×Chapter 3×

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Era tutto calmo davanti la biblioteca, non c'era nessuno a parte qualche uccellino che se la cantava, ma in meno di 5 secondi quella quiete fu interrotta da Ben, che si scagliava giù per i gradini come un scheggia. Attraversò la strada deserta correndo, il battito del cuore iniziò a calmarsi ma quando dietro di se sentì la voce di Henry, accellerò di nuovo, e anche Ben accellerò il passo.

Arrivarono anche gli altri amici di Bowers di cui non sapeva il nome, e nemmeno gli importava, lo inseguirono fino al ponte dei baci, dove lo bloccarono mentre il poveretto chiamava disperatamente aiuto. Continuavano a prenderlo in giro per il suo peso da tutto l'anno, non capiva cosa se ne facevano loro degli affari suoi, e soprattutto non capiva perchè a loro importasse di come era lui e di cosa faceva.

Erano solo degli idioti annoiati con un futuro spento, ma in quel momento tutti quei pensieri non lo avrebbero sottratto dalla lama tagliente del coltellino svizzero che aveva fra le dita Henry. Ben urlava ancora, ma non riusciva a liberarsi dalla presa degli altri, così il biondo iniziò a tagliargli la pancia. La cosa orribile in quel momento non era nemmeno ciò che gli stava facendo, ma il suo sguardo.

Aveva gli occhi che luccicavano, un bagliore spaventoso accompagnato da un sorriso, altrettanto orribile, che gli aleggiava sul volto tirato dalla soddisfazione che stava provando verso se stesso. Ben era uno che leggeva molto, e poteva dire che lo sguardo di quel ragazzo era simile agli sguardi dei serial killer, che erano sereni mentre compivano le loro azioni, psicopatici, e quindi disturbati al livello mentale.

Ai Barren tirava la stessa aria di panico per gli altri ragazzi. Quando arrivarono nel punto scelto, per cercare qualcosa per conto di Bill, si ritrovarono davanti due ragazze che avevano i piedi immersi nell'acqua fresca del ruscello. Questo non era collegato alle acque delle fogne, quindi molti ci si andavano a rinfrescare o andavano direttamente al lago poco distante da lì.

Tutti e quattro le fissavano come se fossero delle creature mistiche, Meg li vide e dopo qualche secondo di silenzio ad osservare quei baccalà, si alzò "Possiamo aiutarvi?" Amy la imitò alzandosi, Stan guardava solo lei. La conosceva molto bene, andavano in classe insieme nel corso di storia e inglese.

La guardava spesso in classe mentre si mordicchiava le unghie, avrebbe voluto parlarle ma ogni volta che riusciva a trovarsi davanti a lei, le parole semplicemente non gli venivano fuori, e logicamente fu la stessa cosa in quel momento.

Bill si fece avanti rispondendo alla ragazza dal manto corvino "Voi che ci fate qui?" Dava l'aria di credere che quel posto fosse solo di sua proprietà, e Meg glielo leggeva in faccia "Ciccio, eravamo qui prima noi" la ragazza si puntò e Bill assottigliò gli occhi, in quel momento Stan riuscì a cacciare un sibilo "Potreste aiutarci, delle mani in più fanno comodo" le due si scambiarono uno sguardo.

Richie non perse occasione di rompere definitivamente quella lastra di ghiaccio che si era creata "Se poi volete prestarci le mani anche per altro, non può farci che piacere, signore" Eddie gli mollò una manata in piena faccia, spostandogli gli occhiali e guadagnandosi una spinta dall'amico.

"Aiutarvi a fare cosa?" Amy prese parola avvicinandosi ed ignorando quella battuta idiota, Bill decise attentamente se dire alle due sconosciute il suo piano, ma Stan non aveva tutti i torti, più erano e più possibilità avrebbero avuto di scoprire cosa fosse successo al suo fratellino.

Spiegò velocemente quello che voleva fare e Amy non ci mise molto a protestare "State scherzando?! Volete immergervi in quelle acque putride??" Eddie era logicamente d'accordo con lei "Già! Non abbiamo niente di meglio da fare che sguazzare nella merda?" Tutti rotearono gli occhi, Amy prese da parte la sua nuova amica.

"Meg, che diavolo dovremmo farci lì in mezzo noi due? E se vogliono farci qualcosa??" La ragazza le posò una mano sulla spalla "Tu non esci spesso, vero?" Amy aggrottò le sopracciglia e balbettò "No... aspetta, perchè?" Meg se la trascino per un braccio seguendo a ruota i ragazzi.
Attraversarono raggiungendo l'altra sponda, per poi ritrovarsi in una delle tante entrate per le fognature.

Avevano avuto il coraggio di entrare solo Meg, Bill e Richie mentre Stan, Eddie e Amy se ne stavano fuori a guardarli con disgusto. Bill e Meg andarono più avanti, Richie si girò "Volete venire o no?" Eddie scosse la testa "Nemmeno per idea, quelle sono acque nere." L'altro aggrottò la fronte "Che diavolo sono le acque nere?" "Fondamentalmente piscio e merda, cioè, state sguazzando in litri e litri di pipì di tutta Derry."

Richie lo guardò, prese un bastone con cui agganciò una roba sudicia, se la portò vicino al naso "Non ha odore de caca para mi segñor" Meg e Amy si guardarono incuriosite sentendo quella voce strana che aveva fatto il ragazzo "Si sente la puzza fin qui." Eddie era infastidito e quell'occhialuto contribuiva a farlo incazzare ancora di più.

"Secondo me è il tuo alito che ti ritorna in faccia" l'ipocondriaco alzò il tono di voce "Sai cos'è un'infezione da srafilococco!?" Mentre il ragazzo parlottava come se fosse un farmacista, Richie pensò bene di lanciargli addosso la roba attaccata al bastone, facendo urlare Eddie come una ragazzina, a quegli acuti non ci arrivavano nemmeno le due ragazze.

Meg urtò qualcosa con i piedi, chiamò Bill che spostò la luce della torcia in quel punto, si abbassò prendendo in mano una scarpa di stoffa, i due si scambiarono uno sguardo, erano visibilmente preoccupati. Meg interruppe gli altri che lo guardarono ammutolendosi, Stan si avvicinò "Quella è..." Bill lo fermò "Non è di Georgie, lui aveva le galosce" Amy andò vicino al ricciolino "Allora di chi è?" Prese la scarpa, sul lato destro c'era scritto il nome.

"Betty Ripsom... è la ragazza scomparsa?" Eddie si agitò ancora una volta "Oh cavolo, oh non mi piace affatto" Richie si girò "E a Betty pensi di si? Correre per queste gallerie con una scarpa sola..." saltellò per enfatizzare le sue parole, ma nessuno rise. Stavano pensando tutti a cosa sarebbe potuto accaderle, sia a lei, che a Georgie.

Erano in uno stato di trance generale, quando sentirono un tuffo e l'acqua muoversi sulle caviglie, si girarono di scatto vedendo un ragazzo con il fiatone che sanguinava dallo stomaco, si guardarono tutti chiedendosi cosa stesse succedendo.

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