Nella grande città di Noldon c'è una grossa disparità di classi sociali: nei bassifondi della città ci sono molte baraccopoli, formate da case ammassate qua e la, ricavate in edifici ormai mezzi distrutti e in roulotte parcheggiate in mezzo alle strade, le persone che vivono qui non sanno se saranno in grado di superare la giornata e per guadagnare qualche soldo rubano o mendicano; allo stesso tempo in una parte della città tutte le persone vivono nello sfarzo e molti sono ricchi imprenditori o dirigenti di banche, questi individui vivono in grandi ville tutte munite di immensi giardini e grandi piscine. Nella parte ricca della città in una enorme villa bianca, con un tetto di tegole viola, grosse finestre su tutti i lati e circondata da folti cespugli di ortensie, vive la famiglia Taiyokara: due coniugi ricchi sfondati con interi armadi ricolmi di vestiti, esclusivamente bianchi, e possessori della banca più prestigiosa della città. I due hanno un figlio, Yami, un bambino con corti capelli nero pece e gli occhi anch'essi di un nero così scuro che non si possono distinguere le pupille dalle iridi. Il bambino, sin dalla infanzia, non ha mai amato lo sfarzo e, anche se i suoi genitori non gli hanno mai fatto mancare nulla, avrebbe preferito ricevere più amore da loro piuttosto che avere una camera tutta sua e ricolma di ogni tipo di giocattolo. Yami viveva in uno stato di perenne tristezza; avrebbe tanto voluto avere degli amici, ma i suoi genitori non lo facevano mai uscire di casa, probabilmente per paura che venisse usato come ostaggio con un riscatto in denaro. Non facendolo mai uscire di casa, i suoi genitori avevano assunto per lui i migliori insegnanti privati della città, ma nonostante ciò il piccolo Yami non imparava ciò che i professori cercavano di spiegarli con così tanta costanza. Con molte probabilità il bambino avrebbe appreso molte più conoscenze se i genitori lo avessero mandato in una scuola normale, con degli amici con cui farlo divertire, mentre in questo stato di costante clausura il povero Yami non provava altro che perenne tristezza. Al contrario di come si potrebbe pensare Yami era intelligente, ma avrebbe tanto voluto crescere come ogni bambino qualunque, senza genitori che lo obbligavano a restare in casa, l'unico motivo per cui non riusciva ad imparare qualcosa era che non aveva una motivazione valida per farlo. Aveva più volte pensato di scappare di casa per vivere una vita come tutti, provare emozioni forti come paura, gioia o rabbia, siccome in casa sua sentiva solo tristezza e si odiava per non riuscire a fare qualcosa per cambiare questa condizione, provando solo rimpianti in un circolo vizioso. I genitori vedendolo così avvilito continuavano a riempirlo di doni, ma effettivamente il piccolo non aveva mai desiderato nulla, possedendo già tutto; e pensare che sarebbe bastato loro stare più vicini al bambino e volergli bene per farlo stare meglio. I due coniugi Taiyokara avevano anche chiamato molti medici, ma questi non avevano potuto fare assolutamente nulla per "guarire" le emozioni del bambino.
Crescendo Yami scoprì l'unica cosa che desiderava davvero, ma che non avrebbe mai potuto avere, la libertà! La libertà di girare il mondo, la libertà di scegliere il suo futuro, la libertà di trovare ciò che gli piacesse davvero. Ad otto anni provò per la prima volta a parlare coi genitori della sua tristezza, del suo desiderio di uscire ma loro non fecero nulla, anzi si convinsero che fosse una fase di ribellione e decisero di diminuire ulteriormente i contatti del bambino col mondo, per convincerlo che si poteva vivere felicemente nelle mura di casa con tutto il necessario e continuare a vivere di rendita. Yami, chiuso tra le mura della sua camera, capì che con il suo fisico gracile non sarebbe mai potuto fuggire dalla enorme villa della famiglia Taiyokara, costruita a prova di ladro e inespugnabile, con una cinque guardie all'unico ingresso della casa. Giunse alla conclusione che in questa vita sarebbe stato solo una marionetta dei genitori ed una volta morti non avrebbe potuto fa altro che continuare ciò che loro avevano iniziato, bloccato quindi in una vita che non gli apparteneva, prese così una importante decisione, se non avesse potuto vivere altro che tristezza in questa vita, avrebbe preferito non continuare a viverla.
I genitori capendo le tristi condizioni del figlio non avrebbero mai lasciato che quest'ultimo si portasse via la vita e gli davano solo forchette di plastica, la camera del bambino non aveva nemmeno un angolo che non fosse protetto da spugna, il pavimento, le pareti e persino i mobili erano inutilizzabili per auto lesionarsi. Yami però non era certamente stupido, aveva una grande inventiva e così una sera dopo che i genitori gli avevano augurato la buonanotte il piccolo bambino di dieci anni si alzò di soppiatto dal letto e nella penombra camminò verso la porta, chiudendola a chiave, poi si avvicinò alla finestra la aprì e guardo di sotto, la distanza era misera, provò allora a rompere la finestra per ferirsi con le schegge di vetro ma notò che si trattava di vetro antiproiettile e quindi impossibile da distruggere per lui. Ad un occhio non attento il piano di Yami sembrerebbe ormai fallito, ma il piccolo non si dette per vinto e con le coperte creò un fantoccio che nel buio di quella notte illuminata solo dalla luna poteva essere scambiato per un uomo e poi chiamò le guardie dell'ingresso in camera sua grazie ad un telecomando fornitogli dai genitori. Arrivò una guardia che riconoscendo nelle due figure un bambino e un uomo sparò alla figura più alta, ma che in quel caso si trattava di Yami in piedi su una sedia, il colpo di pistola svegliò tutte le persone nell'edificio, si sentì un rumore di passi risuonare per tutta la villa, la porta che risultava bloccata venne sfondata a calci e la luce della camera fu accesa, nessuna descrizione potrebbe mai essere comparata alle sgomente facce atterrite che si affacciarono nella camera dipinta di blu del bambino, urla atterrite di tutta la servitù e dei coniugi svegliarono tutto il vicinato. Tutto ciò accadde in meno di dieci secondi. La guardia quando vide ciò che aveva combinato scappò, probabilmente per non ricadere nella furia vendicativa dei genitori del piccolo Yami.
Le persone che entrarono in quella camera blu piena zeppa di giocattoli videro uno spettacolo raccapricciante, a terra, di fianco ad un cumulo di coperte, era steso sorridente, un gracile bambino con un foro nella pancia, il sangue era sparso ovunque nella stanza, ricopriva il pavimento, le pareti e perfino il soffitto ne era imbrattato. Orsacchiotti e macchinine che erano ancora disposti perfettamente sul letto e sulla scrivania avevano chiazze di sangue che li facevano sembrare eccessivamente inquietanti. Sul tappeto rosso scuro, che fino a poco prima era di un blu accesso, c'era steso Yami, il gracile bambino era steso a terra con un leggero sorriso sul volto, i profondi occhi neri fissavano ancora aperti il soffitto e i capelli neri del bimbo avevano preso una leggera tonalità rossiccia.
Lentamente la signora Sara Tayokara si avvicinò al corpo del figlio sporcandosi la vestaglia bianca, e con delicatezza sfiorò il polso del piccolo percependo un leggero battito del cuore, si girò di scatto verso il marito con un occhiata perforante e quest' ultimo capì immediatamente ed avvertì il maggiordomo di avvisare il medico privato della famiglia che il figlio era in grave pericolo, ma ancora vivo! Dopo questo leggero imprevisto i due coniugi ripresero la loro solita compostezza e stettero per tutto il resto della notte al capezzale del figlio.
Il giovane Yami, di debole costituzione, non si lasciò morire, resistette fino a che non tornò in buone condizioni e, dopo alcune settimane, riprese a vivere una vita normale. In molti tra la servitù si chiesero cosa fosse cambiato nella testa del ragazzino dopo quell'avvenimento che lo aveva cambiato a tal punto di decidere di continuare a vivere; ci potrebbero essere molteplici risposte come quella che sia stato il cambiamento nel volto dei due genitori che, anche se per pochi attimi, avevano davvero temuto di perdere il figlio e avessero così dimostrato il loro amore, ma la risposta più gettonata tra le chiacchiere che giravano tra la servitù fu quella che il bambino scoprì, dopo quell'avvenimento, una emozione che non aveva mai provato, un'emozione che gli aveva infuso voglia di vivere; aveva ricevuto una scarica di adrenalina che gli aveva fatto riscoprire un senso nel continuare a vivere: vivere per emozionarsi, vivere per sfiorare la morte, vivere per rischiare, vivere per provare di nuovo la sensazione che il suo tempo stava per finire, vivere per quella scarica di adrenalina.
I genitori del ragazzino insabbiarono grazie al denaro l'avvenimento accaduto e per mesi cercarono di trovare la guardia che aveva rischiato di uccidere loro figlio, ma quell'uomo sembrava scomparso nel nulla, così i ricchi coniugi Toiyokara decisero di uccidere tutti i parenti della guardia, sterminarono l'intera famiglia dell'uomo, non provando pietà nei confronti di bambini innocenti, riuscirono a nascondere i loro misfatti dietro la loro montagna di soldi e nessuno, nemmeno Yami, seppe mai nulla di ciò che i due avevano compiuto.
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Amore rosso sangue - Aconito e Crisantemo
Romance⚠️STORIA INCOMPLETA E VECCHIA.⚠️ ⚠️DEVE ANCORA ESSERE REVISIONATA E CONCLUSA⚠️ Due ragazzi, Hikari e Yami, con vite apparentemente separate, si incontreranno per un caso del destino e dovranno combattere insieme per vivere le vite che hanno sempre v...