Capitolo 5: MONOTONIA

32 2 2
                                    


Yami aprì gli occhi, era sdraiato nel suo letto, erano le sette di mattina e una leggera luce filtrava tra le tapparelle chiuse, illuminando fiocamente la stanza con le pareti blu. Affaticato, il ragazzo, si mise seduto e chiamò la governante con la campanella posta sul comodino alla sinistra del letto. In meno di cinque minuti la vecchia badante arrivò con la colazione per il ragazzo, entrò nella stanza e gli porse il vassoio con il tè e i biscotti e con un piccolo inchino si allontanò tornando ai lavori domestici. Yami mangiò da solo nella sua stanza, si lavò e si vestì in fretta, mise in spalla la cartella preparata la sera precedente e uscì dalla sua camera nella quale entrarono le domestiche per ripulire e si avviò verso l'uscita della casa. I due coniugi Taiyokara fermarono il quindicenne nella sua corsa verso l'uscita, la madre si avvicinò timidamente e gli sistemò il colletto della camicia che era totalmente disordinato, poi si rimise al fianco del marito. I due salutarono il ragazzo con una pacca sulla spalla, così Yami si poté allontanare e con un espressione visibilmente scocciata uscì di casa e si chiuse la porta alle spalle; i due coniugi rimasero lì a guardare la porta richiudersi senza nemmeno un saluto da parte del figlio. Appena il figlio scomparve dalla loro vista Rufus Taiyokara tornò a sedersi leggendo i dati della borsa sul giornale e con lui anche la moglie Sara, guardando verso il basso con espressione malinconica si sedette sul divano bianco.

Una volta uscito Yami fu raggiunto come da consuetudine dalle sue guardie del corpo, due muscolosi uomini allenati che ogni giorno lo seguivano ovunque lui andasse; i due lo portarono fino ad una delle molte limousine della famiglia Taiyokara e, dopo averlo fatto accomodare, salirono anche loro nei posti anteriori. Il viaggio verso scuola durò almeno mezzora e una volta sceso dall'automobile il ragazzo si ritrovò come ogni giorno sotto gli occhi di tutti: ogni ragazzo lo guardava, sia per come era vestito, sia per l'auto da cui era sceso e anche per le sue origini, la famiglia Taiyokara, la famiglia più ricca e rinomata di tutta Noldon. Il quindicenne cercò inutilmente di passare inosservato tra la folla di ragazzi, seguito dalle sue due guardie del corpo. Arrivato in classe si sedette al suo banco, situato lontano rispetto agli altri ragazzi nella prima fila; le due guardie si misero una davanti alla porta e l'altra al suo fianco. Durante la lezione Yami prendeva appunti svogliatamente, pensando tristemente a quella noiosa vita che era costretto a vivere. I suoi genitori sette anni prima avevano accettato di mandarlo ad una scuola normale e fargli vivere una vita apparentemente ordinaria ma la sua vita continuava ad essere completamente controllata dai due: non aveva amici, né a scuola né ad atletica, sport che praticava tre pomeriggi a settimana, non poteva muoversi senza avere i due muscolosi uomini che lo seguivano ovunque lui andasse, per tutto il giorno e i due coniugi Taiyokara continuavano a volerlo come erede del loro patrimonio e della loro banca nonostante il ragazzo avesse detto loro più di una volta che non voleva che quello fosse il suo futuro. Dopo quella notte di sette anni prima, quando Yami ad otto anni aveva tentato di suicidarsi qualcosa in lui era cambiato, ma non solo dentro di lui, anche la sua vita era cambiata: i suoi genitori preoccupati per la salute del ragazzo avevano accettato delle sue richieste tra cui quella di poter uscire di casa e andare in una scuola normale, ma con l'obbligo di essere sempre seguito dalle due guardie del corpo; anche se ora il ragazzo era libero dalla sua prigionia nella casa Taiyokara era ancora infelice, siccome pur uscendo non poteva avere amici per colpa delle rigide regole impostegli dai genitori.

Finite le cinque ora di lezione i ragazzi uscirono da scuola, in accordo con delle richieste fatte alla preside da parte dei coniugi Taiyokara, Yami uscì per primo accompagnato dalle due guardie per non rischiare di imbattersi in troppa gente e rischiare che il quindicenne si facesse male o addirittura venisse rapito per ricevere un riscatto. Salì nuovamente insieme alle due guardie del corpo sulla limousine e i tre, come ogni giorno, si diressero verso un ristorante di prima classe nel centro di Noldon. Una volta arrivati sistemarono l'automobile nell'enorme parcheggio e, saltando la coda entrarono nel ristorante: un edificio che si estendeva in altezza e spiccava tra tutti i grattacieli della grandissima città. L'edificio era completamente in vesto e i tavoli ai piani più alti erano i più richiesti e costosi. Yami e i due uomini entrarono nel locale e si sedettero nel solito posto dedicato a loro all'ultimo piano, come ogni giorno furono serviti loro piatti molto costosi. Dopo aver finito il pranzo Yami e le due guardie uscirono dall'edificio e tornarono alla limousine. Il ragazzo si sentiva solo e triste, come sempre: anche se aveva il diritto di uscire e di girare in città era come legato alle guardie, non poteva davvero fare ciò che voleva, non poteva parlare con chi voleva, anzi non poteva parlare proprio con nessuno, non poteva avere amici e non poteva stare nemmeno per un istante senza le due guardie del corpo tranne che in casa. I due coniugi Taiyokara tentavano di proteggerlo in ogni modo per far si che Yami diventasse il loro successore, ma in questo modo stavano nuovamente commettendo l'errore di rinchiudere lo spirito libero del ragazzo, come era già accaduto sette anni prima.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 25, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Amore rosso sangue - Aconito e CrisantemoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora