Parte 4

1.2K 53 71
                                    


Questo capitolo contiene SMUT 🔞
Io vi ho avvertito!!

***

"Lo sai che non riuscirò a trattenermi vero?" Più chiaro e conciso di così non si poteva neppure immaginare.

"Lo so, é per quello che te lo dico, lo voglio anche io quanto te" Levi guardò in basso mentre esprimeva quel pensiero, o meglio, quella che poteva definirsi come una prima ammissione di resa.

Un battito di ciglia, un millesimo di secondo era passato prima che il più grande gli si avventasse addosso con più foga di prima, riprendendo a baciarsi senza più preoccuparsi delle conseguenze.

Levi gli aveva levato il maglione e la cravatta in un colpo solo, la camicia era stata aperta senza la curanza di slacciare i bottoni, alcuni dei quali finirono sparsi per tutto il pavimento.

Lo stesso aveva fatto il biondo, non vi erano stati intoppi, ne cerniere che si inceppavano o bottoni che intralciassero il percorso altrui.

Sembrava che le mani grosse e salde che ora gli stringevano le natiche con forza, fossero fatte apposta per lui. Plasmate a sua misura.

Lo aveva spogliato nudo nel giro di qualche secondo e il moro ansante, senza più la preoccupazione di apparire un debole, si era fatto manipolare come una bambola sotto l'effetto di una droga. Solo che la droga in questione erano i baci, le lappate curiose sul collo, i graffi sulla schiena, i modi di fare cavallereschi sempre attenti a non fargli troppo male.

"Sei proprio bello" poi aveva aggiunto guardando negli occhi mentre con la lingua andava a stuzzicare il lobo dell'orecchio.

E Levi si era sciolto come neve al sole, gli aveva slacciato la cintura dei pantaloni seguita subito dopo dagli stessi, cominciando a lappare e succhiare quel ben di Dio che si stava ingrossando sempre più all'interno dei suoi boxer.

"Sei bello anche tu" la seconda ammissione arrivò quando in un colpo solo gli abbassò i boxer lasciando anch'esso nudo, spogliato da ogni indumento.

Era bello si, sotto quegli abiti formali che non facevano risaltare la sua figura, ma ora, nudo davanti al suo cospetto lo era ancor di più, alto, massiccio, imponente rispetto al suo corpo minuto e delicato.

"Ti voglio" La terza ammissione, quella fatale.

Aveva preso a succhiare il suo membro subito dopo quell'ammissione, non aveva aspettato che l'altro gli desse il permesso, troppa vergogna ora gli stava annebbiando la mente.

"Oh cazzo.." arrivò troppo tardi l'avviso di spostarsi, gli venne su parte del viso e della bocca.

"Ti chiedo scusa, non volevo, solitamente riesco a controllarmi ma stavolta.." soffiò il biondo, in piedi in fronte a lui, ancora in preda all'orgasmo appena avuto.

"Non sapevo dicessi parolacce mentre fai sesso" disse il più piccolo mentre cercava dei fazzoletti per poter ripulire quel disastro.

"Ora é il tuo turno, girati" Levi si appoggiò alla poltrona proprio in fianco a lui, la schiena rivolta verso l'alto, il sedere oscenamente proteso all'infuori.

Sentì il rumore osceno di saliva e poi un dito inserirsi dentro di sé senza troppe cerimonie.

"Se mi fai sporcare la poltrona, ti ammazzo!"

"Vedo che siamo chiacchieroni mentre scopiamo" sussurrò mellifluo il biondo all'orecchio dell'altro, lappandoglielo subito dopo.

"Stai zitto tu..ahhhhh" un secondo e un terzo dito erano stati inseriti e per Levi, non solo fu godimento puro, ma si sentì la testa leggera come mai prima di allora.

"Ti devo preparare bene, altrimenti ti farò male" gli sussurrò nuovamente all'orecchio facendolo rabbrividire.

"Muoviti! Muoviti a mettermelo dentro o giuro che-"

"Giuri che cosa mhh? - sfilò le dita e si posizionò sulla sua apertura - Mi perdonerai se non ho con me un preservativo" e dopo quella frase con un colpo secco, lo penetrò.

Levi urlò prima dal dolore e subito dopo dal piacere.
Provò così tanto piacere in vita sua che ad un certo punto credette che si stesse per rompere in due da quanta foga ci stesse mettendo l'altro. Era grosso, troppo. Lo stava letteralmente distruggendo, il godimento di entrambi però aveva raggiunto apici incolmabili, Erwin grugniva, ansimava, imprecava, Levi invece sembrava in paradiso, gli occhi riversi, una scia di saliva gli percorreva il lato del labbro, le mani a stringere il bordo alto della poltrona come se fosse la sua unica ancora di salvezza.

Venirono insieme. Venirono gridando i rispettivi nomi. E in quel momento la poltrona sporca dei loro semi era il problema minore per il più piccolo che crollò nel sonno più profondo.

Il mattino seguente quando si svegliò non lo trovò accanto a sé, il lato del letto in cui aveva dormito il biondo era freddo, al suo posto, un biglietto. Si erano addormentati come sassi e neppure si ricorda come ci fosse arrivato nella camera da letto pulito, profumato e persino rivestito.

- Sono certo ti sia piaciuto molto ieri sera, ti ho portato a letto dopo averti pulito e esserti addormentato. Ti lascio il mio numero nel caso tu voglia contattarmi (cosa che spero farai). Ti aspetto a scuola. Erwin-

Sorrise mentre teneva il biglietto tra le dita, lo aveva sentito alzarsi e donargli il bacio sulla guancia più dolce che si potesse immaginare, ma non aveva voluto fargli capire che era sveglio, non era ancora pronto a fargli capire quanto quella serata, fosse stata piacevole.

***

Qualche ora dopo:

Dallo stipite della porta lo osserva mentre correggeva i suoi ennesimi compiti andati male, "non capisco davvero, non capisco" sussurrava con le mani tra i capelli ormai scompigliati.

"Una tazza di the potrebbe aiutarti a schiarirti le idee" era il suo modo di dirgli che lo avrebbe accettato, che anche quella sera, avrebbe accettato la sua intrusione nella sua bolla di solitudine.
Era il suo modo di dirgli che anche per lui, apatico e scontroso, la serata appena trascorsa era stata in qualche modo importante e questo, come confessione, ad Erwin Smith, bastava e avanzava.

"Si, sono d'accordo" rispose semplicemente, alzandosi apprestandosi ad andarsene.

"Ora esci che devo pulire" il solito tono scontroso.

"Ti aspetto in auto, capitano" gli aveva sussurrato ad un centimetro dall'orecchio, facendogli subito dopo l'occhiolino e dileguandosi tra i corridoi.

Levi arrossì vistosamente, il cuore che martellava incessante nel petto, quei sentimenti lo spaventavano, lo facevano sentire un debole.
Si ripromise che per ora, che per quanto volesse urlare al mondo quanto gli piacesse l'uomo che era appena uscito da quella stanza, non avrebbe permesso loro di prendere il sopravvento sulla sua vita. Non era ancora pronto. Con il tempo e qualche tazza di the, chissà.

Evidentemente, non si era ancora ricordato delle ammissioni della serata precedente, quando lo fece, si maledì mentalmente dandosi ripetutamente dell'idiota.

Fine



Ed infine siamo giunti al finale! Questo capitolo non mi soddisfa pienamente (i famosi dubbi dell'autore 😱) ma ho deciso comunque di pubblicarlo! Fatemi sapere cosa ne pensate! 💕 Vi aspetto per commentarlo con voi ❤️



Would you like a cup of tea?  [ErwinxLevi] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora