-hey hayley, ti vorremmo dare una notizia - disse mio padre. Io li guardai, magari c'entra con la chiamata, pensai.-si, e approposito vi volevo chiedere anch'io una cosa- mia madre mi guardo ascoltando quello che avevo da dire, - ma,in quella chiamata di stamattina..cosa ti hanno detto? - chiesi curiosa e guardando attentamente i loro occhi in cerca di una risposta, - bhe è proprio di quello ti volevamo parlare- a quella risposta feci un lieve sorriso, - stamattina a chiamare fu il mio capo di lavoro.. Che mi ha comunicato un offerta di lavoro, lo sai pure tu, è un'opportunità grandiosa ma.. -, a quella notizia le mie labbra fecero un sorriso felice, - ma? - chiesi stranita, cosa ci può essere di male, è favoloso!
-.. Ma è in California,mi dispiace ma tra una settimana ci dovremmo trasferire lì.. - quel sorriso sulle mie labbra scomparí subito, e sentí un 'crack' dentro al mio cuore - c-cosa?! - esclamai, la dolce e calda mano di mia mamma cercò di prendere la mia , ma la scansai freddamente alzandomi subito e correndo verso la porta di casa, mentre le lacrime mi rigavano il viso girai la maniglia della porta d'entrata e uscii correndo, - Hayley !- urló mio padre, alzandosi di botto dal divano e cercando di fermarmi, ma io lo ignorai continuando a correre verso una direzione che nemmeno io conosco. Mentre la mia mente si annebbiava di ricordi e di progetti distrutti mi sentii bagnare la punta del naso, alzai la testa e notai che aveva iniziato a piovere "perfetto! Ci mancava solo che piovesse! - subito dopo le lacrime si mescolarono con le fredde gocce di pioggia, mi guardai intorno e notai che ero abbastanza lontana da casa quindi cercai con gli occhi un riparo, e poi mi dirissi verso dei gradini vicino all'entrata di un parco e mi sedetti. Passarono circa 5 o 10 minuti, quando sentii vibrare qualcosa nella tasca destra dei jeans, capi subito che era il telefono che stava squillando, allora lo presi e vidi che mia mamma mi stava chiamando e che anche avevo 13 messaggi da mia mamma e 7 da mio padre,
Feci un respiro e scorsi il dito sul telefono per poi avvicinarlo all'orecchio - p-pronto? -
-HAYLEY GELLER ti abbiamo mandato tantissimi messaggi e tu non rispondevi si può sapere dove diavolo sei?!! - rispose mia madre urlando preoccupata e arrabbiata, io allontanai di scatto leggermente il telefono o temei di diventare sorda - m-mamma s-scusa.. -
-niente scuse! Ti rendi conto che sono già le 7 di sera! -
Caspita sono già le sette, non mi ero nemmeno accorta che si era fatto così tardi.
-ora dimmi dove sei che ti veniamo subito a prendere! -
-sono davanti al parco Teoplitz.. Mamma credimi ti chiedo scusa.. Io-o..-
-ok arriviamo! Ne riparleremo a casa - mi disse per poi chiudere la chiamata.
Abbassai lentamente il braccio rimettendo il telefono in tasca.
Passarono 15 minuti, quando intravedi la luce dei fari di una macchina, alzai lo sguardo e vidi una macchina nera leggermente sporca dalla pioggia e dentro vidi i miei genitori. Allora mi alzai dai gradini e mi dirissi in macchina.
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Un'amore introvabile
RandomHayley Geller una semplice ragazza di Varese, improvvisamente scopre che deve lasciare tutto andando incontro a nuove amicizie,nuovi amori, nuovi luoghi e difficoltà che cambieranno per sempre la sua vita. E nello sconsolamento più totale che è un t...