3.

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L'acqua calda mi rilassava.

Il bagno di Sarah era dieci volte il mio, compresa la vasca da bagno che sembrava una piscina.

Ero strano fare un bagno nella vasca di altri, però dovevo, mi sentivo sporca.

Volevo tornare a casa.

Lasciai che l'acqua mi avvolgesse, scivolai giù trattenendo il fiato. Restai sotto finché non mi fu più possibile. Decisi di uscire, le mani erano diventate rugose, dovevo essere stata parecchio a mollo.

«Belle vorrei farti conoscere gli altri, sbrigati! Ti aspetto giù»

La voce di Sarah mi si presentò ovattata per via della porta.

Uscii avvolta da un accappatoio, Sarah mi aveva lasciato dei vestiti puliti sul letto.

Mi sbrigai ad indossarli, i capelli erano bagnati e così restarono, non avevo tempo per asciugarli, ero decisamente curiosa e anche un po' spaventata.

Mentre scendevo le scale che mi separavano dagli altri, trovai Liam seduto sull'ultimo gradino. Mi fermai ad osservarlo, era ricurvo su se stesso con le mani poggiate sulle gambe, guardava un punto fisso nel vuoto.

Avevo il cuore in gola. Lui, come se mi avesse sentito si girò per fissarmi.

Restammo così a guardarci finché lui mi parlò.

«Belle»

Non risposi, ignorandolo decisi con coraggio di scendere e così feci.

Erano tutti riuniti nel salotto, se non conoscessi la situazione, sembrerebbe una festa di vecchi amici.

«Eccoti qui, vieni siediti»

Sarah mi tirò giù facendomi sedere accanto a lei.

Harry era di fianco a me, al lato opposto di Sarah, sorrideva.

In piedi vicino al camino c'era un ragazzo, la fotocopia di Sarah al maschile. Doveva essere suo fratello.

Altri due ragazzi erano seduti sulle poltrone poste davanti a noi.

«Sono Jason, il fratello gemello di Sarah» disse sorridendo.

«Belle» cercai di ricambiare il meglio possibile.

«Loro sono Michael e Luke» disse Harry mentre mi versava dell'acqua nel bicchiere, prima di porgermelo.

Sarah mi strinse la mano, girandosi verso di me.

«Belle ti ricordi cosa hai visto prima del l'incidete?»

«Intendi il cane che è sbucato dal bosco?»

«Ma sei veramente così stupida?!»

Il ragazzo dagli occhi blu, aveva rivolto lo sguardo verso di me,minaccioso.

«Non c'era nessun cane, ma lupo!» aggiunse quasi urlando mentre si avvicinava, strinsi la mano di Sarah con più forza.

«Smettila Luke!»

«Stanne fuori Sarah, non senti il suo odore? La sua puzza di mater? »

« Non starai dicendo sul serio, lei non può esserlo.» disse Michael, il ragazzo rimasto in disparte fino ad ora.

«È la sua copia sputata!»

Non capivo di cosa parlavano, la testa aveva ripreso a scoppiarmi.

Incominciai a tremare, non sapevo cosa fare.

Un ringhio squarciò la confusione che si era creata, mi girai di scatto nella direzione da cui proveniva quel suono.

Liam.

«Smettetela tutti quanti, la state solo spaventando»

La frase mi rimbombava dentro le orecchie con un ritmo constante.

La stanza cadde nel silenzio più totale.

Per un attimo tutto intorno diventò buio, la vista mi si offuscò.

Non ero più nel salotto della baita dei miei rapitori, ero davanti all'entrata di una foresta.
Mi guardai le mani, robuste e forti e le braccia possenti.
Dalla foresta sbucò una ragazza, identica a me, tranne per i capelli, argento. Indossava una tunica bianca che scendeva fino a terra, le spalle scoperte luccicavano pallide al chiaro di luna.
Si avvicinava sorridendo.
«Amore mio» strinse le sue esili braccia intorno al mio collo, portando le labbra a sfiorare le mie.
Ricambiai il bacio, guardandola negli occhi.
«Dove sono gli altri?»
Mi ritrovai a dire, la voce che uscì era familiare, non di certo la mia.
E quelle non erano le mie mani, avevo una strana sensazione.
«Escono ora, stanno tutti bene, tranquillo» sussurrò contro il mio collo.
Da dietro le sue spalle sbucarono cinque lupi, enormi.
Uno bianco come la panna, un'altro ancora nero come il carbone.
Si avvicinavano lenti alle nostre figure.
Spinsi la me stessa con i capelli grigi lontano e mi buttai a terra.
Un dolore mi si espanse in tutto il corpo, stavo andando a fuoco.
Sentivo il mio corpo che mutava, tutto cambiava.
«Liam?»
La sua voce era un sussurro, nel viso c'era la paura.
Un ringhio sommesso uscì dal mio petto.
Era la mia risposta.
Si girò ed iniziò a correre, noi la inseguimmo.

«Belle!»

Mi girai ad osservare Sarah, era preoccupata. Mi teneva il braccio, Harry mi stringeva la spalle, facendomi aderire al divano.

Tutti quanti avevano gli occhi puntati su di me, vedevo paura e rabbia.

Liam si era accovacciato accanto a me, mi teneva le gambe.

Sul tavolino, dove prima c'era l'acqua, vi era una scritta.

Con del sangue?

"Sono tornata"

Wild.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora