Time to work!

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Quella sera, Louis non aveva la minima voglia di lavorare. Il che non era strano - ultimamente il ragazzo era sempre più stanco, sempre più svogliato e sempre più demoralizzato - ma oggi la voglia di non presentarsi a lavoro era più forte del solito. E forse il fatto che non potesse dire "Mi dispiace ma per stasera dovrai trovare un altro pole dancer" al suo capo rendeva il desiderio di farlo ancor più forte. Tuttavia, con nessun pole dancer disponibile, mandare un messaggio simile sarebbe stato da veri stronzi. E anche se Louis era uno stronzo, non lo era così tanto da mettere nella merda i suoi colleghi.

E fu proprio per quel motivo che anche quella sera, Louis si presentò a lavoro..

«Ciao, Micky.»
Il ragazzo si affiancò al muro, oltrepassando la stripper che stava passando. Quest'ultima sorrise e lo salutò con un cenno della mano. Louis non ricambiò il sorriso e continuò a camminare, facendo sgommare le sue snickers contro il pavimento di cemento.

«Ciao, Stella.»
La ballerina ricambiò il saluto e si spostò, permettendo al ragazzo di poter aprire la porta nera etichettata con "staff". Il ragazzo si richiuse la porta alle spalle e riprese a camminare.

«Ciao, Courtney.»
Louis si mise di lato e permise alla spogliarellista di uscire dai camerini. Questa, una giovane ragazza bionda, lo salutò con un bellissimo sorriso. Louis la ignorò ed entrò dentro al camerino, diretto alla sua postazione.

"Gesù di Dio, pur essendo ragazze puzzano come scaricatori di porto" pensò e lasciò cadere il suo borsone sopra il tavolo della sua toilette. L'odore di sudore era la prima cosa che aveva colpito il ragazzo non appena era entrato dentro lo spogliatoio; e per l'esperienza di Louis, l'odore di sudore era sia una cosa positiva che negativa, tutto dipendeva dal ruolo che svolgevi. Perché, in generale, l'odore di sudore significava lavorare tanto ma anche guadagnare tanto. Il che, in altri termini, sarebbe stato un bene per Louis, perché più lavoro significava più soldi e in serate come quelle, fare tanti soldi era molto semplice... ma non lo era quando si doveva ballare solo in privé e in stanzette anguste colme di uomini eccitati o donne impazzite. Questi, infatti, non erano soliti lasciare una gran quantità di soldi agli spogliarellisti.

"Accidenti a me e a quando ho accettato quella dannata richiesta" Il ragazzo sospirò e si lasciò cadere alla sua postazione, ignorando il piccolo lamento che emettevano le sue tasche che già avvertivano la mancanza di denaro. Tirò il borsone a sé e lo aprí, tirando fuori il costume per quella sera e la borsa del trucco. Il ragazzo non aveva portato niente di speciale per quella sera e tanto meno niente di diverso rispetto alle sere precedenti - costume di scena, scarpe, profumi, acqua, trucco, asciugamani, cibo e sigarette erano riposte con cura dentro la borsa - eppure aveva la strana sensazione di aver dimenticato qualcosa. Qualcosa che era sicuro che non gli sarebbe venuta in mente finché non ne avrebbe avuto bisogno. Fu per quello che il liscio lasciò perdere e iniziò a spogliarsi. "Spero solo di trovare clienti ubriachi che mi riempiano di soldi.."

Louis fu abbastanza veloce nel cambiarsi. D'altronde, non faceva ancora così freddo negli spogliatoi e poteva permettersi di indossare solo un maglione e un paio jeans strappati con delle sneakers rosee ai piedi. Pur essendo quasi ottobre, l'autunno freddo e gelido non era ancora arrivato e Louis era felice di poter tenere nascosti ancora per un po' i suoi odiosissimi maglioni enormi e gli scaldamuscoli che portava per evitare che qualche dannato crampo lo colpisse poco prima del turno. Erano indumenti imbarazzanti - di una bruttezza unica, a dire il vero - ma erano comodi e più di una volta si era ritrovato a prestarli a qualche ragazza del club... e a riprenderseli con la forza, inscenando litigate che avevano fatto tremare anche i muri.

Louis sobbalzò quando sentì la campanella dello spogliatoio suonare e le lanciò uno sguardo. Era la sua ora: doveva entrare in turno! Il ragazzo si affrettò ad allacciarsi gli stivali di cuoio. Alla fine aveva optato per un outfit abbastanza semplice: dei tacchi di cuoio che si chiudevano come stivali e dell'intimo a mutandine bianche. All'ultimo momento, Louis vi aggiunse una giarrettiera rosa che strinse sulla coscia: gli sarebbe tornata utile per reggere i soldi delle mance. Alla fine fine quell'outfit era qualcosa di semplice e carino che, con quel poco di trucco che aveva, rendeva l'insieme carino e adorabile; per il privé, invece, Louis si sarebbe dovuto cambiare nuovamente ma dato che non ne aveva affatto voglia, si sarebbe semplicemente truccato in modo diverso. Del resto, anche il trucco era importante in quel lavoro e Louis sapeva usarlo bene... per sua fortuna.

"Merda, devo andare" pensò e si affrettò a spruzzare un po' di profumo sul collo prima di scappare in sala. Con tutti quei clienti che c'erano, Louis voleva fare qualche soldo prima di fare il suo privé. Doveva approfittarne, prima che fosse troppo tardi per lui.

Quello che però Louis non sapeva, era che dall'altra parte della città, un uomo dai capelli folti e ricci e dagli occhi verdi era appena salito nella sua macchina, con i suoi colleghi, diretto a quel locale..

I'm so pretty and he like that - Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora