~chapter 7

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Marzo 2015

POV Beatrice

Beatrice si levò il cappuccio e attraversò l'atrio salutando con la mano il portinaio che, riconoscendola, le sorrise di rimando.

Entrò nell'ascensore, premette il pulsante e si poggiò alla parete osservandosi allo specchio; Aveva la punta del naso rossa, gli occhi lucidi e i capelli più spettinati del solito.

Cercò di riavviarli con le dita, che finirono per incastrarsi fra i nodi, e sbuffò riportando indietro un ciuffo che le era caduto sugli occhi.

Era fermamente convinta che i suoi capelli fossero una sorte di punizione, per qualcosa che aveva combinato in una sua vita precedente; aveva sempre invidiato quelli perennemente ordinati della sorella minore.

Le porte si aprirono e lei uscì sul pianerottolo, puntò lo sguardo sul campanello indecisa se suonare o meno.

Era in anticipo di almeno settanta minuti e non era nemmeno sicura che Harry fosse in casa. Quella sera lei, Lucy e Will, che avrebbe trascorso il fine settimana a Londra, erano a cena da lui e si erano accordati per ritrovarsi verso le otto.

L'orologio segnava le 6.40 e lei odiava arrivare troppo presto. Grattandosi una guancia si rese conto di come fosse fuggita dal suo pomeriggio con James, alludendo ad un ipotetico ritardo.

Doveva sbrogliare quella matassa che era diventata il suo rapporto con il ragazzo.

Era ormai un po' che uscivano e insieme stavano davvero bene, ma nell'ultimo periodo si sentiva sempre più intollerante verso di lui.

Si appuntò mentalmente di parlarne con qualcuno che non fosse Lucy, troppo favorevole a un loro futuro matrimonio, e suonò.

Dopotutto se Styles poteva ripetutamente presentarsi all'uscita dell'università e costringerla a sopportarlo per interi e lunghissimi pomeriggi lei poteva, decisamente, arrivare a casa sua quando le pareva.

Premette il bottone più volte e aspettò qualche minuto, dondolando sui talloni fino a quando il ragazzo, con il respiro affannato, non spalancò la porta.

-Wasp? Già qui?- le chiese incerto. Indossava solo una vecchia tuta ed era, chiaramente, uscito da poco di doccia.

Beatrice assentì, muovendo il capo, e si perse un attimo ad ammirare i muscoli compatti del braccio teso, con cui si poggiava allo stipite. Evitò di soffermarsi sul torace, ugualmente scoperto e bagnato, e si schiarì la voce in imbarazzo.

Entrò in casa, sorpassandolo e lanciò la borsa e il cappotto in un angolo.

-Fai quello che ti pare, io finisco d'asciugarmi- lo sentì dire, mentre imboccava il corridoio che portava alle camere da letto.

-Ok- rispose, alzando un po' la voce e guardando fuori dalla vetrata. Il vento non si era ancora calmato e in più aveva iniziato a diluviare.

Alzò gli occhi al cielo e si sdraiò sul divano, scalciando via le scarpe e lasciando a ciondoloni la testa dal bracciolo.

Quell'attico le piaceva un sacco; aveva stanze ampie e ben arredate, inoltre ovunque c'erano grandi vetrate che davano su Londra o su terrazze enormi.

Traspariva dagli oggetti, sparsi distrattamente, la personalità di Harry e ovunque aleggiava il suo profumo.

Tirò fuori dalla tasca il pacchetto di sigarette e ne accese una, immaginando il rimprovero del ragazzo. Aspirando lentamente si mise ad osservare, con il capo all'ingiù, i goccioloni di pioggia.

Conosceva Harry Styles da 77 giorni -che poi erano tanti o pochi?- e riusciva già a indovinarne le azioni e a predirne le espressioni, i toni di voce e il movimento delle mani; pochi o no che fossero i giorni, tutto questo significava che loro due stavano passando fin troppo tempo insieme.

Show Me Your Shadows || H.S. ~ 1D ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora