Una festa a casa sua, non riuscivo ancora a capacitarmi del fatto che Robert avesse fatto il mio nome e che mi volesse lì, non riuscivo neanche a credere che lo avrei rivisto. Non sapevo minimamente come avrei reagito, ma sicuramente non sarei riuscita a far finta di niente.
Era strano pensare che lui, nonostante i numerosi impegni che avesse, due bambini da gestire ed accudire, avesse avuto un momento, anche solo un piccolo istante, per comunicare la mia partecipazione a quella serata.
Credevo che fosse finito tutto per lui e che io appartenessi solo ad un passato molto lontano, confermatomi dal suo comportamento durante quegli anni, non mi aveva mai chiamata ne cercata per vedermi e per provare ad aggiustare le cose.
Ormai conosceva il mio indirizzo e se così non fosse stato avrebbe potuto fare di tutto pur di averlo, quindi perché non venire davanti la mia porta a riprendersi il mio cuore?
Forse perché era Robert Downey Jr e il suo nome complicava automaticamente ogni cosa.
Ero distesa sul divano del soggiorno del mio appartamento, era molto tardi e la piccola si era addormentata da un bel po', dall'altro capo del divano c'era Lauren che con mio stupore non era in giro con qualche uomo a bere.
"Lau, mi manca così tanto, sono passati anni ma non sono riuscita a dimenticarlo." Dissi spezzando il silenzio che si era creato, mentre una lacrima scivolava via dal mio viso fino a cadere sul dorso della mano.
"cosa ti manca di più di lui?"
"le sue mani, sembrerà strano, ma è così. Poi mi manca svegliarmi accanto a lui al mattino, mi manca sentire la sua voce, il suo profumo..." dissi sguardando verso il basso.
"perché non provi a chiamarlo?" disse ad un tratto, mantenendo la voce molto bassa per non svegliare il piccolo che dormiva nella stanza accanto.
"ma sei pazza? Non ho il coraggio, e poi non saprei cosa dirgli."
"è l'una di notte, e tecnicamente sarebbe il suo compleanno. Potresti fargli gli auguri. Tieni!" disse prendendo il mio cellulare poggiato sul mobile, posandomelo tra le mani.
Aveva ragione.
in questi quattro anni non ero riuscita in un solo momento a chiamarlo, le parole non uscivano dalla bocca.
Presi un respiro profondo e cercai il suo nome tra la mia rubrica mentre il cuore cominciava a battere sempre più forte come la prima volta che le mie labbra si posarono sulle sue.
interminabili squilli echeggiavano nel silenzio della stanza.
"Ciao sono Rdj al momento non posso rispondere. Lascia un messaggio dopo il segnale acustico, chiamerò appena tronerò disponibile."
aspettai che il segnale desse il via per poter parlare.
"ciao Robert, sono Chloe... volevo soltanto farti gli auguri per il tuo compleanno, spero tu possa passare un'ottima giornata. Buonanotte." Dissi con un filo di voce.
le lacrime stavano ricominciando a scendere copiose sul mio viso ma, nonostante ciò, non volevo nascondere i miei sentimenti dietro uno stupido telefono.
"mi sento così... stupida nel chiamarti dopo tutti questi anni. Ma sai mi manca sentirti. Richiamami se vuoi" ripresi mentre le mani cominciarono a tremarmi e gli occhi a bruciare. Mi stava distruggendo ancora una volta, senza rendersene conto, ma io continuavo ad amarlo.
mi ero promessa che non gli avrei più mostrato il mio lato sofferente, e invece lo stavo esplicitamente supplicando di tornare da me, e non era quello che volevo fare.
"Chloe, calmati adesso" disse Lauren prendendomi il telefono dalle mani, chiudendo la chiamata e posandolo dove si trovava prima.
"come posso calmarmi? A New York mi aveva promesso che sarebbe venuto a riprendermi, e non l'ha fatto! In quattro anni non mi ha chiamata neanche per sbaglio, dubito abbia ancora il mio numero. Non mi ha cercata per tutto questo tempo e fa male."
"Lui ti ama ancora, ne sono sicura. Con te era felice, felice per davvero ed adesso non lo è più"
"come puoi dire che adesso non sia felice, non sappiamo nulla di lui, molto probabilmente è più felice adesso che quando era con me." Dissi alzando la voce.
"Chlo, non dire così, sai quante volte Scarlett ti ha detto che non è più l'uomo di una volta e che..."
"sono stanca, vado a letto" dissi alzandomi velocemente dal divano dirigendomi verso la mia stanza, bloccando quella conversazione che, probabilmente, nel futuro si sarebbe riaperta.
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Into My Heart
Romansa[sequel di "Under My Skin"] L'amore non muore mai di morte naturale. Muore perché noi non sappiamo come rifornire la sua sorgente. Muore di cecità, di errori e tradimenti. Muore di malattia e di ferite, muore di stanchezza, per logorio o per opacità.