intera presentazione.
"salve, sono Chloe Grey e..."
"so chi è lei, piacere di conoscerla, davvero molto piacere." Disse avvicinandosi di più a me, mi guardò un'ultima volta e poi mi si sedette di fronte
"piacere mio."
"allora cosa spinge l'ex fiamma di una stella di hollywood a venire a lavorare qui?" sussurrò portandosi alla bocca una tazza di caffè fumante, cominciando a sorseggiarlo.Sempre la stessa storia, le persone non riuscivano a dimenticare il fatto che io appartenessi al passato di Robert Downey Jr e che potevo anche io avere bisogno di un lavoro.
"senta, io e il mio ex compagno non stiamo più insieme da ormai quattro anni ed io ho bisogno di questo lavoro. Non darò problemi, posso assicurarglielo."
"su questo non ho dubbi, ma credo che una meravigliosa donna come lei non debba lavorare in un misero bar, almeno non lei, Mrs Downey"
Allungò la sua mano destra sul tavolo fino a spingerla contro la mia che era poggiata a pochi centimetri dalla sua, la accarezzò con prepotenza e la tirò leggermente verso di lui, ma riuscii a sottrarla prima che la stringesse di nuovo.
"Grey" puntualizzai, muovendomi nervosamente sulla sedia catturando nuovamente la sua attenzione.
"si è fatto un po' tardi, devo proprio andare" dissi alzandomi velocemente non curandomi del suo sguardo che era caduto sul mio corpo.
"non le interessa più questo lavoro?"
"no, ho cambiato idea"
mi diressi verso l'uscita senza pensare a niente, non avrei più rimesso piede in quel lurido posto.
Non riuscivo a capire quale problema fosse il fatto che fossi conosciuta per via di una persona che ormai apparteneva al mio passato e non aveva più niente a che fare con me.Ritornai a casa soltanto in serata e quando entrai trovai Rachel e Lauren che giocavano teneramente sul tappeto del soggiorno. Le raggiunsi senza fare rumore e presi in braccio la piccola stringendola a me e stampandole in leggero bacio; a volte stentavo a credere di essere diventata madre, credevo di non sapere neanche come badare a quella bambina invece me la stavo cavando più che bene senza l'aiuto di nessuno.
Mi stavo avvicinando al frigorifero quando all'improvviso sentii delle mani passarmi sulle spalle, Lauren era proprio dietro di me con in mano una busta delle lettere di colore bordeaux aperta.
"Chlo è arrivata questa sta mattina..." disse porgendomela tra le mani e sorridendo come una bambina, a giudicare dalla sua faccia sembrava qualcosa di meraviglioso.
lo presi tra le mani e tutto ciò che c'era sulla busta era un indirizzo ricamato in oro affiancato da un piccolo mulino a vento.
Le mani cominciarono a tremarmi, rimasi a fissare quella scritta per interminabili secondi, il cuore cominciò a martellarmi dentro al petto e mi avvicinai al divano dove mi sedetti.
Sollevai il capo nervosamente in direzione di Lauren che si preoccupò nel vedermi con gli occhi lucidi che fissavano il vuoto.
"come ha fatto a trovarmi?" sussurrai con voce improvvisamente bassa.
"non lo so..." disse sedendosi accanto a me, sfilando insieme il foglio bianco dalla busta.cari amici, in occasione del mio 54° compleanno e dell'imminente uscita del nuovo film 'Avengers Endgame' sono felice di invitarvi il giorno 4 Aprile, alla festa organizzata nella mia dimora. Con affetto
RDJ"Chloe di qualcosa per favore!"
non riuscivo a credere di avere tra le mani un invito che mi avrebbe permesso di accedere alla felicità, lui era la felicità che forse stavo cercando, ed in quel momento avrei dato tutto quel poco che avevo pur di vedere di nuovo i suoi occhi, anche per un solo istante.
"perché ha scritto a me? io non c'entro nulla con tutta quella gente, io..." sussurrai passandomi una mano sul viso per tirar indietro le lacrime.
"vuole vederti, è così chiaro"
"cosa devo fare? Non so se andare sia la cosa giusta. Ho tanta paura di vederlo, è passato così tanto tempo..."
"Chlo devi solo stare calma e pensare che lui ha fatto il tuo nome per questo invito. Vuole vederti!" disse mia sorella lasciandoci immerse nel silenzio.
"sei felice?" disse mostrandomi un meraviglioso e dolcissimo sorriso.
"non sono mai stata tanto felice in vita mia."
"tu lo ami ancora, vai a riprenderti il tuo uomo, vai a riprenderti la tua vita."
In realtà non potevo riprendermi niente, non potevo pretendere che lui tornasse da me, ma volevo e desideravo soltanto una cosa, rivederlo.
Volevo incrociare di nuovo i suoi occhi e toccare le sue morbide mani, così da poter sentire la sua pelle a contatto con la mia come anni fa.
Volevo ritornare a quando in quelle camere d'albergo io gli chiedevo e lo supplicavo di amarmi per tutta la notte e, magari, per sempre.
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Into My Heart
Romance[sequel di "Under My Skin"] L'amore non muore mai di morte naturale. Muore perché noi non sappiamo come rifornire la sua sorgente. Muore di cecità, di errori e tradimenti. Muore di malattia e di ferite, muore di stanchezza, per logorio o per opacità.