specchio

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ti lapidavano senza redimersi,
sentivi il dolore dell'impatto
il calore della rabbia
il gelo dell'impotenza.
eri lì, in quella piazza di gente
volti conosciuti e volti ignoti
si susseguono ora in diapositive di ricordi.
rimembri luoghi spaventosi,
ti pareva di essere all'inferno
piccola com'eri
costretta all'eterna dannazione
di non riuscire ad osservare il proprio corpo.
seppur cresciuta avessi imparato ad amarti
era un solo ricordo a farti lacrimare
come se non fossi mai cambiata
e ti trovassi, spaventata
di nuovo in quella piazza,
ancora in quella sala d'attesa,
nuovamente davanti a quello specchio censore.

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