closer - capitolo 1

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Mi piace la neve.

Mafuyu era seduto su un mucchio di scatole di cartone, fuori da casa di Uenoyama. Il ragazzo viveva in una strada di periferia, lontana dal traffico e dal rumore della cittadina, in un quartiere tranquillo e silenzioso. Il vicolo era immerso dall'oscurità della sera, che in inverno tendeva ad arrivare molto presto, e i lati della strada erano debolmente illuminati dalla fioca luce di qualche vecchio lampione, che, ormai affaticata, tremolava e lampeggiava. Sacchi dell'immondizia ornavano gli usci delle case e riempivano i marciapiedi, e un silenzio pesante gravava sulle spalle dei pochi passanti.
I fiocchi candidi continuavano imperterriti a posarsi ovunque incessantemente, come se i problemi del ragazzo e della cruda esistenza umana non li sfiorassero nemmeno lontanamente.
Ormai Mafuyu stava aspettando da piu di mezz'ora. Il ragazzo era infreddolito e perso come sempre nei suoi pensieri, che rallentavano la sua esistenza e limitavano i suoi movimenti, come se fossero legati alle sue braccia e alle sue gambe con delle catene e li dovesse trasportare di peso.

Dove sei, Uenoyama-kun?

Ho bisogno di te.

Uenoyama quel pomeriggio era andato, come tutti i giovedì di quel mese, a fare le prove con la band, e ancora una volta Mafuyu aveva deciso di non venire, coprendo il suo disagio con una delle solite scuse che ormai non reggevano più da molto tempo.

"A breve ci sono gli esami di fine semestre"

"Non riesco, il basket prosciuga le mie forze"

"Devo aiutare mamma con le faccende domestiche"

Mafuyu credeva semplicemente che in quelle condizioni avrebbe solo ostacolato la band, ed era l'ultima cosa che avrebbe voluto. Tutti i ragazzi erano così talentuosi, e poi erano nati come una band strumentale suonando senza cantante per molti anni.
Il ragazzo era sicuro che se si fosse assentato per un po' sarebbe stato un beneficio per tutti.
Eppure ora si trovava lì, tremante, davanti alla casa del suo ragazzo, ad aspettare in silenzio. Era l'unica cosa che riusciva a fare, scappare dai problemi.
Andarsene, mollare.
Come aveva fatto dopo la morte di Yuki.
Era un meccanismo di autodifesa, che lo proteggeva da ulteriore dolore, ma che al contempo gli offuscava la vista e la mente, facendolo annegare nei sensi di colpa.
Era un meccanismo di autodifesa, ma soprattutto un meccanismo autolesivo.

Alla fine aveva ceduto, aveva bisogno di lui. Ed è per questo che in quel momento si trovava lì, davanti a casa sua, in mezzo agli scatoloni e all'immondizia, al freddo e al buio. Perchè aveva capito solo quella sera quanto fosse importante per lui Uenoyama, e quanto fosse stato egoista a non voler condividere quello che provava con lui, solo per un mero interesse personale dovuto alla sua introversione. Sapeva di aver bisogno di Uenoyama, come sapeva che Uenoyama aveva bisogno di lui.

Giusto?

Sato sobbalzò all'improvviso. I suoi occhi si aprirono completamente, come se si fosse finalmente svegliato da un sogno durato millenni, le sue pupille si allargarono all'improvviso. Provò ad alzarsi da quel mucchio di scatole, e gemette, perchè la neve e il freddo gli avevano gelato i muscoli.
Alla fine del vialetto si intravedevano i fari di una macchina, che tagliavano l'oscurità della sera ormai inoltrata. Grazie ai fasci di luce Mafuyu riuscì a intravedere il conducente della macchina: un ragazzo poco più grande di lui, biondino e con un taglio degli occhi molto affilato, quasi come quelli di un rapace. Aveva uno sguardo intelligente ma quasi beffardo, e il suo viso appuntito gli donava un'aria particolarmente strafottente.
La macchina si spense, lo sbuffo affaticato della vettura cessò di disturbare il vicinato e il vialetto divenne nuovamente silenzioso.
Delle voci in lontananza cominciarono a discorrere amichevolmente. Mafuyu percepiva qualcosa di familiare in quella parlata cadente e in quei silenzi rimbombanti fra una frase e l'altra, anche se non riusciva a capire cosa i due si stessero dicendo. Dopo quella che gli parve un eternità, la macchina ripartì lungo il vialetto, e finalmente Mafuyu notò la figura di Uenoyama avvicinarsi a casa sua.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 14, 2021 ⏰

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