Andammo in cucina e mangiammo le più buone polpette al sugo che le mie papille gustative abbiano mai assaggiato. Mentre mangiavamo la madre di Michael ci fece un mucchio di domande, le solite domande che fanno le madri per esempio: come è andata a scuola? Avete avuto verifiche?. Quando finimmo di pranzare tornammo in camera. Sperando che riprese lui l'argomento di cui stavamo parlando prima non dissi nulla, fin quando MIKA si alzò e mise della musica. Non ne avevo mai sentita di questo tipo prima... Lui incominciò a canticchiare a bassa voce dopo un po' decisi di fare io il primo passo. "Allora? Cosa sei?" Mi guardò storto. "Prima stavi dicendo un qualcosa! Finisci la frase!" Spalancò gli occhi, guardò a terra "ehm... No. Cioè... Non è nulla di importante" lo guardai dritto negli occhi. I suoi occhi marroni ed i miei occhi verdi continuavano a fissarsi senza muovere le palpebre. "Io sono un ragazzo..." Disse intimorito e strappando il filo immaginario che teneva i nostri occhi fissi l'uno contro l'altro. "Fino a qui ci ero arrivata" sorrisi per incoraggiarlo "a cui piacciono altri ragazzi." Disse tutto d'un fiato. "Intendi..." Mi interruppe perché sapeva già quello che stavo per dire "Maschi. Si, ragazzi maschi." Sorrisi. "È dolcissimo..." Dissi com le guance rosse "cosa?" Ricambiò il sorriso. "Niente... Ho sempre desiderato conoscere un omosessuale" Risi a bassa voce "hahah" ero felice "l'hai detto a qualcun'altra persona?" Chiesi alzandomi e andando a prendere il bicchiere pieno d'acqua che stava sopra la scrivania "veramente a nessuno" quelle parole mi pietrificarono. Ci conoscevamo da neanche 5 giorni e già pensava che io fossi la persona speciale di cui fidarsi? "E perché proprio a me?" La musica continuava a viaggiare nella stanza "non so quando ti ho conosciuto ho sempre pensato che saremmo stati dei buoni amici...di cui fidarsi. Ma non so..." Diventai tutta rossa. Erano le 2.30 è decisi di ritornare a casa salutai tutti e mi avviai. Ero sull'autobus con le cuffie nelle orecchie quando sentii una voce "ma hai visto quella?" "Ma che poraccia." Mi tolsi le cuffie dalle orecchie per vedere chi pronunciava quelle parole, erano 2 ragazze di un paio di anni più grande di me. Mi fissavano. Dopo poco passarono davanti a me per uscire "ma ti sei vista?" Una voce dietro di me rispose "e tu? No perché hai un brufolo sulla fronte che sembra che stia per esplodere" mi girai. Era mia sorella più grande. Gli sorrisi, una delle due ragazze rispose "ah ah ah, mi fai proprio ridere. WOW ti fai pure proteggere? Complimenti" scesero dall'autobus. Non dissi una parola a mia sorella finché non arrivammo a casa. "Dove sei stata?" Mi chiese "a pranzare con un amico" pronunciai queste parole senza dargli importanza "non dirmi che hai un fidanzato?" "Non ho un fidanzato. E anche se c'è l'avessi non lo verrei a dire a te" "okay,okay... " mi diressi subito in camera mia. Sulla porta della mia camera c'era un biglietto. Non ci credevo.
STAI LEGGENDO
My hero.
FanfictionIo sono Jen. O meglio, jennifer. Un po' di anni fa ho conosciuto un ragazzo. Lui non era un semplice e monotono ragazzo. Lui si faceva chiamare mika. L'ho conosciuto quando lui non era ancora nessuno...almeno per tutto il resto del mondo. Per me è...