𝑀𝒾 𝓅𝓇𝑒𝓈𝑒𝓃𝓉𝑜 𝓈𝑜𝓃𝑜 𝒞𝓊𝓅𝒾𝒹𝑜

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Ci troviamo nell'Antica Grecia, esattamente nel 320 a.C. e siamo nella città di Atene, bellissima cittadina con costruzioni di pietra e vista sul mare.

Mi presento, sono Eros, ma tutti mi conoscono comunemente con il nome di Cupido. Sì, sono proprio io, il Dio dell'Amore.

Vi domanderete cosa ci faccio qui a scrivere e parlarvi, beh volevo mostrarvi il mio lavoro, ciò che faccio per passione. Il mio compito è quello di scoccare le frecce che facciano innamorare le persone, cosa da poco penserete voi, ma invece no. Non è solo questione di gettare un due frecce su due persone, ma è proprio scegliere le persone, osservarle, guardare ciò che fanno e ciò che amano fare. È necessario osservare le abitudini, i lineamenti del viso, le passioni e le ambizioni. Bisogna osservare tutto nei minimi dettagli in modo tale da poter affiancare l'uomo alla giusta donna. E mentre voi penserete che per fare ciò basteranno un paio di ore, io vi dirò che per accoppiare due persone servono settimane e se necessario anche mesi. Io non devo far innamorare due persone sconosciute, io devo formare le anime gemelle.

In questo periodo sto osservando una donna, si chiama Daphne e nei suoi modi di fare devo dire che è davvero romantica, sogna ad occhi aperti ma nel concreto ha un bel caratterino. Lavora come sarta nel centro di Atene e si è rifiutata di fare l'ancella. È una donna forte, ma con i giusti punti deboli perché è innamorata dell'amore sebbene non abbia mai avuto un uomo accanto a sé.

In concomitanza osservo anche un uomo, un possibile compagno per Daphne, lui si chiama Arthur è un ragazzo schietto, forte e con dei bei valori. Dai suoi comportamenti però non comprendo se sia davvero interessato all'amore.

Nel dubbio mi concedo ancora un paio di giorni prima di decidere se scoccare le mie frecce su questi due soggetti, inoltre è opportuno che prima si incontrino per osservare le loro reazioni.

Così dopo un paio di giorni decido che è il momento di farli conoscere. Grazie all'aiuto degli altri Dei, riesco a indirizzare Arthur verso il negozietto di Daphne per una rattoppata a dei pantaloni.

Quando lui entra, lei è indaffarata a cucire una tela di seta e non si accorge della sua presenza. Lui se ne sta lì ad osservarla e dentro di se si accende qualcosa.  E io, da esperto dell'amore, riconosco il desiderio che lui prova nei suoi confronti.  Quando lei alza la testa, però, non vedo nessun scintillio negli occhi, nessuna emozione la percuote. Lui inizia a balbettare osservando la bellezza innocente e pura di Daphne mentre lei appare fredda e senza alcuna emozione.                                                 Percepisco che qualcosa non va. Arthur non ha provocato in lei nessun effetto.

Io ero già pronto a puntare le mie frecce aspettandomi l'inizio di una bellissima storia d'amore. Sono scioccato, e anche un po' infastidito, per la prima volta qualcuno si è messo tra i miei piani, per la prima volta forse ho sbagliato qualcosa. 
Vedo Arthur uscire dall'edificio con gli occhi a forma di cuore, mentre pochi metri più indietro Daphne sbuffa e riprende a tessere la sua tela.

Decido così di continuare ad osservare la vita di Daphne per capirne di più.

Da quel giorno Arthur va spesso a trovare Daphne con scuse sempre più banali, così per evitare che la stressi troppo ho scoccato momentaneamente una freccia a lui e all'ancella di una signora importante, che da un paio di mesi gli faceva gli occhi dolci.  Lo so, lo so, ciò che vi ho detto prima sulle anime gemelle è importante, ma infatti è una freccia che provoca un innamoramento temporaneo, giusto il tempo di permettermi di capire ciò che è andato storto con Daphne. Una volta tolto il 'problema Arthur' continuo ad osservare la vita della giovane donna.

Una sera, mentre rientrava a casa, un gruppo di uomini le si avvicina. Lei inizia a camminare più veloce ma uno di questi la prende per un braccio e la tiene stretta, mentre gli altri due iniziano a toccarla e le prendono la borsetta.  In quel momento ho avuto paura io stesso per lei, e la guardavo impotente senza sapere quale tra gli Dei potesse venire in suo aiuto.    Improvvisamente da un vicolo sbucò fuori un uomo, che iniziò ad urlare e a correrle incontro. Con una forza disumana riuscì a prendere a pugni due degli uomini e a liberare Daphne. I due finirono per terra, malconci mentre un altro scappò.

𝑀𝒾  𝓅𝓇𝑒𝓈𝑒𝓃𝓉𝑜  𝓈𝑜𝓃𝑜  𝒞𝓊𝓅𝒾𝒹𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora