Il Bruco E La Farfalla

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Questa storia non è horror, e non è di certo una di quelle storie che sono abituata a scrivere.
L'ho scritta di getto, senza neanche guardare la punteggiatura e la grammatica. È una storia triste raccontata con gli occhi di una bambina.
È triste ma purtroppo alcune sono storie vere. (non sto dicendo che questa lo sia).
Quasi alla fine della storia mi sono pentita di averla scritta siccome stavo parlando di un tema così pesante e profondo.

Forse la canzone di "Pierdavide Carone e dei Dear Jack - Caramelle", mi ha un po condizionata oltre a farmi commuovere.
Buona lettura

Ciao mi chiamo Martina, forse non ti ricordi il mio nome.
Ora che ci penso non ci siamo neanche presentati. Mamma mi diceva di non dire mai il mio nome agli sconosciuti.
Ma tu non sei uno sconosciuto, tu sei mio amico. Vero?
Così mi hai detto tu.
Non ho mai avuto un amico. Quando a casa venivano le amiche di Giorgia io mi nascondevo dietro la porta chiusa e le sentivo ridere e giocare insieme.
Mamma diceva che presto avrei trovato un amico anche io. Ma lo diceva con una voce stranissima. Sembrava che non credesse manco lei. La odiavo quando faceva così.

Si scusava tanto la mamma.
"scusa, se non ti sono venuta a prendere oggi..." "Scusa per il ritardo"
"non posso giocare ora, scusa"
"scusa se oggi ho dato più attenzioni a Giorgia".
No questo non lo diceva mai. E forse neanche lo pensava. Per questo volevo un amico. Per giocare insieme, per stare con me quando mi sentivo sola.

Mi ricordo ancora il giorno in cui ci siamo conosciuti. Aspettavo la mamma fuori da scuola, sapendo che fosse in ritardo. Così ho detto una bugia alla maestra e le ho detto che la mamma mi avrebbe aspettato in macchina. Alla maestra non sembrava che gliene importasse qualcosa e mi ha fatto di sì con la testa, sembrava distratta e molto stanca.
Allora sono andata in un parchetto vicino a scuola, quello con i disegni sui muri e con le  altalene rotte. Te le ricordi?

Ti sei avvicinato e mi hai spinto l'altalena. Non ti conoscevo ancora ma mi sei sembrato simpatico.   Mi hai parlato e mi hai chiesto se la mamma fosse con me. Pensavo fossi un amico di mamma. Loro non sono molto simpatici. A volte mi prendevano loro, da scuola quando mamma era al lavoro o a prendere Giorgia dalle lezioni di danza.

Però non ti avevo mai visto con gli amici di mamma.

Mi hai detto che non eri un amico di mamma. Ma che saresti diventato mio amico.

Hai continuato a spingermi sull'altalena.
Era bello!

Tu mi dicevi che ero bella.
E io pensavo che finalmente avevo trovato un amico.

Alla fine mi hai chiesto se volevo andare a casa tua. Per merenda avevi fatto i pancake con il caramello e la cioccolata calda.

Io ero molto felice e avevo molta fame.

Ho pensato "chissà che faccia farà la mamma quando le dirò che ho un amico"

E allora ti ho chiesto se potevamo andare prima a casa mia che così lasciavo lo zainetto della scuola. Non volevo lasciarlo da nessuna parte! Era un regalo di papà, prima di partire per Roma con la sua amica Claudia.

Tu mi avevi detto che lo avresti tenuto al sicuro e quindi siamo andati a casa tua.

Ci abbiamo messo trecento ore! C'erano tantissime macchine e siamo stati fermi per un po' perche si erano scontrati una moto e un camion.

Tu ricordi che ci siamo messi a contare quante macchine c'erano di colore rosso?
Alla fine hai vinto tu, non sono molto brava con la matematica.

Quando siamo arrivati a casa tua faceva molto freddo e stava cominciando a fare buio. Il sole non si vedeva già più. Mi hai detto che i pancake si erano freddati e che facevo schifo freddi. E allora ci siamo mangiati un panino.

Poi mi hai portato in camera tua.

Mi hai fatto vedere alcuni tuoi giocattoli. E mi hai chiesto di sceglierne uno.

Ci ho pensato tanto, perché erano tutti bellissimi.  Alla fine ho scelto il pupazzo di una farfalla. E lui ha scelto un pupazzo strano a forma di bruco.

Ci siamo messi a giocare. E ci siamo raccontati tante storie.

Poi ci siamo stancati e mi hai detto che avevi anche tu un bruco. E che era molto più grande del pupazzo.

Allora sei andato in bagno e quando sei tornato mi sono messa a ridere!

Avevi veramente un bruco nascosto!

E tu mi hai detto che anche io avevo qualcosa nascosto.
Una farfalla.

Allora mi hai tolto il vestitino e... Accidenti!!! E vero! Ho una piccola farfallina!

E poi mi hai chiesto se avevo ancora voglia di giocare al "Bruco e la Farfalla".

Anche se questo gioco non era come quello con i peluches.

Non lo volevo più fare.

Mi hai detto che ci saremmo divertiti.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 18, 2021 ⏰

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