ciliegie

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respiro leggera
sulla pianura del tuo collo.
ti abbraccio da dietro,
rotolo sul tuo prato verde.
di tanto in tanto
un albero di ciliegie
blocca il mio andare.
le colgo,
mi ricordano un'infanzia limpida
quando poste sull'orecchio attento
divenivano orecchini di perle.
le mordo,
ecco l'adolescenza provocante
come vento violento
che spazza via l'innocenza passata.
il loro sapore
mi rende dipendente.
le labbra circondano
il frutto proibito,
non più mela
come tradizione impone.
qualche goccia arrogante
di succo saporito
sfugge dalle mie labbra
per percorrere lentamente
il mio corpo febbricitante di desiderio.
esitano sulle colline del mio petto,
brividi nascono sulla mia schiena
naturali
come sole sorge all'aurora.
mi osservi
come raro paesaggio
per potermi ridipingere
come quadro realista
nella tua mente.
un velo di consapevolezza
fa da sipario voluttuario.
ultroneo
separa gli occhi tuoi bramosi e spettatori
dal corpo mio smanioso e protagonista.
ogni luogo può diventare
palco del nostro desiderio.

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