Safe!

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Le ore passarono inesorabili ed Isobel continuava a riposare e stare tranquilla nella stanza in cui era stata portata, come da consiglio della Ginecologa, ed Omar le teneva compagnia.
"Vai pure... Trova notizie di Maggie..."
"Prima, quando sono andata a prenderti unaranciata fresca, ho visto un infermiere e gli ho chiesto di portarci qui notizie riguardanti Maggie..."
Isobel chiuse gli occhi e sospirò "Va, bene... Ma la preoccupazione mi uccide!"
Ma, prima che Omar potesse dire qualcosa, arrivarono Scola, Tiffany, Kirsten e Jubal "Abbiamo preso i responsabili della sparatoria... Sono i componenti di due bande rivali."
"Sono stati accusati e messi dietro le sbarre!" Disse Kirsten.
"Bene... Questa è una bella notizia!" Rispose Isobel.
"Tu come stai?" Chiese Jubal "E Maggie?"
Isobel sospirò "Io sto bene... Ma di Maggie non si sa ancora nulla."
I quattro chinarono il capo e rimasero lì ad aspettare con Isobel e Omar ma, dopo qualche minuto, arrivò il dottor Karsen "I colleghi dell'Agente Speciale Bell?" Chiese l'uomo.
"Come sta??" Domandò subito Isobel, mettendosi seduta di scatto.
"Ferma, non fare sforzi." Disse Tiffany.
"La vostra collega sta bene, nonostante l'emorragia interna, che siamo riusciti a contenere. Ha superato bene l'intervento e dovrà solo stare molto a riposo!"
"Possiamo vederla?"
"Certo, ma senza affaticarla." Sorrise l'uomo "Quando sarà pronta vi farò chiamare e faccio venire qui un'infermiera che possa aiutarla."
Isobel annuì, con gli occhi lucidi, mentre gli altri colleghi si abbracciavano felici "Visto? Ce l'ha fatta!" Disse Omar e l'Omega si limitò ad annuire, felice per la notizia appena ricevuta.
Dopo qualche minuto arrivò un'infermiera, che tolse la flebo ad Isobel e le provó la pressione "Bene, può alzarsi... Ma faccia piano!"
La mora annuì, poi, controllata da Omar e dagli altri colleghi, si diresse verso la stanza in cui era stata portata Maggie, nella quale si trovava il dottor Karsen "Va tutto bene?"
"Si..." Rispose l'infermiera "È normale routine. Controlla le ferite post operatorie..."
Tutti annuirono, poi il medico ed un infermiere uscirono dalla stanza "Prego... Andate pure!"
Lì i nostri videro Maggie attaccata ad alcuni macchinari per le funzioni vitali, affinché stesse monitorata.
"Ehi..."
La flebile voce di Maggie raggiunse le orecchie dei colleghi, che le si avvicinarono subito.
Omar e Jubal le diedero una vigorosa, si poteva dire, stretta di mano, Kirsten e Tiffany abbracciarono Maggie, cercando di non farle male ed Isobel era indietro, con gli occhi pieni di lacrime "Noi andiamo a prendere un bel caffè e, intanto, informiamo Dana e gli Analisti!" Disse Jubal e, assieme agli altri, lasciò la stanza.
Isobel e Maggie erano rimaste sole, così l'Omega si sedette sulla seggiola accanto al lettino "S-Stai bene?"
"Io si... Ma non fare più una cosa del genere! Non sai che paura ho avuto... È una cosa che non avrei superato se tu..."
"I-Io sono viva..."
"Non farlo più!"
"T-Ti s-sarebbe importato? Dopotutto s-sono solo una sottoposta..."
"Non è vero! Tu, così come gli altri, siete di più, per me."
"Capisco..." Rispose Maggie, con disappunto, allungando la mano per sfiorare il ventre della mora "Dovresti andare a casa a riposare..."
"Voglio restare qui con te!"
Maggie prese un respiro profondo e la fissò "Tu... T-Tu mi piaci... Ma... N-Non credo possa funzionare..."
"Maggie..."
"T-Ti prego... Vai a casa."
Ed Isobel, seppur con grande dispiacere, se ne andò.

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