Capitolo 2

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Yes i hate you,

you left me,

but I never stopped thinking about you

not even for a day.

(SUGA, SPRING DAY)

I giorni a seguire, al Winsgars conobbi tutto lo staff, compreso il cantante che si esibiva quando io non c'ero e con il quale iniziai a legare molto. Trascorso il primo mese tutto sembrava andare liscio, la mia felicità nell'esibirmi non diminuiva certamente ed il resoconto personale cresceva ogni giorno di più, così come la mia fama. Quando i clienti arrivavano mi salutavano, come se mi conoscessero da una vita, come se cantassi da sempre lì. Scoprii che avevo iniziato ad avere dei Fan, certo, era un gruppo ristretto di persone però per me era abbastanza da farmi sentire fiero. 

Matt iniziò ad organizzare serate a tema, durante le quali io ero la star principale. Cantavo dal Jazz, alla musica leggera al kpop. Certo, avevo molto lavoro da fare ancora ma non mi lamentavo, con l'aiuto di Watt tutto si poteva fare. 

La seconda settimana di Giugno, ricordo fosse Giovedì, il proprietario mi convocò, insieme a tutta la band nel suo ufficio. Non ci diede nemmeno il tempo di posare le nostre cose. Ci guardò tutti con un'aria seria e l'ansia che si respirava non sembrava promettere nulla di buono. 

-Allora, partiamo dal fatto che io sono immensamente fiero di voi ragazzi, avete lavorato benissimo ed avete integrato Daniel totalmente. - Le parole di Mattew mi scaldarono il cuore, era vero, i ragazzi avevano fatto un buon lavoro con me, mi sentivo parte di una famiglia finalmente. 

-Seconda cosa: il mese prossimo avremo dei clienti importantissimi, sono sette di loro, non posso dirvi né chi sono né cosa faranno qua, posso semplicemente dirvi che amano la musica tranquilla.- Ci spiegò che anche loro come quel Lee No del mese scorso erano coreani e che erano in vacanza in Thailandia. Tutto il locale si stava preparando all'evento e nonostante si trattasse di semplice intrattenimento sembrava che si stessero preparando per l'arrivo della regina Elisabetta. 

All'inizio non compresi tutto quel trambusto, non capivo per quale motivo avrebbero dovuto rinnovare totalmente il locale per l'arrivo di quelle sette persone, né per quale assurdo motivo ogni giorno c'erano decine e decine di persone appostate fuori dal locale con telefoni e telecamere a riprendere tutto quello che stavamo facendo. Mi sentivo leggermente a disagio ogni volta ma Mattew ci aveva assicurato che non ci avrebbero fatto nulla. 

Passarono così le altre due settimane di Giugno, tra me che mi esaurivo ogni santa volta che dovevo andare a lavoro e Watt che se la rideva. 

-Forse sono lì per te, che ne sai che non sei diventato virale?- L'unico motivo per cui sarei potuto diventare virale era per una figura di merda ed ero stato davvero meticoloso nel non farne.

-Certo come no...- Dissi sorridendo. Watt continuava a prendersi gioco di me nel tentativo di farmi svagare con la testa ed io, nonostante il leggero fastidio delle sue battutacce, mi sentivo fortunato ad averlo come amico. Iniziai a lavorare a nuovi pezzi per "il grande evento" ed ogni volta che uno era pronto lo facevo ascoltare a Watt, lui era molto professionale, sapeva dirmi cosa avevo fatto bene e cosa no, dove avevo sbagliato e dove dovevo correggere.

Avevamo studiato entrambi musica e composizione, anche per quel motivo ci trasferimmo a Bangkok anni prima, ma, mentre io mi fermai lì, lui proseguì anche con gli studi da producer, con il sogno di aprirsi uno studio di registrazione un giorno. Avrei davvero voluto aiutarlo ma aveva categoricamente rifiutato l'offerta giustificandosi con il fatto che aveva campato sulle mie spalle per troppo tempo e che per aprire lo studio avrebbe dovuto sudare per realizzare qualcosa con i suoi stessi sforzi.  All'inizio mi sentii offeso, la presi sul personale e di fatti litigammo spesso su questo argomento ma dopo una chiacchierata con mamma mi resi conto che sarei sembrato egoista nel infrangere il suo sogno quindi un giorno preparai una bella cenetta e aspettai che tornasse a casa. Quando finalmente ci sedemmo a tavola, per un primo momento nessuno di noi spicciò parola, ci guardammo negli occhi e per noi bastò quello. Comprendemmo cosa l'altro voleva dire solo dallo sguardo. Da quella sera non tornammo più sull'argomento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 10, 2023 ⏰

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