Capitolo 3

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Subito dopo scuola mi diressi verso l'autobus. Mi misi le cuffiette nelle orecchie e mi persi nella musica. Dopo circa 5 minuti sentii una pacca sua spalla, mi voltai di scatto strappando le cuffiette dalle orecchie. "Dove scendi?"era Michael, "fra 3 fermate,tu?" "Anche io...devo andare,da una parte" mi rigirai. Non volevo sembrare troppo persuasiva o curiosa. Scesi dall'autobus davanti a me c'era MIKA, che continuava a fissarmi girandosi ogni volta per vedere se lo seguivo. Incominciai a seguirlo veramente. Volevo sapere dove andava il ragazzo con i pantaloni rossi. Lui non disse niente fino a quando si fermò ad un portone "io sono arrivato" non mi fece nessuna domanda del perché lo seguivo. "É casa tua?" Non parlò. Ero imbarazzata"okay...ehm. Scusa. Sono troppo curiosa, io ti ho seguito e... Non lo so." Michael guardò in basso "fa niente. Comunque questa..." Lo interruppi "non lo voglio sapere...sono affari tuoi ed io non mi devo intromettere." Mi guardò negli occhi e disse " scuola di canto" io sorrisi. Ero sbalordita... Non sapevo cantasse, "tu canti?" Risposi sorridendo ancora di più "se vuoi puoi prendermi in giro" "Ma stai scherzando? É una cosa stupenda! Anche a me piace cantare!" Era diventato tutto rosso. "Io devo andare...scusa" disse. Feci cenno di saluto con la mano, e mi diressi verso casa. MIKA era un tipo così strano... Unico.
Il giorno dopo andai a scuola col sorriso stampato in faccia, volevo rincontrare Michael. Durante la ricreazione lo vidi, cercai di avvicinarmi ma lui mi evitò...Dopo la ricreazione tornai al mio banco e John mi accolse con una notizia inaspettata "allora state insieme?" "Chi?" Chiesi preoccupata, "tu e.... Come si chiama quello...Michael!!" "Cosa! No! A me lui non piace!!" "Strano la notizia sta girando dappertutto..." Non potevo crederci. Finalmente avevo trovato qualcuno... E solamente per le bufale che si inventano gli altri tutto doveva andare perso. Le lezioni di grammatica e scienze passarono velocemente, nella seconda ricreazioni mi diressi verso MIKA, che cercava ancora di evitarmi ma lo raggiunsi. "Tutto questo per le cavolate che si inventano gli altri?!!" "Cosa dici?" Sparavo rabbia da tutti i pori "mi stai evitando!" Non rispose... Lo guardavo con gli occhi lucidi. La campanella lo salvò, mi rigirai e corsi in classe.
Mentre mi stavo avviando verso la fermata dell'autobus John mi raggiunse e si affiancò al me, "la devi smettere di difenderlo! È solo uno sfigato!" Quelle parole mi fecero infuriare. "Sarà anche uno sfigato ma una cosa è certa. È più intelligente,simpatico e perfino carino di te! Tu sei solo uno come tutti gli altri! Sai solo giudicare quando ti dovresti guardare allo specchio!" Vedevo John che non guardava me, guardava qualcuno dietro di me, mi girai per vedere chi era. Era Michael, lui sorrise. Uno di quei sorrisi timidi, sentii John dietro di me che disse "mi fate schifo". Ma non mi importava. Presi l'autobus con MIKA che dopo un po' mi sussurrò "grazie..." Non risposi. "Allora...anche a te piace cantare?" Mi disse con voce sicura, "si...ma non sono brava. Non prendo neanche lezioni di canto" "mhh...e perché?" "I miei non se lo possono permettere" in quel preciso momento arrivammo ad un portone ed affermò "questa è casa mia" citofonò stavo per andarmene ma MIKA mi fece una domanda che mi illuminò "non sali?" Io sorrisi. Salimmo fino la porta di casa, casa sua era enorme. "Ciao mamma! C'è jennifer con me!!" Urlò. Dalla cucina uscì una donna molto robusta con il grembiule sporco di sugo "ciao! Io sono la madre di Michael" "salve" risposi timida. Andammo in camera sua. Era tutta colorata ed abbastanza disordinata me era bella. "Non mi hai ancora risposto" dissi sedendomi su una delle due sedie blu che stavano nella stanza, "a cosa?" Sapeva esattamente a cosa mi riferivo, "perché mi hai evitata?". Si sedette anche lui "loro..." Fece una pausa "mi prendono sempre in giro, per tutto. Per come mi vesto, per la mia dislessia... Mancava solo il fatto che qualcuno mi prendesse in giro per chi frequento. Ci saresti andata di mezzo anche tu...e poi io sono..." In quel momento la voce della madre di MIKA interruppe tutto "venite! È pronto il pranzo!" Volevo che MIKA finisse la frase. Ma non successe.

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