La gita.

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Non riuscivo ancora a credere che fosse riuscito a convincermi a fare quell'assurdità.

Quando scendemmo dall'auto, lui si diresse spedito verso la mappa dei sentieri, io nemmeno sapevo che per fare una passeggiata in montagna si dovessero seguire dei sentieri.

«Bene, ci sono tre tipi di percorsi: quello più semplice, l'intermedio e quello più difficile.» mi spiegò brevemente, indicando i tre percorsi sulla mappa.

«Fa che scelga quello semplice, per favore!» mormorai tra me e me, ma probabilmente non fui così silenziosa come credetti, visto che Zac scoppiò in una fragorosa risata.

Idiota. Mi ripetei per l'ennesima volta.

«Oh no, Bubbles, quello semplice è per i principianti, e noi non siamo principianti vero? -almeno, io non sono un principiante.-» Disse, stampandosi sul volto un'altro di quei suoi strani sorrisini, iniziava a spaventarmi sul serio.

«Vero. E nemmeno io lo sono.» dissi riprendono la sua affermazione.

Mentii spudoratamente.

Strabuzzai gli occhi, quando vidi che prese un sentiero che non era segnato sulla mappa.

Lui proseguì a grandi falcate e con disinvoltura grazie alle sue gambe lunghe, scostando rami e facendo attenzione a non incespicare sulle rocce sporgenti per terra.

Quanto avrei voluto avere qualche centimetro in più, non riuscivo a stargli dietro, infatti ero sempre qualche metro più indietro rispetto a lui.

Mi resi conto che lui non scivolava così tanto perché aveva gli scarponi da trekking, mentre io con le mie amate vans, continuavo a slittare sul terreno umido.

Incespicai su una roccia e per poco non mi ruppi qualche osso.

Zac si girò verso di me e si trattene per non scoppiare a ridere.

«Ridi, ridi, però stai certo che se mi verrà un grosso livido sul sedere, mi avrai sulla coscienza.» affermai seccata.

«Hai fatto tutto da sola!» 

«Mi hai costretto tu a fare la gita dell'inferno.» replicai, incrociando le braccia sul petto.

«Tu avevi detto che non eri una principiante.» rispose, soddisfatto.

«Tu, brutto microcefalo, non la passerai liscia.» Aggiunsi, alzandomi da terra e pulendomi i pantaloni che si erano sporcati di terra.

Continuai a borbottare per una decina di minuti, ero determinata a raggiungerlo, anche se con scarsi risultati.

«Parla di meno e cammina di più Bubbles, poi rimani stupita se ti dico che non fai altro che blaterare.» ridacchiò piano.

Lanciai un grido di frustrazione e cercai di allungare il passo per raggiungerlo e tiragli un pugno, facendo attenzione ai massi e ai rami sparsi sul terreno fangoso.

Ammisi che non era stata una scelta intelligente quella di mettere le scarpe di tela per una passeggiata in montagna, d'altra parte però non avevo previsto che a quel maniaco di coinquilino che mi ritrovo, sarebbe venuto in mente di andare per i fatti suoi, senza seguire il sentiero.

Dico idiota a lui, ma temo di essere anche più suonata di Zac, ad aver accettato di venire a fare questa stupida escursione; ma se non ricordo male non ho avuto scelta: mi ha praticamente ricattata.

Mi fermai un secondo, appoggiando le mani sulle ginocchia con il fiato corto.

«Andiamo! sei proprio fuori allenamento eh? Se forse smettessi di ingozzarti dei biscotti che teniamo della credenza, non avresti tutti questi problemi.» protestò, scuotendo il capo divertito. 

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