Continuavo a correre senza sosta tra i rami che mi graffiavano, sentivo il cuore pompare nel petto e le foglie spezzarsi sotto il mio passo, il sudore scendeva come acqua ghiacciata lungo il collo. Per quanto mi sforzassi di correre più veloce, il mio corpo era arrivato al suo limite. annaspavo in cerca d'aria : tutto inutile mi aveva raggiunta.
Un secondo e mi ritrovai a terra, il suolo era umido e il fango mi si appiccicò addosso, cercai invano di alzarmi, la bestia era sopra di me;
possente mi schiacciava sotto il suo peso, emetteva ringhi sommessi, per un attimo pensai mi stesse scrutando, i suoi occhi all'inizio minacciosi, erano fissi nei miei.
Il mio respiro era lento, mi accorsi di trattenere il fiato solo quando scese da sopra di me, cauto indietreggiò.
Distinguevo poco, gli alberi erano troppo fitti, facevano sembrare la notte ancora più scura.
Lui era lì e mi guardava.
Mi stava forse risparmiando?Sbagliavo.
Due grandi fauci si avventarono su di me, mi strattonavano, poi altre ancora sulle gambe, sulle braccia; affondavano le zanne dentro la mia pelle, tiravano e laceravano.
Non mi restava altro da fare che gridare.
E gridai, con tutta la voce che mi era rimasta in corpo con il dolore che mi stritolava, continuai a gridare.
Aprii gli occhi di scatto, trasalendo. Avevo il fiatone, mia madre mi teneva per le braccia e mi guardava, la sua espressione era un misto di orrore e preoccupazione.
«Mamma?» la mia voce suonò più stridula di quanto mi aspettassi «Cosa succede?»
«Stavi gridando, ho provato a svegliarti ma continuavi ad urlare»
Mi lasciò andare, sedendosi verso la fine del letto.
«È stato un incubo, non preoccuparti mamma, ora mi rimetto a dormire.»
Mi stesi girandomi dall'altra parte, ero stanca e non mi andava di subire un terzo grado nel bel mezzo della notte.
«Tesoro..sono le otto»
«CHE COSA?» strillai, la gola mi pizzicava un po', ero in ritardo, fottutamente in ritardo.
Non le lasciai il tempo di rispondere, la spinsi fuori dalla mia stanza.
Mi avvicinai alla finestra chiusa per aprirla, guardai fuori aspettandomi un bel sole caldo, invece no, il cielo era scurissimo, sembrava notte.
Corsi in bagno per lavarmi il più velocemente possibile, lasciando perdere il cielo.
Dopo aver indossato i primi vestiti capitati sotto mano, scesi giù, e per mia fortuna non c'era nessuno. Andai verso il cesto della frutta posto sopra il tavolo e presi una mela, non avevo tempo per una bella colazione. Accidenti!
Avevo uno strano presentimento.
Il tragitto si rivelò noioso come sempre.
Stavo per arrivare, casa mia non era molto lontana dalla scuola, il vecchio Berry era un rottame okay, ma correva come una Ferrari, quando voleva. Potevo ancora farcela.
Berry era il soprannome che io e Lesly, la mia migliore amica, avevamo dato al mio pick-up.
All'inizio era stupido chiamarlo così invece ora non riuscivamo a farne a meno.
Fuori pioveva.
Sbuffai, alzando la radio al massimo per non sentire il fastidioso rumore della pioggia che batteva contro la carrozzeria di Berry.
Presi distrattamente il telefono per controllare l'ora cercando di non perdere di vista la strada.
La musica rimbombava all'interno della macchina, fastidiosa ma allo stesso tempo piacevole.
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Wild.
Mystery / Thriller“Sei pronta a rischiare tutto per amore?” Tratto dalla storia: Non riuscivo a smettere di guardarlo. Mi toglieva il fiato, ogni volta che i suoi occhi incontravano i miei. «Trova di meglio Belle,non innamorarti di me, io porto solo distruzione, sono...